Easyjet incassa il primo risultato annuale “in rosso” dalla sua nascita

Prosegue la lenta “agonia” delle compagnie aeree, vittime illustri della pandemia di Coronavirus. Questa mattina la britannica Easyjet ha annunciato la sua “prima” perdita annuale (dal 1995) in assoluto stimata intorno agli 845 milioni di sterile (circa 931 milioni di euro): il risultato di un periodo in cui il vettore ha volato al 25% della capacità prevista.

I dati ufficiali sono dunque peggiori rispetto a quelli indicati da Refinitiv Eikon, secondo cui la perdita complessiva al lordo delle imposte al 30 settembre si sarebbe dovuta attestare a 794 milioni di sterline.

EasyJet ha indicato una capacità fino al 25% fino alla fine del 2020. La principale rivale nel settore low cost, Ryanair, punta invece a raggiungere il 40% a ottobre.

La compagnia aerea ha raccolto oltre 2,4 miliardi di sterline in contanti dall'inizio della pandemia, di cui 419 milioni di sterline da un aumento del patrimonio netto e 608 milioni di sterline vendendo e noleggiando aerei, oltre ad aver tagliato 4.500 posti di lavoro dall’inizio della crisi.

Oggi l’ad Johan Lundgren ha chiesto alla Gran Bretagna di accelerare con un pacchetto di misure su misura per aiutare le compagnie aeree.

«EasyJet continuerà a rivedere regolarmente la sua posizione di liquidità e continuerà a valutare ulteriori opportunità di finanziamento, tra cui la vendita e il leasing, in caso di necessità», ha detto la compagnia aerea in un comunicato.

Il titolo ha perso finora il suo 62% del suo valore dall’inizio dell’anno. Alle 12 si muove in negativo dello 0,88% sulla borsa di Londra, scambiato a 519 sterline. La compagnia aerea comunicherà formalmente i risultati annuali il 17 novembre.