Elezioni? Vaccini? Possibili implicazioni per l’economia USA


Le elezioni generali e le notizie di progressi molto promettenti su un vaccino contro il COVID-19 potrebbero influire notevolmente sulle prospettive per l’economia statunitense. Per comprenderne le implicazioni, dobbiamo distinguere tra il breve e il lungo termine.

A cura di Eric Winograd, Senior Economist presso AllianceBernstein (AB).



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Due fattori, due diversi impatti potenziali

Secondo Alliance Bernstein, i due fattori puntano in direzioni opposte. L'esito delle elezioni, in attesa dei risultati delle controversie legali e dei ballottaggi, è che il democratico Joe Biden conquisti la presidenza e che i Repubblicani mantengano il controllo del Senato. Questo equilibrio di potere ostacolerà probabilmente il varo di ulteriori misure di stimolo fiscale.

La notizia del vaccino, invece, è inequivocabilmente favorevole. La disponibilità di un vaccino più efficace per un numero maggiore di persone in tempi più rapidi di quanto previsto in precedenza darebbe un enorme impulso alla salute pubblica e alle prospettive economiche, anche se una sua distribuzione su grande scala potrebbe richiedere molti mesi. In parole povere, se la crisi sanitaria terminasse prima del previsto, l’entità degli stimoli a breve termine necessari per sostenere l’economia potrebbe essere inferiore a quanto precedentemente stimato. Questo è un bene, perché un pacchetto di stimoli più ridotto è ciò che verosimilmente otterremo.

Come si conciliano dunque questi due sviluppi?

Breve termine: successo del vaccino vs. ostacoli alle misure di stimolo

La chiave è considerare due diversi orizzonti temporali. Nel breve termine, anche se il vaccino ha successo, sono necessari nuovi provvedimenti di stimolo. Dieci milioni di persone sono senza lavoro e circa 21 milioni ricevono una qualche forma di indennità di disoccupazione.

Per quanto i progressi compiuti verso un vaccino efficace siano un’ottima notizia, il vaccino stesso non sarà disponibile in tempo per risolvere i problemi economici nell’immediato. La distribuzione di un vaccino il prossimo anno non permetterà alle persone di tornare al lavoro già adesso. Occorrerà attendere prima che un vaccino incida direttamente sulla crescita, e nel frattempo il sostegno del governo rimane essenziale per tenere a galla l’economia.

Secondo l'analista di Alliance Bernstein, tuttavia, la probabilità di ulteriori stimoli è diminuita. L’impasse complica la situazione a Washington, e anche se tutte le parti concordano sulla necessità di un’azione di stimolo, le diverse priorità politiche potrebbero ostacolare la definizione di un pacchetto che possa essere approvato dalle due camere del Congresso.

Non si ritiene che uno stimolo sia da escludersi, ma se anche un pacchetto venisse approvato sarebbe probabilmente più ridotto di quanto non sarebbe stato se le elezioni avessero portato al controllo del Congresso e della Casa Bianca da parte di un singolo partito. Ecco perché la notizia del vaccino è così importante nel breve periodo: se la crisi del COVID-19 può essere affrontata prima del previsto, un pacchetto di stimoli di minore entità potrebbe bastare allo scopo.

Lungo termine: necessità di interventi congiunti

Su un orizzonte temporale più lungo, sono in gioco questioni differenti. L’economia è impantanata da oltre un decennio in una situazione di bassa crescita e bassa inflazione, e crediamo che il sostegno fiscale a lungo termine dia all’economia statunitense le migliori chance di uscirne.

“Interventi congiunti” è l’espressione con cui abbiamo descritto il mix di politiche economiche più adatto a raggiungere tale accelerazione a lungo termine. La politica fiscale e la politica monetaria devono operare entrambe con lo stesso obiettivo – la reflazione – per massimizzare la possibilità di conseguirlo.

Un establishment politico diviso rende meno plausibile un supporto fiscale e più verosimile una svolta verso l’austerità a fronte dell’aumento dei disavanzi e del debito. Ciò riduce la probabilità che la reflazione abbia successo. Anche se fiduciosi che la Fed darà il suo contributo, la banca centrale non può farcela da sola. Senza il sostegno della politica di bilancio, si prevede che l’economia stenterà a portarsi verso una traiettoria di crescita sostenibile più elevata nel tempo.

Per riassumere, la conferma di aver sviluppato un vaccino efficace contro il COVID-19 è una notizia meravigliosa, che migliorerebbe le prospettive a breve termine, anche se quelle di uno stimolo fiscale si sono affievolite dopo le elezioni. Un vaccino, tuttavia, non risolverà tutti i problemi dell’economia statunitense nel lungo periodo. Prima della crisi ha prevalso un quadro di bassa crescita e bassa inflazione e, in assenza di un ulteriore supporto fiscale, è probabile che continui a prevalere anche in un mondo post-COVID-19.

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