Eni, impegno in Libia per la transizione energetica

L’accordo con la NOC arriva dopo un incontro tra la Premier Giorgia Meloni e il governo libico, rafforzando così la posizione della società italiana nel paese.

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Accordo Eni-Libia

Eni lavorerà alla transizione energetica in Libia. La notizia è stata comunicata ieri in una nota in cui si specifica che la società partecipata dalla Stato ha firmato un accordo con la National Oil Corporation al termine di un incontro tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Adbulhameed Mohamed Dabaiba, accompagnato dalla delegazione dei suoi ministri.

L’accordo prevede l’impegno di Eni a ridurre le emissioni di CO2 attraverso la limitazione del gas flaring di routine, delle emissioni fuggitive e del venting e delle emissioni dei settori hard-to-abate.

Verranno valutate nuove soluzioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili e le iniziative per l’efficientamento elettrico in Libia, oltre all’identificazione di ulteriori risorse di gas dai giacimenti esistenti.

Eni opera in Libia dal 1959 e attualmente dispone di un ampio portafoglio di asset in esplorazione, produzione e sviluppo, oltre a detenere l’80% della produzione nazionale in Libia con 1,6 bscfd nel 2022 e 165 mila barili di petrolio al giorno.

Le attività della società italiana sono svolte attraverso la partecipata Mellitah Oil and Gas BV, detenuta alla pari con la stessa NOC.

Andamento in borsa

L’accorso sosteneva il titolo Eni a Piazza Affari in apertura di seduta e le azioni della società arrivavano a guadagnare lo 0,80% nei primi minuti, ad un massimo di 13,21 euro.

Trend migliore sia del Ftse Mib di oggi, scambiando appena sopra la parità (+0,20%), che del petrolio, viste le crescite limitate del greggio WTI (+0,30% a 72,60 dollari) che del Brent (+0,20% a 77,11 dollari).

Ieri, inoltre, l’Energy Information Administration (EIA) ha diffuso i dati settimanali delle scorte di petrolio negli Stati Uniti.

Nel dettaglio, lo stock di greggio è diminuito di circa 0,45 milioni di barili, rispetto ai +0,35 milioni attesi dagli analisti e ai -1,71 milioni del dato API.

Le relazioni tra i due paesi

Nell’incontro tra le parti, la Presidente Meloni ha sottolineato come “la stabilizzazione della Libia e del suo quadro politico sia una priorità per l’Italia, per la sicurezza nazionale e la diversificazione energetica”, si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi.

I due Premier hanno affrontato i temi dell’economia, dell’energia, delle infrastrutture e dei settori principali della cooperazione tra Italia e Libia, con il paese nordafricano che resta un partner economico strategico per l’Italia.

Dal punto di vista del settore energetico si è ribadito come la solida cooperazione tra le due nazioni, dal petrolio al gas, rappresenta un importante contributo per la stabilizzazione e la crescita della Libia, in particolare grazie al gasdotto Green Stream, condiviso dai due paesi quale strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico.

Inoltre, dall’esecutivo comunicavano che tra gli argomenti discussi c’è stata anche l’importanza di indire elezioni libiche presidenziali e parlamentar il prima possibile, anche con la mediazione delle Nazioni Unite e del Rappresentante ONU Bathily.

In questo senso, l’Italia proseguirà il suo lavoro per assicurare una maggiore unità di intenti della Comunità internazionale per garantire il successo della mediazione delle Nazioni Unite.

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