Eni, novità dall’Indonesia e dalla Nigeria

In Asia è stato approvato il progetto di sviluppo a Makassar gestito dal gruppo italiano che ha anche venduto la sua quota detenuta in Nigerian Agip Oil Company (Noac).

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Il progetto di Eni in Indonesia

Pioggia di buone notizie per Eni provenienti da diverse parti del mondo in questo scorcio di fine agosto.

L’ultima in ordine di tempo è arrivata questa mattina dall’Indonesia dove è stato approvato il piano di sviluppo per la prima fase del progetto gestito dalla società italiana chiamato Geng North nello Stretto di Makassar.

La notizia è stata diffusa in un comunicato dall’autorità locale del settore petrolifero e del gas, Skk Migas, e dovrebbe comportare un totale di 17,49 miliardi di dollari di investimenti e spese operative.

A Piazza Affari, intanto, questa mattina il titolo apre positivo (+0,80%) e scambia intorno ai 14,52 euro per azione recuperando così il calo di ieri (-0,79%).

La vendita in Nigeria

Ieri la società ha annunciato il completamento della vendita della controllata Nigerian Agip Oil Company (Noac), principale società energetica in Nigeria e attiva nell’esplorazione e produzione di idrocarburi onshore e nella generazione di energia elettrica.

La transazione, spiega il comunicato, “è in linea con la strategia di Eni di ottimizzazione delle attività upstream tramite un ribilanciamento del proprio portafoglio e la dismissione di asset non strategici”. Eni precisa che la quota del 5% in Shell Production Development Company Joint Venture (Spdc) non rientra nel perimetro della transazione e la società italiana continuerà ad essere presente nel Paese attraverso investimenti in propri progetti deepwater e in Nigeria LNG, esplorando allo stesso tempo nuove opportunità nel settore degli agri-feedstock.

Il buyback

Nel frattempo, il gruppo ha acquistato 3.189.700 azioni proprie nel periodo compreso tra il 12 e il 16 agosto, pari allo 0,10% del capitale sociale, al prezzo medio ponderato di 14,4175 euro per azione, per un controvalore complessivo di 45.987.443,09 euro nell'ambito della seconda tranche del programma di buyback.

A questo punto, il totale delle azioni acquistate nel corso della seconda tranche del programma di buyback, partito il 13 giugno 2024, è arrivato a 28.485.798 azioni proprie, pari allo 0,87% del capitale sociale, per un controvalore complessivo di 405.797.412,56 euro.

Considerando le azioni proprie già in portafoglio e gli acquisti effettuati dall'avvio del programma di buyback in data 27 maggio 2024, Eni detiene 125.106.870 azioni proprie, pari al 3,81% del capitale sociale.

Analisti alzano le stime 2024 dopo i conti

Eni ha diffuso i risultati del secondo trimestre 2024 a fine luglio, comunicando un calo del 21% dell’utile netto adjusted dovuto alla discesa dei prezzi del gas, della performance deludente della divisione GGP e del business downstream che ha ampliato la perdita operativa. Per l’intero 2024, ha migliorato l’outlook a livello di Ebit proforma, mentre il CFFO adj è stato confermato.

Post risultati gli analisti di WebSim Intermonte hanno “alzato leggermente le stime 2024 di proforma Ebit” e “abbassato l’Ebit adjusted, per riflettere un maggiore contributo proforma delle JV/Associates”. Questo aggiustamento, “oltre a un tax rate più alto, ci ha portato a un taglio delle stime a livello di bottom line”, concludono dalla sim, confermando la view positiva sul titolo: giudizio ‘interessante’ sul titolo, con target price sempre a 18 euro.

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