Eni scelta da Equita tra le favorite del settore petrolifero

Eni scelta da Equita tra le favorite del settore petrolifero

Gli analisti segnalano che la società italiana può ricevere un impatto positivo dal recente aumento dei prezzi del gas nel caso in cui questo trend al rialzo prosegua fino a fine anno.

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Equita Sim sceglie Eni

Focus su Eni mentre i prezzi del petrolio e del gas tornano a salire tra le incertezze geopolitiche. Il titolo della società petrolifera soffre in apertura di seduta e scende di mezzo punto percentuale nel corso delle prime due ore di contrattazioni, scendendo a 14,37 euro per azione, con il FTSE MIB ancora intorno la parità.

Incertezze che spingono gli analisti di Equita Sim a mantenere “un approccio difensivo” per quanto riguarda il settore petrolifero, preferendo “le integrate ai servizi”, con Eni inserita in un pacchetto di titoli preferiti che comprende anche Maire (+0,30%) e d’Amico (-1%).

La sim conferma il rating ‘buy’ sul titolo Eni, con prezzo obiettivo di 19,50 euro, segnalando che i prezzi del gas dell’hub europeo hanno superato i 40 euro al MWh, il “livello più alto da dicembre 2023, in scia alle preoccupazioni per possibili interruzioni nel transito attraverso l'Ucraina, che rifornisce principalmente Austria e Slovacchia”.

“Nonostante il periodo di bassa stagione e il livello di scorte elevate, la volatilità dei prezzi del gas rivela un mercato europeo comunque esposto all'instabilità delle forniture”, commentano gli esperti che quindi, in caso il trend prosegua fino a fine anno, vedono un impatto positivo sulle stime su Eni di almeno una bassa singola cifra percentuale.

Le previsioni sul petrolio

Ieri i prezzi del Brent e quelli del greggio WTI erano saliti di oltre il 3% sulla scia dell’inasprimento del conflitto in Medio Oriente, salendo rispettivamente a 82 e 79 dollari al barile, e oggi ritracciano solo leggermente, con cali dello 0,30%.

L’ultimo Monthly Oil Market Report pubblicato ieri dall’Opec aveva rivisto lievemente al ribasso le previsioni di crescita della domanda di petrolio nel 2024 a +2,1 mbg yoy (0,1 mbg inferiori rispetto al report di luglio), a seguito della riduzione delle aspettative di crescita della domanda in Cina nel 2024. Anche la richiesta di oro nero per il prossimo anno è stata rivista leggermente al ribasso e ora è attesa +1,8 mbg yoy (-65 kbg).

Confermata la stima di produzione di petrolio da paesi non Opec a +1,2 mbg yoy nel 2024 e +1,1 mbg nel 2025: Permane quindi una certa divergenza sull’outlook della domanda di greggio di breve termine tra OPEC e IEA, con quest’ultima che pubblicherà oggi il proprio rapporto mensile (OMR) e prevede una crescita della domanda di greggio di poco inferiore a 1 mbg nel 2024.

“Riteniamo che la lieve riduzione delle stime di domanda dell’OPEC non abbia risvolti rilevanti per l’outlook sul prezzo del Brent che al momento comunque riflette un premio per le tensioni geopolitiche”, evidenziano da Equita, prevedendo sul 2024 “un Brent di 85 dollari/bbl e ci sembra coerente con uno scenario bilanciato tra domanda e offerta di greggio nel 2024 (YTD= circa 84 dollari/bbl) supportato dalla disponibilità di ‘spare capacity’ dei paesi Opec+”.

Infine, dalla sim ritengono “che lo scenario di crescita della domanda nel 2024 possa essere di circa 1,4 mbg yoy, più in linea con la media storica e con le previsioni di Rystad e S&P, ovvero a metà strada fra le stime Opec, IEA e EIA”.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: ENI.MI
Isin: IT0003132476
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