ETF, in Europa boom di nuovi investitori e l’Italia corre più veloce

Il mercato europeo degli ETF sta vivendo una fase di espansione senza precedenti, trainata da giovani, donne e da una nuova consapevolezza sulla necessità di far lavorare i risparmi. La ricerca di BlackRock “People and Money 2025” mostra come 21 milioni di europei siano pronti a investire in ETF nei prossimi 12 mesi, con l’Italia tra i paesi più dinamici e un potenziale aumento del 50% degli investitori domestici.
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ETF in forte crescita, l’Europa accelera e l’Italia si distingue
Il mercato degli ETF in Europa ha vissuto negli ultimi tre anni una crescita sostanziale, con un’accelerazione che sta cambiando il modo in cui le persone si avvicinano agli investimenti. Come si legge nella nuova ricerca “People and Money 2025” di BlackRock, realizzata in collaborazione con YouGov, l’adozione degli ETF è aumentata del 69 per cento dal 2022, su un campione di oltre 40 mila persone in 15 Paesi europei.
Secondo lo studio, gli investitori in ETF nel continente hanno raggiunto quasi 33 milioni di persone, e il 40 per cento di loro, pari a 13,2 milioni, investe tramite ETF di iShares. La crescita è trainata in particolare dalle donne e dalle generazioni più giovani. Nei prossimi 12 mesi altri 21 milioni di europei dichiarano di voler investire, e il 41 per cento di questi si affaccerebbe per la prima volta al mondo degli investimenti.
In questo quadro, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna sono attesi aggiungere complessivamente 6,6 milioni di nuovi investitori in ETF, pari al 77 per cento dei nuovi ingressi previsti in Europa. L’Italia si conferma uno dei mercati più vivaci, con 2,4 milioni di investitori già attivi, quarto Paese in Europa, e una crescita stimata del 50 per cento entro l’anno, pari al 14 per cento dell’incremento europeo complessivo.
Un ruolo centrale spetta alle fasce più giovani, in particolare tra i 18 e i 34 anni, in aumento del 32 per cento tra il 2022 e il 2025. Tra gli italiani che prevedono di investire in ETF nei prossimi 12 mesi, il 56 per cento sarà alla prima esperienza con questo strumento e il 56 per cento ha meno di 44 anni.
Perché i nuovi investitori stanno entrando sul mercato
La nuova ondata di investitori non è casuale, ma legata a motivazioni specifiche. Secondo BlackRock, i millennial più giovani, tra i 25 e i 34 anni, sono la fascia anagraficamente più determinata a costruire il proprio futuro finanziario attraverso gli investimenti: il 38% cita il desiderio di avere maggiore controllo sul futuro economico personale come motivazione principale per iniziare a investire, mentre il 23 per cento punta a obiettivi di vita precisi da finanziare con il rendimento dei propri capitali.
Per la Generazione Z tra i 18 e i 24 anni, il fattore relazionale pesa di più. I più giovani sono infatti più propensi a muovere i primi passi dopo l’incoraggiamento di amici, familiari o colleghi. Tra le donne Gen Z, il 28% dichiara di aver iniziato a investire dopo un incoraggiamento dall’ambiente personale o professionale, contro il 22 per cento degli uomini della stessa fascia di età.
La ricerca indica anche il peso della paura di perdere un’opportunità. Sia la Generazione Z sia i millennial più giovani risultano più sensibili a questo stimolo rispetto agli over 35: il 28%, contro il 19% degli over 35, afferma di aver iniziato a investire dopo aver intercettato una grande opportunità di ingresso o aver visto altri aumentare il proprio capitale, senza voler restare alla finestra.
Dal 2022 a oggi, sottolinea Timo Toenges, responsabile EMEA di Digital Wealth di BlackRock, 15 milioni di persone in Europa hanno iniziato a investire, e oltre quattro su dieci lo hanno fatto dopo aver compreso che lasciare i risparmi fermi sul conto corrente non generava valore sufficiente. Il dato si inserisce in un contesto caratterizzato da circa 14 mila miliardi di euro depositati sui conti delle famiglie europee, evidenziando il potenziale ancora inespresso.
Secondo lo studio, il 43% degli attuali investitori in Europa ha iniziato a investire perché ha capito che così avrebbe potuto aumentare il proprio capitale più di quanto sarebbe accaduto lasciando i risparmi inattivi. In Italia la percentuale è al 38%, leggermente più bassa.
Il caso Italia, tra capitale limitato e bisogno di educazione
Il comportamento degli investitori italiani presenta alcune specificità. Non sorprende, alla luce delle dinamiche storiche del Paese, che il 24% degli italiani dichiari di essere stato motivato a investire dopo aver ricevuto una consulenza finanziaria professionale, un dato superiore del 55% rispetto alla media europea, pari al 16%.
Tra i giovani italiani tra 18 e 34 anni emerge un elemento chiave: il 27% afferma di aver iniziato a investire dopo aver compreso che non serve un grande capitale per cominciare, contro il 19% degli over 35 e il 20% del totale degli intervistati. Una dinamica che conferma quanto la percezione della barriera di ingresso sia ancora un ostacolo psicologico importante.
La ricerca di BlackRock indica con forza la necessità di rafforzare l’educazione finanziaria, soprattutto tra le nuove generazioni, per favorire scelte consapevoli e ridurre le barriere percepite. Molti investitori potenziali restano ai margini non per mancanza di interesse, ma per timore di non possedere competenze adeguate o capitali sufficienti.
Comportamenti chiave e la costruzione della fiducia
Tra i comportamenti considerati fondamentali per diventare investitori competenti, gli intervistati europei indicano in primo luogo la capacità di non lasciarsi guidare dalle emozioni in caso di volatilità, segnalata dal 45% del campione. Seguono l’importanza della diversificazione del portafoglio, citata dal 43%, la comprensione dei rischi, al 40%, la possibilità di investire regolarmente piccole somme, al 38%, e una formazione di base per imparare a investire, indicata dal 31%.
In Italia, il 49% di chi investe considera la diversificazione come elemento cruciale. Tra i non investitori, il 41% sottolinea l’importanza di comprendere i rischi, mentre il 31% individua nell’apprendimento delle nozioni di base ciò che li renderebbe più sicuri nel compiere il primo passo.
Un’ulteriore evidenza riguarda la possibilità di risparmiare regolarmente anche con importi contenuti, particolarmente valorizzata dalle donne italiane che non investono: per il 39% si tratta del secondo comportamento più importante per acquisire fiducia negli investimenti, contro il 31% degli uomini non investitori.
In questo contesto, gli ETF si configurano come strumenti in grado di supportare questi comportamenti, offrendo accesso diversificato, trasparente e a costi contenuti. Come sottolinea Luca Giorgi, Head of Wealth Southern Europe di BlackRock, in Italia il tasso di diffusione degli ETF è in crescita da tre anni e il Paese ha compiuto progressi significativi nell’uso dei canali digitali, creando le condizioni per una fase di democratizzazione degli investimenti.
Giovani, piccole somme e scelte di prodotto
La ricerca entra nel dettaglio delle preferenze dei più giovani. In Italia, il 47% degli investitori tra 18 e 34 anni dichiara di scegliere gli ETF per la possibilità di investire piccole somme con regolarità, contro il 35% del totale degli intervistati.
Giorgi evidenzia che, per costruire ricchezza nel tempo, la costanza pesa più del tentativo di anticipare il mercato. Rendere l’investimento un’abitudine, anche partendo da piccoli importi, rappresenta uno dei modi più efficaci per puntare a una stabilità finanziaria di lungo periodo. Secondo la ricerca, gli ETF stanno aprendo le porte a milioni di nuovi investitori, in particolare a chi inizia con pochi euro e sceglie piani di accumulo per sfruttare flessibilità e accessibilità.
Sul fronte delle preferenze di prodotto, gli ETF azionari restano la scelta principale sia in Europa sia in Italia per i prossimi 12 mesi. Alla domanda sulle intenzioni di investimento a livello regionale, il 69% degli europei che intendono investire in ETF nel prossimo anno indica esposizioni europee, mentre la percentuale si attesta al 64% se si considera la sola Italia.
I più giovani, nella fascia 18-34 anni, mostrano inoltre un interesse relativamente maggiore per ETF ed ETP su cripto, strumenti monetari e prodotti attivi rispetto agli over 35, con una quota pari al 33% in Italia. Una tendenza, conclude il report di BlackRock, che conferma come le nuove generazioni non solo stiano entrando con decisione nel mondo degli investimenti, ma stiano anche ampliando la gamma di strumenti che considerano rilevanti per il proprio percorso finanziario.
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