Exxon accelera sul petrolio e aumenta il buyback


Il colosso Usa intende tornare a livelli di produzione di 10 anni fa grazie
ai nuovi investimenti nel Permiano e in Guyana. Il nuovo obiettivo è di
4,2 milioni di barili al giorno nel 2027. Il Ceo Woods: “Combustibili
fossili necessari ancora per molti anni”


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Nel 2024 riacquisto di azioni proprie per 20 miliardi di dollari

Exxon Mobil aumenterà il proprio piano di buyback del 14% investendo nel 2024 20 miliardi di dollari per il riacquisto di azioni proprie. L’annuncio è contenuto in comunicato che il colosso americano degli idrocarburi ha diffuso mercoledì 6 dicembre insieme a un aggiornamento del piano strategico al 2027. Con 20 miliardi di dollari, Exxon va a eguagliare il piano di buy back annunciato dalla rivale Chevron, dopo l’acquisizione della compagnia petrolifera Hess, un’operazione da 53 miliardi di dollari.

Nel 2024 investimenti da 25 miliardi nel Bacino Permiano

Anche Exxon è fresca reduce da una super-acquisizione che ha avuto per oggetto la compagnia petrolifera Pioneer Natural Reources, che verrà pagata 60 miliardi di dollari. Exxon ha reso noto che nel 2024 prevede di spendere tra i 23 e i 25 miliardi di dollari in nuovi investimenti per espandere la propria presenza nel Bacino Permiano, un’area che si estende nella parte occidentale del Texas e nel Nuovo Messico e che rappresenta il giacimento petrolifero più importante del Nord America.

Altro obiettivo del gruppo è quello di avviare lo sfruttamento di riserve in altre zone del mondo, a partire dalla Guyana. Nel 2023 gli investimenti per nuovi giacimenti sono ammontati a 25 miliardi di dollari.

La prima volta di un Ceo Exxon alla Cop

Nel comunicato Exxon ha anche affermato che amplierà la spesa per per iniziative a bassa emissione di carbonio. Bloomberg ricorda che il Ceo Darren Woods sta investendo massicciamente sia nei combustibili fossili che nei progetti a basse emissioni di carbonio che, a suo avviso, manterranno Exxon in prima linea nella transizione energetica. La scorsa settimana, in occasione della prima apparizione di un Ceo di Exxon alla Cop28, la principale conferenza sul clima delle Nazioni Unite, Woods ha previsto che i combustibili fossili saranno necessari per gli anni a venire e ha affermato che l'industria petrolifera svolgerà un ruolo chiave nella transizione verso un'energia più pulita.

Venti miliardi per progetti a bassa emissione

Secondo la dichiarazione, l'azienda prevede di tagliare 6 miliardi di dollari di "costi strutturali" entro il 2027, oltre ai 9 miliardi di dollari di riduzioni ottenute dal 2019. Le spese per i progetti a basse emissioni di carbonio raggiungeranno i 20 miliardi di dollari entro il 2027, man mano che l'azienda costruirà i suoi portafogli di attività nella produzione di litio, nella cattura del carbonio e nella produzione di idrogeno.

Per quanto riguarda i combustibili fossili, l'acquisizione di Pioneer renderà Exxon di gran lunga il più grande produttore del Permiano e contribuirà a riportare la produzione complessiva del gigante petrolifero a livelli che non si vedevano da oltre un decennio. Oltre al Bacino Permiano, Exxon sta incrementando la produzione in Guyana, dove ha scoperto circa 11 miliardi di barili di greggio.

Dall’Upstream utile raddoppiato entro il 2027

Secondo i piani di Exxon, il potenziale di utile generato dalle attività Upstream è destinato a più che raddoppiare entro il 2027 rispetto al 2019. Nei prossimi cinque anni, circa il 90% degli investimenti previsti nell'Upstream per la produzione di nuovo petrolio e di gas dovrebbe generare rendimenti superiori al 10% a partire da un prezzo del Brent di 35 dollari al barile. Per quanto riguarda il piano di riduzione delle emissioni di gas serra nell'Upstream, Exxon dice di avere raggiunto la metà dell’obiettivo che prevede la riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 2016

Gli analisti indicano un target price medio di 127 dollari

La società prevede che la produzione di petrolio e gas nel 2024 sarà di circa 3,8 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno, per poi salire a circa 4,2 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno nel 2027, grazie alla crescita nel Permiano e in Guyana.

Dall’inizio dell’anno l’azione Exxon è scesa del 5%, perfettamente in linea con l’indice Dow Jones US Oil Index. Su 27 analisti che coprono il titolo, Market Screener ne segnala 15 che raccomandano di comprare le azioni e 12 con giudizio neutrale. La media dei target price è 127 dollari, il 27% in più del prezzo attuale.

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