Fca-Renault, Parigi ci crede ancora disposta a ridurre la quota in Nissan


Incontro tra il ministro delle Finanze francese e il collega giapponese per favorire una soluzione all’impasse. Intanto Fca sigla un accordo con Aurora per la guida autonoma negli Usa.


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Parigi non ha smesso di crederci

Parigi non ha smesso di crederci: il matrimonio tra Fca e Renault è ancora possibile. Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, in  Giappone per il G20, si gioca il tutto per tutto. "Se dobbiamo ridurre la quota di Renault in Nissan per avere una governance migliore - più efficiente e che prende decisioni più veloci - siamo aperti a farlo",  ha dichiarato Le Maire, ai microfoni del media finanziario giapponese Nikkei.

Una dichiarazione che arriva dopo l’incontro tra Le Maire e il ministro dell'Economia del Giappone, Hiroshige Seko, al G20 , "Ogni incomprensione tra i due Paesi e' stata Chiarita", avrebbe aggiunto Le Maire al termine dell'incontro, secondo  Bloomberg. In una nota congiunta i due ministri hanno detto di incoraggiare Nissan e Renault a tenere discussioni per rafforzare la competitività dell'Alleanza.


Renault e Nissan: un difficile rapporto

Renault controlla il 43% di Nissan che a sua volta ha una partecipazione del 15% di Renault. Quel 43% ai giapponesi proprio non va giù, soprattutto ora che a trainare i conti del gruppo è proprio la casa giapponese. Non lo  era però anni fa quando l’intervento di Renault aiutò Nissan in un difficile momento. Anche a livello tecnologico, oggi, è Nissan che dà il supporto maggiore grazie ai motori ibridi ed elettrici.

Le Maire ha dichiarato  ai giornalisti che non c’è fretta di arrivare a una fusione tra  Fca e Renault, a una settimana dalla fine dei colloqui tra i due gruppi. "Dobbiamo essere sicuri che il nostro partner Nissan e il Giappone siano d'accordo con ciò che vorremmo fare", ha spiegato il ministro francese, secondo cui tra le condizioni del 'merger' c’è quella di rendere l'alleanza franco-nipponica più solida e sostenibile.


Nissan la causa del fallimento del matrimonio

Il matrimonio tra fca e Renault era fallito proprio perché i due consiglieri di Nissan nel cda  di Renault si erano astenuti al momento del voto per accettare l’offerta di Fca.

Le Maire, con il 15% dello Stato francese, aveva poi stabilito che senza Nissan il matrimonio non si poteva celebrare.

Dopo due giorni di cda senza soluzioni, Fca ha fatto quello che doveva fare: ritirare l’offerta. Troppo potere a Nissan, una situazione non fluida, soprattutto su chi comanda, e poca attenzione ai benefici troppa invece ai mantenere gli equilibri.

I numeri parlano chiaro secondo Renault e Fca la fusione avrebbe portato 25 miliardi di sinergie con una capitalizzazione per Fca di 18,4 miliardi e per Renault di 16,2.

FCA investe nel futuro

Intanto Fca non sta a guardare e la divisione americana sigla una lettera d’intenti con la start- up Aurora spianando la strada a una "potente partnership per lo sviluppo e il lancio  di veicoli commerciali a guida autonoma".

I termini finanziari dell'accordo non sono stati comunicati ma secondo Cnbc, lo scorso anno Aurora ha ricevuto fondi per oltre 530 milioni di dollari e a iniettarli c'era anche  Amazon.

In base all'intesa, Aurora Driver - la piattaforma self-driving della start-up - verrà integrata nei veicoli commerciali del produttore italo-americano di auto. Questo, recita un comunicato, "permetterà una serie di soluzioni personalizzate per  i clienti di veicoli commerciali in un momento in cui cambiamenti di stili di vita e modalita' di shopping online stanno creando opportunità logistiche".

Ciò suggerisce varie opzioni potenziali tra furgoni autonomi per le consegne e robot taxi come quelli testati a Phoenix e dintorni da Waymo (Google) utilizzando i minivan ibridi a marchio Chrysler Pacifica.

Il Ceo Mike Manley ha spiegato in una nota che "come parte della strategia di Fca in merito ai veicoli autonomi, continueremo a lavorare con partner strategici per rispondere alle esigenze dei clienti in un'industria in rapido cambiamento".

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