Ferragamo, tonfo in borsa. Il fatturato 2020 è in linea con il consensus


Ieri il gruppo ha comunicato il fatturato 2020 e il titolo si è mosso in ribasso per la conferma delle stime. Gli analisti restano cauti, anche in attesa delle novità collegate ai possibili mutamenti nella governance.


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Titolo in coda al listino delle società a media capitalizzazione

Tonfo di Ferragamo in borsa all’indomani della diffusione dei risultati trimestrali. Con un’apertura in calo del 3%, il titolo è crollato a Piazza Affari e alle 12 continua ad arrancare nelle retrovie del Ftse Italia Mid Cap (-0,72%) passando di mano a 16,04 euro, in negativo del 2,79%.

Ad accelerare le vendite il calo del 20,4% (in linea con le attese degli analisti di un -21%) a cambi correnti dei ricavi nel quarto trimestre, dovuti alle chiusure europee di novembre e nonostante il rimbalzo registrato in Cina.

Sull'intero 2020, il fatturato del gruppo moda registra un calo del 33,5% a cambi correnti, a quota 916 milioni (1,1 miliardi di dollari), in linea col consensus di 911 milioni, ma il doppio del calo del 16% subito dal leader del settore Lvmh.

La ripresa cinese

La società, nonostante il rosso, ha sottolineato come nell’ultimo trimestre si sia assistito a un recupero del canale retail, con una crescita delle vendite nel digitale (+61,1%), in Cina (+33,9%) e Taiwan (+12,9%) rispetto allo stesso periodo del 2019.

In particolare la Cina si conferma il mercato più forte, oggi, per tutti i mercati del lusso. Tuttavia, le vendite complessive nella regione Asia-Pacifico sono scese dell'11,2% nel trimestre, colpite dalla performance negativa del canale wholesale, e del travel retail in particolare. Nel periodo le vendite sono diminuite del 34% in Europa, Medio Oriente e Africa e del 27% in Nord America.

Per gli analisti i dati sono «in linea»

I dati diffusi ieri sarebbero in linea con le attese, ma secondo Jeffries, sono indice di una significativa perdita di quote di mercato rispetto ai concorrenti. «Non è solo il problema del calo anomalo del 2020, ma il fatto che anche i livelli (di fatturato) del 2019 sono quasi invariati rispetto al 2014», afferma il broker, e stima in 600 milioni le vendite «mancanti» rispetto al trend del settore. Per Jefferies il gruppo non è «a rischio» grazie alla sua solida struttura finanziaria ma è in discussione il valore del brand: «Un cambiamento è necessario». Per Mediobanca Securities Ferragamo non tornerà ai livelli pre-crisi in termini di ricavi e utili prima del 2024, con un ritardo di tre anni rispetto ai migliori gruppi del settore.

Per Equita Sim a livello attuale il titolo incorporebbe già «un’alta probabilità di M&A». «I numeri 2020-21 non sono un driver per il titolo in questa fase di transizione del marchio e anche della società», commentano gli esperti (Hold con Tp 15,2 euro). «A questo si aggiunge l’imminente cambio di governance recentemente annunciato (presidente non più esecutivo, meno membri della famiglia nel board) che potrebbe rappresentare un primo segnale di apertura verso possibili aggregazioni future con realtà esterne».

Possibile il rinnovo dei vertici del gruppo

La scorsa settimana era emersa la possibilità di una serie di cambi bella governance in vista del prossimo cda di aprile. Nella riunione del board del 18 gennaio scorso era stata confermata l’uscita del manager storico Giuseppe Anichini e l'ingresso di Claudio Costamagna (ex banchiere di Goldman Sachs), oltre alla decisione di ridurre il numero dei consiglieri della controllata (oggi 13) attribuendo un maggiore spazio a quelli indipendenti (si ridurrebbe quindi il numero dei componenti della famiglia).

Tra le novità in vista anche l’incarico a una società di executive search per la ricerca di una figura in grado di sostituire l’attuale presidente della Salvatore Ferragamo, che non sarà più esecutivo, e l’ipotesi di un’uscita dell’attuale Ceo, Micaela Le Divelec, e di Michele Norsa, vicepresidente esecutivo.

Sullo sfondo la possibilità di una vendita del gruppo, ripetutamente negata dalla famiglia Ferragamo, ma i cambiamenti profondi in seno al cda hanno ravvivato le speculazioni.

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