Fitch alza i rating di Intesa Sanpaolo e UniCredit

Fitch alza i rating di Intesa Sanpaolo e UniCredit

L’agenzia di rating continua ad analizzare le principali banche italiane dopo aver migliorato il suo giudizio sull’Italia lo scorso fine settimana.

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Fiducia su Intesa Sanpaolo da Fitch

Giudizi positivi arrivati in queste ore da Fitch Ratings sulle banche italiane, in particolare su Intesa Sanpaolo e UniCredit, il miglioramento del rating sovrano dell’Italia reso noto dall'agenzia la scorsa settimana.

L’agenzia ha migliorato il suo giudizio su Intesa Sanpaolo per il lungo termine senior preferred (unsecured) a ‘A-' da ‘BBB', quello per i depositi a breve termine a ‘F1' da ‘F2' e il Viability Rating a ‘A-' da ‘BBB', mentre l'outlook resta stabile.

Dopo l'azione riguardante l'Italia, il rating per il lungo termine dell’istituto torinese si colloca adesso a un livello di un notch superiore a quello dell'Italia.

Secondo l'agenzia, il miglioramento di due notch riflette la combinazione del recente miglioramento del rating di lungo termine dell'Italia a ‘BBB+' da ‘BBB' e l'eccezionale posizione di forza di Intesa Sanpaolo rispetto ai concorrenti domestici, posizione che è supportata dalla diversificazione di prodotti e ricavi e dallo status di "flight to quality".

Posizione “eccezionale” per UniCredit

Molto positivo anche il giudizio di Fitch sull’altra grande banca italiana, UniCredit, con l’agenzia che ha alzato di un gradino il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) e il Senior Preferred Rating di Piazza Gae Aulenti, portandoli a ‘A-’, e ha assegnato un outlook stabile. Il rating è di un notch superiore a quello sovrano italiano.

Secondo Fitch, la diversificazione geografica in economie performanti o in crescita e la fortissima capacità di assorbimento delle perdite collocano UniCredit in una posizione di forza eccezionale rispetto ai concorrenti nazionali, mentre la diversificazione sostiene anche la performance nel tempo.

Il Viabiliy Rating di solidità (ovvero il rating standalone) è stato alzato ad ‘A-’, mentre i rating corrispondenti a depositi a lungo termine, Senior Non-Preferred, Tier 2 e Additional Tier 1 sono stati tutti alzati di un gradino. Il rating a breve termine è stato alzato a ‘F1’, mentre il rating a breve termine dell'emittente è stato confermato a ‘F2’.

Il giudizio su altre banche italiane

Tra le altre banche italiane, i primi di settembre Fitch aveva posto il rating di Mediobanca su ‘Rating Watch Negative’ a seguito del rifiuto dell'offerta su Banca Generali, con outlook incerto. Il rating di lungo termine è BBB, ma si teme un possibile downgrade a causa delle incertezze legate a fusioni e acquisizioni.

A luglio scorso l’agenzia aveva confermato il rating a lungo termine a BBB- con outlook positivo su Banco Bpm: Il rating riflette la solidità finanziaria dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna, nonostante l'incertezza relativa a una possibile fusione con UniCredit poi ritirata. L'outlook positivo indica aspettative di stabilità e crescita.

Il 19 gennaio 2025 Fitch aveva migliorato l’outlook di Bper Banca a positivo, con conferma rating BBB-, mentre considera “solide” altre banche come Banca Ifis, Crédit Agricole Italia, Mediolanum e Banca Popolare di Sondrio ma con rating differenti (ad esempio Banca Ifis ha BB+).

Il report sull’Italia

Il report di Fitch sull'Italia dello scorso venerdì 19 settembre 2025 evidenzia un miglioramento del rating sovrano da BBB a BBB+ con outlook stabile, dovuto a una maggiore fiducia nella traiettoria delle finanze pubbliche.

È prevista una riduzione graduale del deficit, che quest'anno dovrebbe attestarsi al 3,1% del PIL, mentre il debito pubblico è stimato in crescita fino al 137,6% del PIL nel 2026, ancora superiore alla media dei paesi con rating BBB. La stabilità politica, il contesto di riforme in corso e la riduzione degli squilibri esterni contribuiscono al miglioramento degli indicatori di credito.

Fitch prevede una crescita del PIL dello 0,6% per il 2025, con un'accelerazione media al +0,8% nel periodo 2026-2027, trainata principalmente dalla domanda interna. La prudenza fiscale è sottolineata, con un impegno a mantenere politiche di bilancio responsabili e il governo è atteso a mantenere il controllo degli obiettivi fiscali. Anche la spesa per la difesa è sulla buona strada per raggiungere il 2% del PIL entro il 2025, con una spesa aggiuntiva limitata prevista per il biennio successivo.

Nonostante il debito elevato e una crescita più lenta rispetto ad altri paesi della stessa categoria, Fitch vede una riduzione dei rischi in termini di finanziamento e sostenibilità, confermando così una valutazione più positiva rispetto al passato.

In conclusione, il miglioramento riflette una maggiore fiducia nella direzione politica ed economica dell'Italia, pur con alcune sfide ancora aperte legate al debito e alla crescita economica.

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