Forte correzione del Bitcoin sotto i 100 mila dollari

Le vendite sulla principale delle criptovalute arrivano a causa di diversi fattori, gli stessi che stanno indebolendo i mercati finanziari e, secondo alcuni analisti, le dinamiche macroeconomiche e politiche continueranno a influenzarne il prezzo.
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Bitcoin sotto i 100 mila dollari
Vendite sul Bitcoin nella mattinata di oggi e la principale delle criptovalute scende sotto quota 100 mila dollari per la seconda volta in una settimana.
La cripto scambia a 96.800 dollari oggi, in calo di oltre il 5% dopo una nuova ondata di liquidazioni: i dati mostrano 683 milioni di dollari cancellati nelle ultime 24 ore, inclusi 556 milioni di dollari in posizioni long.
I massimi annuali del Bitcoin sono ora inferiori di quasi il 30%, al livello di 126.000 dollari raggiunto durante il rally della prima settimana di ottobre, in concomitanza con l'inizio della chiusura parziale del governo statunitense.
Secondo i dati di CryptoQuant, gli indirizzi che detenevano Bitcoin per più di sei mesi hanno venduto circa 815.000 BTC negli ultimi 30 giorni: si tratta del livello di vendita più alto da gennaio 2024.
Il calo è dovuto ad un altro importante evento di liquidazione nei mercati dei derivati. Secondo i dati di CoinGlass, oltre 248.000 investitori hanno visto le loro posizioni con leva liquidate per oltre 1,1 miliardi di dollari, di cui circa 950 milioni erano posizioni lunghe che puntavano su prezzi più alti. Il Bitcoin ha guidato le liquidazioni, rappresentando quasi la metà di quegli 1,1 miliardi di dollari.
Mercato cauto
La svendita segue l’andamento debole dei mercati di queste ore seguito a diversi commenti hawkish da parte di alcuni membri della Federal Reserve che hanno ridotto le previsioni di un taglio dei tassi alla prossima riunione di dicembre. Il tono dei funzionari della Fed riflette preoccupazioni per l'inflazione nonostante le aspettative del mercato di un allentamento, così Kashkari della Fed di Minneapolis si è opposto al taglio del mese scorso e Beth Hammack della Fed di Cleveland ha sottolineato una politica restrittiva.
Attualmente i trader vedono solo un 51% di probabilità di un allentamento monetario, in calo dal 63% precedente.
“Le ridotte aspettative di un altro taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre stanno esercitando una pressione al ribasso sul prezzo del Bitcoin”, spiegano gli analisti di IG.
Inoltre, proseguono gli esperti, “l'annuncio dell'amministrazione Trump di dazi del 100% sulla Cina, l'11 ottobre, ha generato un crollo improvviso, accentuando il rischio e i deflussi di capitali dagli asset volatili”, mentre “la crescente debolezza del mercato del lavoro statunitense ha accentuato l'avversione al rischio, portando a vendite di azioni e altri asset”.
Il sentiment è indebolito anche dai segnali di un possibile regolamentazione in Giappone rivolte alle aziende di tesoreria di criptovalute: il Japan Exchange Group, che gestisce la Borsa di Tokyo, avrebbe segnalato un controllo normativo.
Le previsioni di IG
“Gli indicatori tecnici confermano la pressione al ribasso delle ultime settimane, con l'RSI in calo a 40 punti, insieme a crossover negativi del MACD che rafforzano le condizioni di ipervenduto, indicando che la correzione al ribasso sta mostrando i primi segni di esaurimento”, secondo IG.
“Le dinamiche macroeconomiche e politiche continueranno a influenzare il prezzo del Bitcoin, mantenendo un'elevata volatilità nel breve termine. Parallelamente, l'afflusso di capitali negli ETF che ne replicano il prezzo, insieme a ingenti acquisti istituzionali, sarà cruciale affinché il Bitcoin riprenda il suo trend rialzista”, aggiungono gli analisti.
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