Francia in crisi politica. Lagarde avverte sugli spread

Il primo ministro francese François Bayrou si prepara a una settimana cruciale in vista del voto di fiducia dell’8 settembre, convocato per superare lo stallo politico sui conti pubblici. Ma le possibilità di salvare il governo appaiono sempre più ridotte: le opposizioni hanno confermato il loro “no” e lo stesso Bayrou ha ammesso che il compromesso «potrebbe non essere possibile».
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La crisi politica e i mercati
La Francia rischia così di precipitare in una crisi istituzionale senza precedenti, mentre i mercati già segnalano nervosismo. Lo spread tra OAT francesi a 10 anni e Bund tedeschi ha superato gli 80 punti base, livelli che non si vedevano da gennaio, a causa delle vendite sui titoli di Stato e delle crescenti preoccupazioni sul rischio politico.
Il piano di consolidamento presentato da Bayrou a luglio prevede 44 miliardi di euro tra tagli e nuove imposte per riportare il deficit al 4,6% del PIL nel 2026 dall’atteso 5,4% di quest’anno. Una ricetta contestata dalle opposizioni, che accusano il governo di voler scaricare i costi della manovra sui cittadini in un contesto economico ancora fragile.
Lagarde: "Disciplina di bilancio obbligatoria"
Sulla vicenda è intervenuta stamattina la presidente della BCE Christine Lagarde, che in un’intervista a Radio Classique ha definito «preoccupante» qualsiasi rischio di caduta di un governo nell’area euro.
Lagarde ha sottolineato che la Francia non si trova in una situazione che richieda l’intervento del FMI, ma ha aggiunto che la disciplina di bilancio è d’obbligo e che sta monitorando da vicino l’andamento degli spread obbligazionari. «Il sistema bancario francese non è di per sé una fonte di rischio», ha rassicurato, pur evidenziando come la volatilità politica e finanziaria aumenti le incertezze.
La presidente della BCE ha inoltre richiamato l’attenzione sulla recente decisione di un tribunale statunitense sui dazi, definendola un ulteriore fattore di incertezza in un contesto globale già fragile.
Le opposizioni in trincea
Dal Rassemblement National di Jordan Bardella al Partito Socialista di Olivier Faure, l’opposizione resta compatta nel respingere la fiducia. «La nostra decisione è irrevocabile», ha dichiarato Faure, mentre Bardella ha previsto la caduta dell’esecutivo chiedendo elezioni anticipate: «Non vedo altra soluzione che ridare la parola ai francesi».
Rischi per Macron
L’eventuale caduta di Bayrou riporterebbe il presidente Emmanuel Macron in una situazione di stallo politico, aggravata dal parlamento senza maggioranza uscito dalle elezioni anticipate del 2024. Alcune forze politiche chiedono nuove legislative, altre addirittura un voto presidenziale anticipato, ipotesi che Macron ha escluso ribadendo la sua permanenza all’Eliseo fino al 2027.
Nel frattempo, sul fronte sociale si annunciano nuovi scioperi, mentre imprese e investitori sospendono decisioni su assunzioni e capitali in attesa di maggiore chiarezza.
Nonostante le difficoltà, Bayrou ha ribadito la volontà di non arrendersi: «La questione non è il destino del primo ministro o del governo. La questione è il destino della Francia», ha dichiarato.
Di seguito la composizione dell'Assemblea Nazionale Francese
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