La frenata di Gucci affonda Kering. Nel lusso si apre una scommessa interessante


Ribasso del 4% in Borsa per la holding francese dopo la delusione per le vendite della maison fiorentina. La scommessa è sulla nuova collezione Aria, nata per festeggiare i 100 anni del brand, e sul marketing legato al film House of Gucci con Lady Gaga. Multipli più interessanti rispetto a LVMH.


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Nel terzo trimestre i ricavi di Gucci sono saliti solo del 3,8%, contro stime di +9,3%.

La frenata delle vendite di Gucci apre un punto interrogativo nel settore del lusso. I ricavi della maison fiorentina, annunciati martedì 19 ottobre, sono saliti nel terzo trimestre soltanto del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando gli analisti prevedevano una crescita del 9,3%. Gli investitori non l’hanno presa bene e stamattina le azioni di Kering, la holding del lusso che ha nella controllata Gucci il suo punto di forza (rappresenta il 60% del fatturato), accusano un ribasso del 4% a 624 euro. Nel trimestre precedente Gucci aveva realizzato una crescita dei ricavi dell’11%.

In una conference call con i giornalisti Jean-Marc Duplaix, Chief financial officer di Kering, ha spiegato che il risultato di Gucci ha risentito delle restrizioni ancora in vigore in molti Paesi a causa del virus, e in particolare in Cina, in Nuova Zelanda e in Australia. L’Asia è il mercato principale del gruppo Kering che nel continente realizza il 38% dei ricavi, l’Europa rappresenta il 28% e il Nord America il 21%.

In un report JP Morgan pone l’attenzione sulla frenata delle vendite retail di Gucci, che nel terzo trimestre sono salite soltanto del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (prima del coronavirus), mentre nel trimestre precedente la crescita era stata dell’11%. Il motivo? Secondo la banca americana Gucci ha sofferto non solo per i lockdown, ma anche per la “mancanza di novità nei prodotti”.

I ricavi di Yves Saint Laurent e di Balenciaga sono saliti del 28,1% e dell’8,9%.

Nel complesso Kering, che controlla anche i marchi Saint Laurent, Gucci, Bottega Veneta, Alexander McQueen, Balenciaga, Boucheron, Brioni e Pomellato, ha realizzato nel periodo luglio-settembre ricavi per 4,19 miliardi di euro, con una crescita del 12,2% sullo stesso periodo dell’anno scorso, e del 10% sul 2019 (su basi omogenee). Mentre le vendite di Gucci rallentavano, quelle di Yves Saint Laurent e di Balenciaga sono salite rispettivamente del 28,1% e dell’8,9%.

Il problema è Gucci. “Gucci continua ad avere performance inferiori a quelle di altri megabrand come Louis Vuitton”, dice Luca Solca, analista di Bernstein.

LVMH, il colosso francese rivale di Kering, a cui fanno capo marchi come Louis Vuitton e Dior, la settimana scorsa ha detto di avere già realizzato nei primi nove mesi di quest’anno lo stesso fatturato dell’intero 2019, l’anno prima del Covid. Gli analisti prevedono che LVMH chiuda il 2021 con ricavi pari a 61,8 miliardi di euro, in crescita 15% sul 2019 e del 38% sul 2020.

I termini per il confronto con l’eterno rivale LVMH.

La marcia di Kering è più lenta. Nel primi nove mesi di quest’anno ha realizzato un fatturato di 12,2 miliardi di euro, contro i 15,8 miliardi dell’intero 2019. Per l’intero anno gli analisti si aspettano ricavi per 16,8 miliardi, pari a una crescita del 6,3% sul 2019 e del 28% sul 2020.

Alla fine del mese scorso Gucci ha presentato la nuova collezione Aria, una linea per celebrare il centenario del marchio, e ora c’è molta attenzione sulla reazione del pubblico. Il Cfo Duplaix dice di aspettarsi da Aria una notevole spinta alla crescita delle vendite. Nelle speranze del management di Kering anche il film House of Gucci, in uscita il mese prossimo, dovrebbe aiutare le vendite. Il film, interpretato da Lady Gaga e Adam Driver, racconta l’omicidio di Maurizio Gucci, avvenuto a Milano nel 1995. Maurizio Gucci era allora a capo dell’azienda di famiglia, che dopo la sua morte fu venduta.

Al prezzo di oggi, le azioni Kering accusano un ribasso del 21% rispetto al massimo storico di 798 euro segnato il 13 agosto scorso. Sul fatto che il lusso sia un business in continua crescita, nessuno ha dubbi. Le incertezze possono riguardare quale titolo scegliere. Se piace Aria, Kering può beneficiare di multipli più convenienti rispetto a Lvmh, con un P/E 2021 di 26 volte contro le 30 volte del gruppo concorrente, e un rapporto Ev/Sales (Valore d’impresa/fatturato) di 5 rispetto al 5,4 di Lvmh.

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