I future di Wall Street puntano ancora al rosso


Nuova seduta sullo stesso trend di venerdì scorso per i principali indici americani, reduci da cinque settimane negative su sei e il calendario economico odierno che prevede l’intervento di alcuni banchieri americani.


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Nuovi cali a Wall Street

Apertura di settimana sullo stesso trend della chiusura di venerdì scorso a Wall Street, con i riflettori sempre puntati sui rischi di una recessione provocata dalla stretta monetaria della Federal Reserve.

La chiusura della scorsa settimana aveva visto il Dow Jones cedere 486,27 punti (-1,62%), chiudendo sotto i 29.600 punti, la chiusura peggiore dell'anno.

Il Dow Jones ha registrato un nuovo minimo, stabilendosi al di sotto del principale livello di 30.000 per la prima volta dal 17 giugno.

Complessivamente, gli indici principali hanno registrato la quinta settimana negativa delle ultime sei.

Oggi la musica sembra non cambiare, vista la flessione dei tre principali indici di New York, mentre restano ai livelli più alti dal 2022 i rendimenti del Tesoro americano, con il 10 anni in salita (+1,70%) al 3,761% e il biennale al 4,2585% (+1%).

Nel pomeriggio sono attesi interventi da diversi banchieri come Susan Collins (presidente della Federal Reserve di Boston) alle 16 (italiane), Raphael Bostic (presidente della Federal Reserve di Atlanta) alle 18 e di Loretta Mester (presidente della Federal Reserve di Cleveland), attesa sempre per le sei del pomeriggio.

La festa è finita?

Il noto imprenditore e investitore Carl Icahn ha rilasciato un’intervista a Market Watch, spiegando che “il peggio deve ancora arrivare”, accusando la Fed di essere troppo “prudente” nelle sue strette monetarie.

“L’inflazione è una cosa terribile, non puoi curarla”, sottolineava l’investitore, puntando il dito verso le spese federali, a sue dire la vera causa degli attuali problemi fiscali del paese: “abbiamo stampato troppi soldi e abbiamo pensato che la festa non sarebbe mai finita. E la festa è finita”.

In quest’ottica Icahn crede che la mossa della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse di 75 punti base nel tentativo di frenare l’inflazione sia stata fin troppo prudente e, a suo avviso, la banca centrale Usa avrebbe potuto essere più aggressiva, aumentando i tassi di 100 punti base, invece dei 75 punti decisi.

Inoltre, considerato il contesto “preoccupante” per l’economia, Icahn segnala la presenza di “opportunità a buon prezzo in giro sul mercato azionario, che diventeranno ancora più economiche”, in particolare nei settori della “raffinazione del petrolio e dei fertilizzanti”.

Notizie e principali movimenti nel pre-market USA

Pfizer (-0,90%): ha presentato insieme al suo partner tedesco BioNTech la richiesta per l’autorizzazione della Food and Drug Administration statunitense per un richiamo del vaccino Covid-19 su misura per i bambini dai 5 agli 11 anni.

Atlas (+6%): Poseidon Acquisition Corp aumenta il prezzo dell'offerta per l'acquisizione di tutte le azioni ordinarie della società a 15,50 dollari per azione da 14,45 dollari, definita “migliore e finale”.

PG&E (+5%): venerdì S&P Dow Jones Indices ha dichiarato che PG&E sostituirà Citrix Systems nello S&P 500, con effetto prima dell'apertura delle contrattazioni di lunedì 3 ottobre.

Las Vegas Sands (+7%): la città cinese di Macao ha annunciato il suo piano per consentire l'ingresso già a novembre di gruppi turistici.

Lyft (-4%): un sondaggio effettuato sui conducenti indica la loro preferenza per la concorrente Uber.

Annaly Capital Management (-2,5%): ha completato il raggruppamento corrispondente a 1 azione ogni 4.

Raccomandazioni analisti

Micron

Wedbush: ‘buy’ e target price diminuito a 65 USD dagli 85 precedenti.

Nike

Telsey Advisory Group: ‘buy’ e prezzo obiettivo ridotto a 125 USD dai 130 dollari precedenti.

Las Vegas Sands

Citigroup: ‘buy’ con prezzo obiettivo alzato a 60 USD dai precedenti 58 dollari.

Fedex

Berenberg: ‘neutral’ e riduzione target price a 190 dai 200 dollari precedenti.

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