General Motors, immatricolazioni Usa sotto le attese

Nel secondo trimestre le vendite General Motors sono aumentate di quasi il 40%, al di sotto delle aspettative degli analisti.
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Soffrono le immatricolazioni
Le vendite di General Motors deludono gli analisti. Nel secondo trimestre la casa automobilistica americana ha registrato un aumento delle vetture negli Stati Uniti del 39,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a 688.236 unità. Il confronto è con i primi mesi del 2020, quando il mondo intero era in lockdown. Gli esperti si aspettavano per GM un aumento maggiore, tra il 40% e il 43%. Le ragioni di questo moderato rialzo sono da ricercare nella mancanza di microprocessori che continua a influenzare le attività delle case automobilistiche.
“La domanda di veicoli da parte dei consumatori è forte, ma limitata dalla scarsità delle scorte. Prevediamo una domanda elevata e continua nella seconda metà di quest'anno e fino al 2022", ha affermato Elaine Buckberg, chief economist di GM.
Il secondo trimestre si è chiuso per GM con solo 211.974 veicoli in inventario, un calo del 37% rispetto ai 334.628 veicoli alla fine del primo trimestre. Prima che la pandemia influisse sulla produzione di veicoli, a fine 2019, la casa automobilistica americana aveva in inventario il triplo dei veicoli attuali, circa 616.000 unità.
Secondo gli analisti, nel secondo trimestre le immatricolazioni di auto negli Stati Uniti dovrebbero aumentare tra il 52% e il 53% rispetto al 2020.
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