Generali Assicurazioni, la lente degli analisti sulla semestrale


La Compagnia del Leone è riuscita ad aumentare il risultato netto e ha confermato la sua politica dei dividendi, mentre gli esperti parlano di risultati superiori alle aspettative, anche se con elementi discordanti.


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I numeri di Generali Assicurazioni

Focus degli analisti su Generali Assicurazioni nel giorno dopo la diffusione dei risultati semestrali.

La società ha ottenuto un risultato netto rettificato in crescita del 60,2% a 2,33 miliardi di euro, mentre il risultato operativo ha battuto le attese arrivando a 3,72 miliardi rispetto alle previsioni di 3,46 miliardi.

Il miglioramento del risultato operativo è dovuto alle fonti di utile diversificate, all’utile non ricorrente relativo alla cessione di un complesso immobiliare londinese (per 193 milioni al netto delle imposte), e riflette anche l’impatto di 97 milioni di svalutazioni su strumenti a reddito fisso russi registrate al primo semestre 2022.

I premi lordi aumentano del 3,6% a 42,237 miliardi, grazie al forte sviluppo del segmento Danni, che segna un risultato operativo di 1,853 miliardi (+85,7%), la raccolta netta Vita si attesta a -877 milioni, con deflussi netti nella linea risparmio parzialmente compensati da flussi netti positivi nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia.

Per quanto riguarda l’outlook, dalla Compagnia del Leone ribadiscono i numeri del piano: un tasso di crescita annuo composto dell’utile per azione compreso tra il 6% e l’8% nel periodo 2021-2024, flussi di cassa netti disponibili a livello della Capogruppo superiori a 8,5 miliardi tra il 2022 e il 2024 e per gli azionisti la distribuzione di dividendi cumulati nel periodo per un ammontare compreso tra 5,2 miliardi e 5,6 miliardi, con ratchet policy sul dividendo per azione.

Infine, “l’impatto della tassa sugli extraprofitti delle banche vale per Banca Generali vale poco meno di 20 milioni di euro e per il gruppo Generali poco meno 10 milioni, in relazione alla nostra quota”, secondo quanto comunicato dal CFO, Cristiano Borean, nel corso della call con la stampa che ha seguito la pubblicazione dei risultati.

Dividendi in crescita

Nello stesso piano sono previsti “dividendi crescenti” per un totale compreso tra i 5,2 e i 5,6 miliardi tra il 2022 e il 2024.

“Ovviamente se potremo fare di più saremo felici di farlo, ma non posso commentarlo adesso”, spiegava l’amministratore delegato Philippe Donnet.

Agli azionisti comunque verrà distribuito a fine ciclo quanto non utilizzato dei 500 milioni di euro in mano alla compagnia triestina (200 di cassa e 300 provenienti da Liberty Seguros) e destinati alle operazioni di m&a.

“Non so se sapremo utilizzarli per un’altra acquisizione prima della fine del piano, che ormai è vicina. Le risorse non utilizzate torneranno agli azionisti a fine ciclo strategico”, aggiungeva Donnet.

Set di risultati discreto

Se ad una prima analisi i dati risultavano sostanzialmente in linea con le attese del mercato, dall’analisi degli esperti emergono elementi più complessi.

Il dato sui premi lordi risulta “di poco superiore alle attese (42,237 miliardi rispetto ai 42,173 miliardi di consensus, così come sono molto forti dell’utile operativo (3,72 miliardi rispetto ai 3,46 del consensus)”, evidenziano da Deutsche Bank, ritenendo comunque che ci siano “alcuni punti interrogativi sulla qualità del combined ratio sottostante per il solo secondo trimestre, così come per l'outlook dei flussi netti del ramo Vita. Ciononostante si tratta di un set di risultati nel complesso discreto”.Sotto le attese gli utili operativi del ramo Vita (1,81 mld contro 1,66 attesi dal consensus) a causa principalmente di fattori one-off. Sotto le attese anche il Solvency II Ratio (228% contro il 230%, e al 226% a fine luglio) ma che per Deutsche Bank è ancora “molto solido”.

La view degli analisti

Anche per JP Morgan si tratta di un dato “forte nel contesto di settore” e gli analisti della banca americana ritengono che la crescita operativa superiore alle attese sia “sostenibile”, anche grazie ai forti numeri di Banca Generali.

Per il Vita, al netto degli one-off, “la crescita normalizzata del 3% nel primo semestre per il contractual service margin (un driver per la futura crescita degli utili) è più forte della stima di tasso annuo di crescita composto del 4% del management”, aggiungono da JP Morgan, prevedendo “un upgrade del consensus dopo i dati” e confermando la raccomandazione ‘neutral’ sul titolo, con prezzo obiettivo a 22 euro rispetto ai 18,40 euro di questa mattina (-0,30%).

Morgan Stanley conferma la raccomandazione underweight e il prezzo obiettivo a 19 euro dopo “conti semestrali che appaiono forti, con un risultato operativo del 7,5% superiore al consenso”.

Jefferies ribadisce il consiglio ‘hold’ con un target price di 18 euro, sottolineando come “i conti abbiano mostrato un utile operativo del 7,5% superiore alle attese”.

Consiglio di acquisto (‘buy’) per Berenberg e prezzo obiettivo a 23,5 euro, dopo “conti semestrali che hanno mostrato un risultato operativo oltre le attese”.

Oltre le attese

Di “risultati complessivi sono migliori delle aspettative” parlano da WebSim Intermonte, “nonostante il mercato abbia reagito negativamente alle informazioni sui riscatti dei prodotti vita, concentrati principalmente nelle polizze tradizionali, che sono meno redditizie”. Il titolo, infatti, ieri aveva chiuso in negativo (-1,15%).

Tuttavia, proseguono dalla sim, “le polizze di protezione e unit linked continuano a registrare buoni risultati. Sono in corso aumenti delle tariffe, soprattutto nel settore auto, al fine di mantenere la redditività tecnica sotto pressione a causa dell'inflazione dei costi dei sinistri e dell'aumento della frequenza”.

Alla luce della loro analisi, da WebSim hanno “rivisto il modello per includere gli effetti dei risultati del primo semestre e delle nuove norme contabili IFRS 17, con un aumento dell’eps dell’8% per il 2023, del 5,5% per il 2024 e del 7% per il 2025” e mantengono “una raccomandazione neutrale sul titolo, con un target price aumentato a 19,4 euro (da 18,5 euro)”.

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