Gli spagnoli di Acs interessati a un’operazione su Aspi attraverso Abertis

Arriva dalla Spagna il nuovo interesse per gli asset infrastrutturali autostradali di Atlantia. Ieri, nel corso di un meeting con gli investitori, il presidente di Acs, gruppo spagnolo delle infrastrutture, ha manifestato l’interesse alla creazione di un gruppo paneuropeo di operatori autostradali con Atlantia suo partner in Abertis e impegnata nella vendita della controllata Autostrade per l'Italia (Aspi).

«Contiamo di creare un grande gruppo di concessionari autostradali e saremmo lieti di farlo con i nostri partner italiani, ma se non fosse possibile cercheremo alternative», ha detto Perez. Il presidente ha ricordato come Abertis sia un partner di lunga data per Acs e «poiché ha in corso anche la cessione di Aspi, prenderemo in considerazione con entusiasmo questa opzione».

Alle 12 Atlantia scambia al rialzo dello 0,86% a 15,85 euro. Secondo gli analisti di Equita Sim (rating Hold con Target Price 17,8 euro) «un’eventuale operazione su Aspi avverrebbe, comunque, in accordo con il governo italiano». Se si dovesse concretizzare un deal in tal senso, «il gruppo spagnolo incasserà 5 miliardi dalla cessione di asset a Vinci entro fine anno».

A oggi non ci sono ancora trattative ufficiali aperte, mentre, secondo quanto riporta Il Sole 24Ore, nel cda di domani si dovrebbe discutere delle valutazioni degli advisor riguardo all’offerta del consorzio guidato da Cdp Equity, che comprende anche Blackstone e Macquarie, mentre ogni decisione sarà rinviata all’assemblea della prossima settimana. Improbabile, insiste il giornale di Confindustria, che entro tale data arrivi una contro offerta di Acs, tuttavia l’esistenza di un piano industriale alternativo a quello di Cdp potrebbe essere un ostacolo al via libera dell’assemblea.

«L’interesse di Acs per un’operazione con Aspi era già stato espresso un mese fa, quando ancora esisteva la procedura di “dual track” (spin-off o vendita dell’intera quota dell`88%) e confermato nuovamente ora, sottolineando però che qualsiasi movimento sarebbe in accordo col governo italiano – ricorda Equita Sim –. Senza una proposta alternativa, sembra probabile che il cda una volta analizzata l’offerta di CDP, convochi un’assemblea per lasciare decidere i soci sull’offerta. Rimarrebbe il tema se si tratti di un’assemblea ordinaria o straordinaria».