Gros-Pietro (Intesa): le banche garantiscano la salute del sistema economico

Il presidente di Intesa, in un’intervista rilasciata alla stampa ha parlato della necessità di un settore bancario forte per garantire la salute e il rilancio del sistema economico. Gros Pietro ha poi aperto a una Capital Markets Union e alla necessità di un rilancio sostenibile del sistema con un nuovo “keynesismo climatico”.
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Npl ridotti del 73%, ora accompagnare le imprese
Intesa Sanpaolo protagonista della mattinata di scambi su Borsa Italiana. Alle 12 il titolo passa di mano a 2,15 euro in rialzo dello 0,89% in un Ftse Mib (+1,50%) galvanizzato dalla ripresa delle borse europee grazie alla stabilizzazione dei mercati obbligazionari dopo le forti vendite della scorsa settimana, mentre il sentiment è incoraggiato dai programmi globali di vaccinazione e il piano di stimoli Usa. Intanto l’indice Ftse Italia Banche segna un rialzo dell’1,75%.
In un’intervista rilasciata al quotidiano torinese La Stampa, il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro ha sintetizzato la necessità di un settore bancario forte per garantire la salute del sistema economico. Le banche italiane, ha detto Gros-Pietro, «sono in salute. Gli istituti sono più leggeri, hanno ridotto gli Npl del 73%. Ora, il compito che si pone è accompagnare le imprese dalla difficoltà al ritorno in salute». Il presidente ricorda come la stessa Intesa ne abbia riportate in bonis «11.500 nell’ultimo anno», con bilanci irrobustiti, e una migliore qualità degli attivi. «Ci aspettiamo una nuova ondata di crediti difficili da gestire e siamo pronti ad affrontarla. La dotazione di capitale proprio è salita. Vale per il settore, e per Intesa Sanpaolo, che ha 23,3 miliardi di eccesso di capitale sui parametri prudenziali della Bce».
I driver: Capital Markets Union e keynesismo climatico
Gros Pietro ha poi aperto alla necessità di una Capital Markets Union funzionante «per rilanciare un settore in ritardo rispetto agli Usa. Le economie europea e statunitense sono comparabili, ma il mercato finanziario europeo è sottosviluppato per potenzialità e redditività». La banca, ha detto il presidente, potrebbe pensare a una maggiore presenza nel mercato europeo, ma per una fusione bisogna ottenere delle sinergie e a oggi non se ne scorgono a sufficienza.
Gros-Pietro ha anche confermato la necessità, ormai acquisita dal settore economico e da quello finanziario, di puntare sulla sostenibilità, con uno sforzo di investimento per «sostituire le tecnologie e le modalità operative che hanno provocato il cambiamento climatico. Una sfida immensa». Parla di «keynesismo di nuova generazione: un keynesismo climatico» riportando come la liquidità da sola non basti ma occorra uno stimolo a spenderla, attivando i fattori produttivi.
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