I piccoli azionisti di Tesla difendono il maxi-compenso di Musk


Terrorizzati dall’idea che il Ceo possa lasciare la guida del gruppo, 5.800 soci privati chiedono al board di impugnare la sentenza che ha annullato il pacchetto di compensi da 56 miliardi di dollari deciso nel 2018 a favore del fondatore


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Nel mirino la sentenza della giudice McCormick del Delaware

Elon Musk rischia di perdere l’astronomica cifra di 56 miliardi di euro, ma gli azionisti di Tesla temono il rischio di perdere Elon Musk. E’ per questo che 5.800 investitori privati, azionisti retail proprietari di azioni Tesla, hanno scritto una petizione al board di Tesla lamentando che la recente sentenza della giudice Kathaleen McCormick del Tribunale del Delaware “viola la sacralità dei diritti degli azionisti, diritti che sono stati cancellati con un solo tratto di penna”. La sentenza ha annullato il pacchetto retributivo di quasi 56 miliardi di dollari a favore di Musk approvato dal consiglio di amministrazione e successivamente dall’assemblea di Tesla nel 2018.

La causa è stata promossa da un azionista di Tesla che ha accusato il board della società di essere soggiogato al fondatore, che allora era anche presidente. Per la giudice McCormick la cifra è così alta da essere addirittura “inimmaginabile”, oltre che “ingiusta”.

I firmatari rappresentano una quota superiore a quella di Fidelity

Con tutta probabilità la sentenza sarà impugnata di fronte alla Corte suprema del Delaware. E’ quello che chiedono i 5.800 azionisti, che non sono certo “piccoli”. Insieme hanno un pacchetto di 23 milioni di azioni Tesla, pari allo 0,72% del capitale, più o meno equivalente alla partecipazione di Fidelity.

Tesla ha una base azionaria densa di azionisti retail: secondo Bloomberg rappresentano circa il 44% del capitale, contro il 20% in media nelle cosiddette Magnifiche Sette. Le 5.800 firme sono frutto dell’iniziativa di due donne, Amy Steffens e Alexandra Merz. Quest’ultima è un ex funzionario di Moody's e fondatrice di L&F Investor Services, società che offre consulenza agli investitori internazionali sui titoli azionari di Wall Street. Personalmente, Merz ha più di 100.000 follower su X.

Musk cacciato da Tesla come Jobs da Apple?

I firmatari della petizione vivono nel timore che alla Tesla possa verificarsi la stessa cosa che successe nel 1985 alla Apple, quando il board licenziò Steve Jobs e le fortune dell’azienda precipitarono rapidamente, fino a quando nel 1996 il fondatore fu richiamato al timone e partì una nuova incredibile stagione di successi con il lancio prima dell’iPod (2001) e poi dell’iPhone (2007).

Recentemente Musk ha espresso il desiderio di possedere una quota più consistente di Tesla per avere un maggiore controllo sui progetti nelle tecnologie di intelligenza artificiale. Altrimenti, ha minacciato, “potrei sviluppare questi progetti al di fuori di Tesla”. Una scelta del genere avrebbe conseguenze gravi per le quotazioni di Tesla.

Barron’s riporta che non tutti gli investitori privati la pensano allo stesso modo. "Non sono preoccupato. Tesla è il salvadanaio e la base di potere di Musk", afferma Leo KoGuan, terzo azionista individuale di Tesla, dopo Musk e Larry Ellison. "Sostengo la decisione del Delaware. Il pacchetto di compensi è scandaloso".

Il confronto fra i compensi di Musk e di Nadella (Microsoft)

Il problema è definire i confini dello scandalo. Sicuramente quando nel 2018 i membri del board approvarono il pacchetto di remunerazione a favore di Musk, il quale aveva rinunciato a uno stipendio per avere soltanto stock option, non immaginavano che nell’arco di tempo considerato i ricavi e gli utili di Tesla sarebbero cresciuti di nove volte e la capitalizzazione di Borsa sarebbe cresciuta di 12 volte.

Qualcuno fa il confronto con Satya Nadella che da 10 anni è Ceo di Microsoft e in questo periodo ha ricevuto compensi per circa 400 milioni di dollari. Secondo FactSet, Microsoft ha aggiunto 2.800 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato negli ultimi 10 anni. Tesla ha aggiunto quasi 600 miliardi di dollari. Ma quando Nadella si insediò alla guida, Microsoft era già una delle principali aziende del mondo, mentre Musk ha creato Tesla da zero e per gli azionisti che lo hanno seguito il vantaggio è stato enorme. In 10 anni la variazione percentuale di Microsoft è stata di circa +800%. La variazione per Tesla è stata di circa +2.300%.

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