Il certificate con i sottostanti preferiti da Buffett

Comunicazione Pubblicitaria Certificati

Il certificate di Marex con Isin IT0006752973 ha come sottostanti i tre titoli con maggiore peso nella finanziaria di Buffett, Apple, Bank of America e Coca Cola. Elevato rendimento e protezione profonda, il certificate stacca premi mensili con memoria dello 0,917% (11% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40%.

Cedole con effetto memoria, rimborso anticipato dal sesto mese, durata tre anni, barriera a scadenza al 60%.


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Lo stallo dopo le elezioni di Mid Term, la Fed che naviga a vista, l’inflazione che galoppa, il tutto condito da una situazione geopolitica tesa come una corda di violino che può spezzarsi da un momento all’altro oppure suonare la dolce melodia dei negoziati di pace. Una tempesta perfetta che lascia i mercati in balia delle onde.

Una rotta per navigare in questi mari, che ha sempre portato a lidi sicuri, Warren Buffett non si stanca mai di indicarla a tutti gli investitori: scegliere società con forte pricing power, le numero uno nel loro campo, ben gestite e con margini solidi.

Più facile a dirsi che a farsi. Quali sarebbero infatti queste società? Ecco, ogni tanto, essere umili può essere la migliore strategia per portare a casa un buon rendimento e battere l’inflazione seguendo i consigli del numero uno. O meglio seguendo in toto le sue scelte.

Soluzione di investimento

Siamo andati a cercare sul mercato dei certificates, se esiste un prodotto che ha come sottostanti i titoli con maggiore peso nella Berkshire Hathaway, la società gestita dall’oracolo di Omaha. E quello che abbiamo trovato è un certificato davvero interessante, tanto che si è meritato l’appellativo di certificate alla Warren Buffett.

Emesso da Marex Financial con Isin IT0006752973 offre un flusso cedolare elevato, grazie a premi mensili con memoria dello 0,917% (11% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40%. I sottostanti sono le tre società preferite dal portafoglio di Buffett, Apple, Coca Cola e Bank of America, e che dovrebbero comportarsi meglio del mercato, in una fase inflattiva, come quella attuale, per la loro capacità di trasferire gli aumenti di costi sui prezzi.

Le cedole del certificate godono dell’effetto memoria, il prodotto di durata naturale tre anni, prevede la possibilità di rimborso anticipato dal sesto mese. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Ma passiamo a vedere perché queste sono le società preferite da Buffet. A dircelo sono le comunicazioni della Berkshire Hathaway alla Sec, l'analoga della Consob americana, da dove si evince il peso delle principali società nel portafoglio del gruppo.

Primo posto assoluto, con molti gradini di distanza dalle altre è Apple, la più rappresentata pesa bel il 40,76% del portafoglio, seconda con un peso pari a quasi un quarto della prima, il 10,48% è Bank of America, terza si piazza Coca Cola con l'8,38%.

Di seguito le prime società nel portafoglio della Berkshire Hathaway, secondo le ultime comunicazioni.

Tre società che non temono l'inflazione

Soprannominato l'oracolo di Omaha, per il suo fiuto negli affari e grande dispensatore di massime su come "fare soldi", Buffett ha sempre criticato la miopia dei mercati e investito in aziende che si sono rilevate spesso di successo. La sua filosofia è quella di puntare su società solide, con una forte disciplina di bilancio, ma soprattutto con una leadership nel segmento di mercato in cui operano, in grado di garantire elevati margini, insieme alla crescita del business.

La risposta sulla capacità di Apple, Bank of America e Coca Cola di mantenere elevati margini, anche in uno scenario di forte inflazione, grazie alla capacità di trasferire sui prezzi l'aumento dei costi è arrivata dalle trimestrali. Le tre società sono tra le poche che in questa stagione di trimestrali hanno battuto il consensus del mercato e sono state accolte con decisi rialzi in Borsa. Tutto grazie al loro pricing power che le ha permesso di dipingere scenari futuri incoraggianti.

Ancora una volta Buffett ha avuto ragione. Ma il percorso è ancora lungo, l’inflazione promette di mettere le radici, soprattutto quella che la Fed chiama sticky inflation, ovvero la parte “più appiccicosa”, legata ai salari, gli affitti e che non va via in poco tempo, come avviene invece per i prezzi dell’energia, in grado di raffreddarsi, alle giuste condizioni, anche in poche settimane.

L'obiettivo del certificate è dunque quello di battere l’inflazione, staccando un flusso cedolare elevato (11%) con barriere profonde (60%), puntando sulle tre società solide preferite dal portafoglio di Buffett e che dovrebbero comportarsi meglio del mercato, in una fase inflattiva come quella attuale per la loro capacità di trasferire gli aumenti di costi sui prezzi, grazie alla forza dei loro brand.

Le caratteristiche del prodotto

Il certificate oggi si acquista sotto la pari, a 985 euro complice il calo di Apple dal livello iniziale. I tre sottostanti mantengono ancora un’elevata distanza dalla barriera. Stiamo parlando di titoli con volatilità limitata grazie alla solidità dei loro business.

La tabella sotto mostra i livelli di riferimento del certificato:

I sottostanti

Apple

Apple, secondo Buffett, ha una forza competitiva che pochi possono ripetere, perché controlla l’intera filiera, nel mondo dei cellulari, oltre all’apparecchio, è il fornitore di tutte le app. Solo per fare un esempio, da quando Apple ha cambiato le regole sulla privacy, Meta ha perso circa 10 miliardi di business che non riesce a recuperare. Il controllo di hardware e software permette al gruppo di avere un vantaggio competitivo enorme. Oltre a questo la forte generazione di cassa, la disciplina di bilancio insieme a investimenti mirati le permettono di continuare ad essere la migliore della classe in molti comparti.

Apple ha archiviato l’ultimo trimestre con ricavi in crescita dell’8,1% a $90,15 miliardi, $1,35 miliardi sopra consensus, e Utili Per Azione a 1,29 (+4% anno/anno) rispetto al consensus fermo a $1,27.

Il consensus Bloomberg vede un target price sul titolo a 176 dollari, sui 137 di oggi, con 36 raccomandazioni Buy, 8 hold e due sell.

Coca Cola

Coca Cola ha archiviato l’ultimo trimestre con ricavi organici in crescita del 16% a 11,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2022, con margini che sostanzialmente hanno tenuto, il margine lordo del gruppo è altissimo, pari al 59% e quello operativo al 29%. L'utile per azione (EPS) è cresciuto del 14% a 0,65 dollari e l'EPS comparabile (non GAAP) è cresciuto del 7% a 0,69 dollari.

Dopo l’ottima trimestrale la società ha alzato le indicazioni per l’anno e ora prevede che le entrate organiche, che escludono l'impatto di un dollaro più forte, aumenteranno dal 14% al 15% nel 2022, rispetto all'aspettativa precedente di un aumento dal 12% al 13%. Coca-Cola prevede che l'utile per azione rettificato per l'intero anno aumenterà dal 6% al 7%, rispetto all'aspettativa precedente di una crescita dal 5% al 6%.

"Le nostre solide capacità e le intuizioni sui consumatori continuano ad aiutarci a vincere sul mercato - ha affermato il CEO James Quincey - La nostra attività è resiliente in un contesto operativo e macroeconomico dinamico. Stiamo investendo nel nostro solido portafoglio di marchi, che è una pietra miliare della nostra capacità di fornire valore a lungo termine per i nostri stakeholder".

Il consensus Bloomberg assegna un target price al titolo a 66 dollari dai 59 di oggi con 20 raccomandazioni di acquistare il titolo, 8 di tenerlo in portafoglio mentre nessun analista consiglia di venderlo.

Bank of America

Bank of America ha archiviato i conti del terzo trimestre 2022 con ricavi in rialzo dell’8% anno/ anno a $24,5 miliardi, $1 miliardo sopra consensus; gli Utili per Azione si sono attestati a $0,81 (-5% anno/anno, +11% su base trimestrale), rispetto al consensus di $0,78.

Secondo gli analisti Bank Of America è la banca che ha più da guadagnare dal ciclo di rialzi dei tassi di interesse della Fed. Osservando varie analisi si può assumere che un rialzo di 50 punti base (0,5%) del Fund Rate americano produca un aumento degli utili per azione di circa il 10% ceteris paribus (vi sono analisi che arrivano a calcolare quasi il 15%). Un aumento di 10 punti base (0,1%) del tasso decennale americano (l’equivalente del nostro Btp) aggiunge un’ulteriore 1% all’utile per azione.

Il consensus degli analisti Bloomberg ha un target price sul titolo a 41.47 dollari, sui 36.67 di oggi con 16 buy, 11 hold e zero consigli di vendere il titolo.

Cedole con effetto memoria

I premi godono dell’effetto memoria, ovvero se a una data di valutazione trimestrale, un premio non dovesse essere stato distribuito perché i sottostanti quotavano sotto al livello di barriera alla rispettiva data di osservazione, allora l’investitore non avrà perso il suo premio.

Se, infatti, in una delle date di valutazione trimestrali successive, tutti i titoli sottostanti quoteranno ad un livello pari o superiore alla barriera del 60% dal livello iniziale, allora l’investitore, oltre al premio di quel trimestre, recupererà tutti quelli passati non distribuiti.

Possibilità di rimborso anticipato

Dopo sei mesi dall’emissione, alla data di valutazione del 28 aprile 2023, il certificate gode della possibilità del rimborso anticipato a 1000 euro, con tutti i sottostanti sopra al livello iniziale.

Se non dovesse scattare l’autocall ad aprile, la possibilità del rimborso anticipato si ripresenterà alle date di valutazione mensili successive.

Scenari alla scadenza

In caso il rimborso anticipato non dovesse mai scattare, il certificate arriverà alla sua scadenza naturale, ultima data di valutazione il 28 ottobre 2025. A questa data avremo i classici due scenari.

Positivo, con nessun titolo sotto barriera, il prodotto verrà ritirato al valore nominale di 1000 euro, e oltre alle cedole già incassate verranno distribuite l’ultima cedola e le altre eventualmente non distribuite in precedenza, grazie all’effetto memoria.

Lo scenario negativo lo avremo in caso, il peggiore dei sottostanti si presenterà. alla data di valutazione finale, quotando sotto barriera, ovvero avrà perso oltre il 40% dal livello iniziale (già fissato dopo un’importante correzione). In questo caso se ad esempio Apple dovesse aver perso il 45% dal livello iniziale in certificate verrà rimborsato al 55% del valore nominale ovvero 550 euro.

Il conto finale per l’investitore dovrà tenere conto di eventuali cedole staccate in precedenza.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Marex Financial vanta un rating BBB da S&P. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Questo articolo è stato scritto grazie alla sponsorizzazione di un emittente o di un intermediario. Le informazioni in esso contenute non devono essere considerate né interpretate come consulenza in materia di investimenti. Eventuali punti di vista e/o opinioni espressi non sono intesi e non devono essere interpretate come raccomandazioni o consigli di investimento, fiscali e/o legali. Orafinanza.it non si assume alcuna responsabilità per azioni, costi, spese, danni e perdite subiti a seguito di informazioni, punti di vista o opinioni presenti su questo sito. Prima di intraprendere decisioni di investimento, invitiamo gli utenti a leggere la documentazione regolamentare sempre disponibile per legge sul sito dell'emittente ed ottenere una consulenza professionale.


Idea di investimento
Possibile premio Annuo dell'11% con il certificate su Bank of America, Apple e Coca Cola
Sottostanti:
Coca-Cola CoApple IncBank of America Corp
Rendimento p.a.
11%
Cedole
0,917% - €9,17
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
IT0006752973
Emittente
Marex Financial
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Codice: AAPL.US
Isin: US0378331005
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Codice: KO
Isin: US1912161007
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