Il certificate sulla disruptive innovation che rende fino al 17% l’anno

La chiamano disruptive, rottura, e in Borsa attira miliardi di investimenti. La sua paladina è Cathie Wood, con i suoi 8 fondi ha raccolto 34 miliardi di dollari netti. Quello di punta, ARK Innovation, ha guadagnato quasi il 150% nel 2020, ma ha perso il 10% nel nuovo anno. Schiere di investitori, molti dei quali giovani alle prime armi, hanno scommesso su Wood, versando quasi 21 miliardi di dollari in ARK nel 2020.

Per il professore di Harvard, Clayton Christense, che ha coniato il termine, la disruptive innovation, è l’effetto di una nuova tecnologia, o di un nuovo modo di operare su un modello di business, che porta a modificare completamente la logica fino a quel momento presente nel mercato, introducendo comportamenti e interazioni nuove e rivoluzionando quindi le logiche correnti. L’impatto di una innovazione di rottura è, sempre per Christensen, in qualche modo imprevedibile: puoi definirla “disruptive” solo dopo che ne hai visto riconoscere in modo diffuso il valore e portare reali cambiamenti nel modello in cui si è inserita.

Il mercato ha spesso indicato in Elon Musk e la sua Tesla l’esempio vivente della disruptive innovation. Musk ha saputo, prima di altri, portare la rivoluzione dell’auto elettrica e delle batterie. E la disruptive innovation è alla base di tutti i suoi altri investimenti, ha iniziato con Pay Pall, per proseguire sui viaggi su Marte, fino all’idea di chip di intelligenza artificiale collegati al cervello e ai treni a oltre 1.200 km all’ora.

Nel settore food, c’è un altro titolo che gli analisti considerano disruptive, è Beyond Meat, che sta portando hamburger vegetali, salsicce vegane e altre tipologie di cibo sano e completamente nuove sulle tavole di tutto il mondo.

Se la politica si sta interessando alle emissioni di Co2 soprattutto del comparto auto, vi è un settore, quello degli allevamenti, le cui emissioni di Co2 sono superiori delle auto e aspettarsi a breve un cambiamento di rotta è possibile, soprattutto se indirizzato dai governi per centrare gli stringenti obiettivi di dimezzamento delle emissioni entro il 2030 in Europa (-55%) e negli Usa (50%).

La Cina punta all’azzeramento delle emissioni nel 2060. Come avviene già con i certificati verdi è possibile che una simile soluzione venga adottata anche in altri comparti come il cibo.

I due titoli Tesla e Beyond, proprio perché molto legati a innovazione e forti cambiamenti e meno invece a una storia di bilanci con utili consolidati da anni, sono molto volatili. Approfittando di questa volatilità e di forti correzioni si riescono costruire soluzioni di investimento interessanti.

Vontobel qualche mese fa ha emesso un certificate interessante con Isin DE000VQ7N749 su Tesla e Beyond Meat che stacca premi trimestrali con memoria del 4,40% (17,6% annuo) se nessuno dei sottostanti crolla del 40%. Le cedole vantano l’effetto memoria per recuperare eventuali premi trimestrali non staccati. La durata è pari a 24 mesi ma dal sesto può scattare il rimborso anticipato al valore nominale di 100 euro. A scadenza, la barriera di protezione è profonda e in grado di proteggere il capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale.

Qui sotto una tabella che mette in evidenza tutte le caratteristiche del certificate.

Il certificate è stato emesso con l‘obiettivo di approfittare del forte calo dei sottostanti, in particolare di Beyond Meat per fissare un livello iniziale basso e avvantaggiarsi di una forte volatilità così da creare un prodotto con elevate cedole. Ora che l’obiettivo, forte rialzo di almeno uno dei sottostanti, è stato centrato, non rimane che goderne i benefici. E’ questo il motivo per cui anche se il certificate quota sopra la pari a 102,8 euro è molto interessante. Vediamo perché e rompiamo il tabù che frenano molti investitori a esporsi sui certificati sopra la pari, perdendo a volte, buone opportunità.

Sui due sottostanti abbiamo Beyond Meat che quota il 43% sopra il livello iniziale con una barriera distante circa il 58% e, l’altro sottostante, Tesla è distante il 40% dalla barriera. Il certificate stacca cedole del 17,6% annue e quota 102,8 euro. Il risultato è quello di avere un flusso cedolare molto elevato con protezioni profonde. Anche nel caso, meno positivo nel breve, di autocall a novembre a 100 euro, l’investitore incasserebbe cedole per due trimestri, dunque 8,8% meno circa il 2,8% perché quota sopra la pari, ovvero con un rendimento 6% in meno di sei mesi, che annualizzato è un ottimo 12%.

In caso non scattasse l’autocall, il flusso cedolare rimarrebbe appunto a poco più del 17% annuo.

Analizziamo lo scenario a scadenza tra meno di due anni.

Positivo: rimborso a 100 euro con i sottostanti sopra le barriere l’investitore avrebbe incassato 35,2 euro di cedole -2,8 euro perché oggi il certificate si compra 102,8 euro sopra il rimborso di 100 euro, risultato rendimento sopra il 32,4% anche a fronte di un crollo di Tesla del 40% e Beyond Meat del 58%.

Negativo: per incappare in una barriera Tesla deve crollare di oltre il 40% circa e Beyond Meat oltre il 58%, il tutto con un rimborso inferiore a 60 euro ma con la possibilità di cedole massime in due anni di 30 euro, (togliendo l’ultima) in grado di compensare eventuali minus, meno 2,8 euro perché quota sopra la pari.

Ricordiamo che investire in un certificate espone l’investitore al rischio default dell’emittente, Vontobel ha un rating Moody’s Aa3 e l’azzeramento del valore di un sottostante porta all’intera perdita del capitale investito.

Leggere sempre il prospetto informativo e tutti gli altri documenti disponibili sul sito dell’emittente.