Il chip di Amazon non fa paura. Gli analisti alzano i target di Nvidia

E’ quasi una corsa ad innalzare i prezzi-obiettivo del produttore di GPU per AI in vista dei risultati trimestrali che usciranno il 20 novembre. Focus sulle vendite della linea Blackwell, in attesa che il gruppo di Bezos porti sul mercato il suo chip per AI
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Al momento il consensus indica un target price di 154 dollari
Secondo MarketScreener, che censisce 62 analisti che coprono il titolo Nvidia, attualmente la media dei target price sul produttore di chip è 154 dollari, più alta solo del 6% rispetto al prezzo di chiusura di lunedì 11 novembre (145,26 dollari). Sembra, però, che questa media sia destinata a salire, almeno a giudicare dagli annunci delle ultime 48 ore. In vista dei risultati del terzo trimestre che Nvidia comunicherà il prossimo 20 novembre, si registra quasi una gara degli analisti ad alzare i loro obiettivi di prezzo.
Lunedì Ubs ha alzato il suo target a 185 dollari da 150 dollari, Piper Sandler a 175 dollari da 140 dollari, Morgan Stanley a 160 dollari da 150 dollari. E poi martedì mattina è stata la volta di Mizuho che ha portato il suo target price a 165 dollari da 140 dollari. Quasi che gli analisti abbiano paura di venire scavalcati da un’ondata di notizie positive quando fra una settimana arriveranno i dati.
Stimato un utile di 17,2 miliardi di dollari, in crescita dell’86%
Il consensus degli analisti si aspetta che nel periodo agosto-ottobre (il terzo trimestre per Nvidia che chiude i bilanci il 31 gennaio) Nvidia abbia realizzato ricavi per 32,9 miliardi di dollari, in crescita del 45% sullo stesso periodo dell’anno scorso, con un utile di 17,2 miliardi (+86%). L’Eps (utile per azione) dovrebbe essere di 0,69 dollari, da 0,37 di un anno fa.
Intanto, però, Nvidia non è fra i tech che corrono di più per l’effetto Trump. Dopo i cali di venerdì 8 novembre (-0,8%) e di lunedì 11 (-1,6%), la sua performance nelle ultime cinque giornate è +5,7%. Quanto basta per confermarla sul gradino più alto del podio delle market cap con 3.560 miliardi di dollari.
Morgan Stanley: sarà un trimestre di transizione
L’analista di Morgan Stanley, Joe Moore, ricorda che il tema principale della comunicazione dei risultati trimestrali sarà l’andamento delle vendite della linea Blackwell, la nuova famiglia di GPU (processori grafici) di nuova generazione per applicazioni nel campo dell’AI generativa. “Si tratta di un trimestre di transizione – mette le mani avanti Moore -, poiché si prevede che il ciclo di Blackwell continuerà a portare un significativo rialzo nel prossimo trimestre”. L'analista di Morgan Stanley si aspetta che Nvidia segnali ricavi dai suoi chip Blackwell di nuova generazione per circa 5-6 miliardi di dollari per il trimestre attualmente in corso che si chiuderà a gennaio.Secondo numerosi esperti, le caratteristiche di Blackwell dovrebbero permettere a Nvidia di mantenere il dominio nel mercato dei chip per l'intelligenza artificiale, nonostante gli sforzi dei concorrenti come AMD.
Amazon nuovo competitor per i chip di AI
Fra i possibili competitor è in arrivo anche Amazon, che secondo il Financial Times sarebbe pronta a rendere disponibili i suoi chip per AI Trainium 2.
A gestire il progetto dovrebbe essere Annapurna Labs, una start-up di chip con sede ad Austin (Texas) che Amazon ha acquisito all’inizio del 2015 per 350 milioni di dollari. L’ultimo lavoro di Annapurna dovrebbe essere presentato il mese prossimo, quando Amazon annuncerà la disponibilità diffusa di “Trainium 2”, parte di una linea di chip per AI mirati all’addestramento dei modelli più grandi.
Trainium 2 è già in fase di test da parte di Anthropic, il concorrente di OpenAI che ha ottenuto 4 miliardi di dollari di finanziamenti proprio da Amazon, nonché da Databricks, Deutsche Telekom e dalle giapponesi Ricoh e Stockmark.
L’obiettivo di AWS (Amazon Web Services) e di Annapurna è competere con Nvidia, al momento leader incontrastato di un settore molto florido.
Il fatto è, però, che per fare concorrenza a Nvidia non solo bisogna essere bravi, ma bisogna anche spendere montagne di soldi. Amazon, nel corso del 2024 ha messo a budget 75 miliardi di dollari di spese in infrastrutture tecnologiche, in fortissima crescita dai 48,4 miliardi del 2023. E nell’ultima conference call sui risultati, il Ceo Andy Jassy ha affermato che l’azienda spenderà ancora di più nel 2025.
Amazon non è la sola a cercare di costruire i propri chip per AI: sulla stessa strada si stanno muovendo Alphabet, Microsoft e Meta, tutti grandi clienti di Nvidia, che sperano di ottenere qualche risparmio con chip propri e soprattutto di sciogliere un pesante vincolo di dipendenza tecnologica.
Ma non è facile. Queste aziende devono costruire tutto da zero, dal wafer di silicio ai rack dei server in cui si inseriscono, il tutto supportato dal software e dall’architettura proprietaria. Come scrive il Sole 24 Ore, “Una grande sfida che richiede molto denaro”.
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