Il Nasdaq si placa prima della FED

Il Dow Jones, -0,6%, è arrivato alla nona seduta di fila in negativo, la striscia di perdite più lunga dal 1978. Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Sul mercato del debito, lo spread tra Bund e Gilt (il titolo di debito della Gran Bretagna) è sui massimi della storia a 225 punti base.
Honda e Nissan si preparano ad avviare trattative per una fusione, che potrebbe essere poi ampliata anche a Mitsubishi Motors. L'amministrazione del presidente Joe Biden avvierà nei prossimi giorni un'indagine commerciale sui semiconduttori cinesi.
La borsa degli Stati Uniti si sta assestando prima delle comunicazioni della Federal Reserve. L’indice S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,4%, solo uno degli undici settori di riferimento, quello dei beni di consumo discrezionali, è salito. 378 titoli dell'indice hanno chiuso in calo. Il Dow Jones, -0,6%, è arrivato alla nona seduta di fila in negativo, la striscia di perdite più lunga dal 1978.
Gli investitori sono del tutto convinti dell’esito della riunione del Federal Open Market Committee iniziata ieri, stasera sarà annunciato un taglio dei tassi di interesse di un quarto di punto. Oltre alla decisione sui tassi, domani la Fed pubblicherà la sua Sintesi trimestrale delle proiezioni economiche, che includerà riflessioni sulla crescita, sull'inflazione e sul ritmo delle future variazioni della politica monetaria. Anche la conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell sarà seguita con attenzione, come sempre, per eventuali indicazioni sulla politica monetaria del nuovo anno e su come le politiche di una nuova amministrazione potrebbero influenzare l’azione della Fed. In recenti dichiarazioni pubbliche, diversi membri del direttorio che prende le decisioni sui tassi, sono sembrati meno fiduciosi sul fatto che l'inflazione continuerà a scendere verso l'obiettivo del 2% annuo della Fed nei prossimi mesi. Si prepara, secondo Steve Englander, stratega di Standard Chartered, un "taglio da falco”.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità, future del Dax di Francoforte -0,1%. Ieri la borsa tedesca ha perso lo 0,3%, quella italiana l’1,2%. L’euro si è mosso poco, a 1,50 su dollaro. Bund a 2,22% e BTP a 3,38%. Si è mosso parecchio il decennale del Regno Unito, +8 punti base a 4,85%: lo spread tra Bund e Gilt (il titolo di debito della Gran Bretagna) è sui massimi della storia a 225 punti base.
In Asia Pacifico le borse sono contrastate nel finale di seduta. Nikkei di Tokyo -0,5%. Shanghai Composite +0,9%, BSE Sensex di Mumbai -0,5%, KOSPI di Seul +1,3%.
Si muovono molto i titoli delle società dell’automotive.
AUTO
Honda e Nissan si preparano ad avviare trattative per una fusione, che potrebbe essere poi ampliata anche a Mitsubishi Motors. La mossa punta a creare un gigante dell'auto giapponese in grado di competere al meglio contro Tesla e i produttori di auto elettriche cinesi. L'indiscrezione di Nikkei fa seguito ai rapporti sempre più stretti fra i due costruttori che, negli ultimi mesi, hanno intensificato la loro collaborazione per difendersi dal dominio della Cina nell'elettrico. Honda e Nissan non confermano i rumors limitandosi a ribadire che "come annunciato a marzo” valutano "varie possibilità per future collaborazioni che facciano leva sui rispettivi punti di forza. Informeremo gli azionisti di ogni aggiornamento al momento appropriato”. Il piano allo studio - riporta Nikkei - prevede la creazione di una holding, le cui quote sono ancora da definire. La firma di un memorandum of understanding è attesa a breve. Honda e Nissan dovrebbero operare sotto la nuova società costituita, dentro la quale potrebbe essere inclusa anche Mitsubishi, di cui Nissan ha una quota del 24%. L'intesa, se si realizzasse, sarebbe uno scossone per l'industria dell'auto: rappresenterebbe infatti la maggiore fusione nel settore dal 2021, quando Fiat Chrysler e PSA sono convolate a nozze creando Stellantis. L'unione, secondo alcuni analisti, è destinata a sollevare ulteriori dubbi sulla strategia del gruppo Renault, in diverse occasioni al centro di rumors per un'unione con Stellantis. Un'indiscrezione messa a tacere da Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, che ha risposto con un “no" a chi lo interpellava sulla possibilità al termine del tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nissan e Honda, le due maggiori case automobilistiche giapponesi alle spalle di Toyota, hanno realizzato complessivamente 7,4 milioni di vendite nel 2023, ma stanno incontrando difficoltà in Cina, dove BYD e gli altri costruttori sono campioni di vendite.
Stanotte una testata giapponese ha scritto che Hon Hai di Taiwan si era fatta avanti a marzo con una proposta di acquisto della quota di Nissan in mano a Renault.
GUERRA DEI CHIP
L'amministrazione del presidente Joe Biden avvierà nei prossimi giorni un'indagine commerciale sui semiconduttori cinesi, nell'ottica di ridurre la dipendenza da una tecnologia che i funzionari statunitensi ritengono rappresenti un rischio per la sicurezza nazionale. Secondo quanto riferito da persone che hanno familiarità con la questione a Bloomberg, l'indagine potrebbe sfociare in dazi o altre misure per limitare le importazioni di semiconduttori di vecchia generazione e dei prodotti che li contengono, tra cui dispositivi medici, automobili, smartphone e armi.
L'indagine sui cosiddetti chip fondamentali, potrebbe comunque richiedere mesi per concludersi, il che significa che qualsiasi reazione ai risultati sarà lasciata alla discrezione della squadra del presidente eletto Donald Trump.
BRASILE
Ieri la borsa e la valuta hanno invertito la rotta: l’indice Bovespa ha chiuso in rialzo e il real si è leggermente apprezzato. In mattinata il dollaro aveva raggiunto il suo nuovo record, sfondando per la prima volta quota 6,20, stamattina il cambio è 6,12.
Il trend è stato leggermente invertito a seguito dell'intervento della Banca centrale che, come aveva fatto ieri in due occasioni, ha messo all'asta un totale di 3,2 miliardi di dollari nel tentativo di raffreddare il cambio aumentando l'offerta sul mercato. Si tratta del quarto intervento di questo tipo in due giorni. Dietro al movimento c’è la fibrillazione dei mercati finanziari, preoccupati per la tenuta dei conti pubblici. Il pacchetto di tagli alla spesa presentato dal governo per risparmiare 11 miliardi di euro (70 miliardi di real) nei prossimi due anni per un totale di 58,8 miliardi di euro (375 miliardi di real) entro il 2030 è in discussione in parlamento dove rischia tuttavia di essere 'disidratato'. Il governo è tenuto a ridurre la spesa per rispettare l'impegno di ottenere il pareggio di bilancio nel 2024 e nel 2025, come previsto dalla regola fiscale approvata dall'esecutivo di Luiz Inacio Lula da Silva. A preoccupare è anche l'inflazione, che chiuderà l'anno a ridosso del 5%, oltre il tetto massimo previsto dalla Banca centrale che ha stabilito l'obiettivo dei prezzi nel 2024 al 3% con una tolleranza di un massimo dell'1,5%. Nel tentativo di contenere l'inflazione la Banca centrale ha deciso di elevare il tasso di interesse di riferimento al 12,25%. Una decisione che potrebbe creare un rallentamento della crescita economica generando effetti negativi nel Paese.
TITOLI
Banco BPM. Il Cda ha richiesto a Consob l'adozione di provvedimenti a tutela degli stakeholder della banca e del mercato e dell'offerta pubblica promossa su Anima Holding, in riferimento all'Ops lanciata da UniCredit.
Stellantis. Tutti gli impianti in Italia rimarranno attivi e già dal 2026, grazie ai nuovi modelli, la capacità produttiva della casa automobilistica crescerà. Lo ha detto Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, in occasione dell'incontro al Mimit, aggiungendo che a Pomigliano dal 2028 verrà installata la nuova piattaforma Stla Small, sulla quale si prevede di produrre almeno due modelli compatti. Imparato ha escluso una integrazione con Renault.
MFE. Prosieben sta parlando con Moltiply per la cessione del sito Verivox per 250 milioni di euro, ha riferito Bloomberg.
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