Il termometro degli investitori rivela le attese per il 2026 tra AI, difesa e rotazioni settoriali

L'analisi di BG SAXO sui titoli più scambiati offre una fotografia concreta delle aspettative e delle tensioni che attraversano i portafogli degli investitori alla vigilia del 2026. Al di là delle previsioni macro e delle narrative dominanti, sono le operazioni reali a indicare dove si concentrano attenzione, convinzioni e prese di profitto in una fase di mercato sempre più selettiva.
Indice dei contenuti
- 1. Dove si concentrano davvero gli scambi degli investitori
- 2. Intelligenza artificiale, dalla promessa alla selezione
- 3. Difesa, narrativa forte e realtà operativa
- 4. Auto e banche, rotazioni più che giudizi definitivi
- 5. Attenzione, aspettative e segnali da monitorare
- 6. La piazza affollata come bussola per il 2026
Dove si concentrano davvero gli scambi degli investitori
Guardando ai dati interni di BG SAXO sulle operazioni effettuate nel corso dell’anno emerge una classifica dei titoli più presenti negli ordini degli investitori. Nella graduatoria degli acquisti figurano Nvidia, Leonardo, Stellantis, STMicroelectronics e Banca MPS, mentre sul fronte delle vendite ricorrono Leonardo, Stellantis, Nvidia, STMicroelectronics e UniCredit. Secondo l’analisi di Ruben Dalfovo, Investment Strategist di BG SAXO, queste sei società da sole rappresentano circa il 10% di tutte le operazioni eseguite nel periodo osservato, con una prevalenza di acquisti pari al 58% rispetto al 42% delle vendite.
Il dato di BG SAXO suggerisce una propensione ancora costruttiva verso il mercato, più orientata al rafforzamento delle posizioni che alla loro riduzione. Allo stesso tempo, la presenza degli stessi nomi sia tra i titoli più comprati sia tra quelli più venduti (Nvidia, Leonardo, Stellantis, STMicroelectronics) segnala un’intensa attività di gestione del portafoglio, fatta di ribilanciamenti, prese di profitto e aggiustamenti tattici. La frequenza degli scambi misura l’attenzione, non necessariamente il giudizio definitivo sul valore di un’azienda.
Intelligenza artificiale, dalla promessa alla selezione
Il tema dell’intelligenza artificiale continua a esercitare una forte attrazione sugli investitori, come dimostra la posizione di NVIDIA, prima tra gli acquisti e terza tra le vendite. Nella lettura di BG SAXO, questa doppia presenza riflette un comportamento più maturo rispetto al passato. Da un lato c’è chi continua a puntare sul potenziale di lungo periodo, dall’altro chi utilizza i rialzi per gestire la volatilità e ridurre il rischio.
Il mercato sembra così entrare in una nuova fase, in cui la forza del tema non è più sufficiente. Gli investitori iniziano a chiedere risultati tangibili, ricavi in crescita e margini sostenibili. In questa prospettiva, il 2026 potrebbe segnare un passaggio chiave, con l’attenzione che si sposta dalla semplice espansione delle prospettive alla capacità delle aziende di trasformare la domanda in profitti stabili.
Anche STMicroelectronics, presente in entrambe le classifiche, offre una chiave di lettura interessante. Il titolo viene utilizzato come strumento di equilibrio del portafoglio: viene ridotto nelle fasi di eccesso e incrementato durante le correzioni. L’interesse verso una tecnologia europea si intreccia così con una logica di pura gestione del rischio, più che con una scommessa direzionale.
Difesa, narrativa forte e realtà operativa
Leonardo rappresenta forse il caso più emblematico, essendo allo stesso tempo il titolo più acquistato e quello più venduto. Il settore della difesa resta centrale nelle strategie di molti investitori, sostenuto dal tema dell’autonomia industriale europea e dalla crescente attenzione alla sicurezza. Come osserva Ruben Dalfovo, proprio la forza della narrativa rende il titolo terreno ideale per ribilanciamenti continui.
Nel percorso verso il 2026, il mercato potrebbe iniziare a guardare oltre il tema generale e concentrarsi su variabili più concrete, come capacità produttiva, tempi di consegna e disciplina nell’esecuzione. Il rischio è che le aspettative crescano più rapidamente dei risultati operativi, inducendo molti investitori a ridurre l’esposizione quando la realtà non tiene il passo della narrativa.
Auto e banche, rotazioni più che giudizi definitivi
La doppia presenza di Stellantis tra acquisti e vendite riflette bene la fase attraversata dal settore automobilistico. È un comparto ampio, familiare agli investitori e in piena trasformazione, tra pressioni competitive, innovazione tecnologica e incertezza sulla domanda. In questo contesto, l’attività di trading continuo risponde più all’esigenza di gestire l’incertezza che al tentativo di anticipare un trend lineare.
Nel comparto bancario emerge invece una rotazione interna. Banca MPS figura tra i titoli più acquistati, mentre UniCredit è tra i più venduti. Secondo BG SAXO non si tratta di una valutazione complessiva sul settore, ma di una riallocazione tra profili diversi. Da un lato titoli più legati a eventi societari e potenzialmente più volatili, dall’altro nomi già ampiamente presenti nei portafogli e utilizzati per prese di profitto.
Nel 2026 la variabile determinante per le banche resterà l’evoluzione dei tassi di interesse. In uno scenario di calo graduale e tenuta dell’economia, il mercato tende a distinguere con maggiore precisione tra istituti solidi e più fragili. In caso contrario, il settore potrebbe tornare a essere tra i primi a reagire in Borsa.
Attenzione, aspettative e segnali da monitorare
Il rischio principale in questa fase, è confondere l’intensità degli scambi con la qualità delle opportunità. Un titolo molto tradato, spiega Dalfovo, può assorbire tempo e decisioni senza necessariamente migliorare il profilo complessivo del portafoglio. Un altro elemento critico riguarda le aspettative, soprattutto nei comparti tecnologico e difesa, dove il mercato tende a reagire negativamente anche a notizie semplicemente in linea con le attese.
Quando le notizie restano positive ma il prezzo non reagisce, spesso significa che il mercato aveva già scontato lo scenario migliore. In questi casi, per innescare nuovi rialzi serve un catalizzatore aggiuntivo. Sullo sfondo restano i rischi macro, legati a crescita e tassi, capaci di modificare rapidamente le narrazioni dominanti e, con esse, la classifica dei titoli più scambiati.
La piazza affollata come bussola per il 2026
Le azioni più scambiate assomigliano per BG SAXO a una piazza centrale, dove si incrociano opinioni opposte e strategie diverse. Nvidia e STMicroelectronics indicano che l’AI resta una promessa potente, ma sempre più selettiva. Leonardo racconta una difesa strutturale, ma anche un titolo su cui molti rimettono ordine. Stellantis ricorda che le transizioni industriali non seguono traiettorie lineari. Il confronto tra MPS e UniCredit segnala una rotazione interna più che un giudizio sul settore bancario.
Nel rumore della piazza, conclude Dalfovo, i segnali più utili per il 2026 arrivano non tanto dalle voci più forti, quanto dalla capacità degli investitori di distinguere tra attenzione, narrativa e valore reale.
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