L’inflazione fa più paura, cadono i tech dell’Asia. Borse europee prudenti


Balzo dei prezzi in Australia dove i tassi salgono ben oltre i livelli fissati dalla banca centrale. Domani la riunione del consiglio direttivo della Bce e settimana prossima la Fed darà il via al tapering. Bene i conti di Microsoft e Alphabet.


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La Borsa di Hong Kong scende dell’1,4%, Alibaba perde il 2,9%, Meituan -4,4%.

La brusca caduta dei titoli tech in Asia non dovrebbe pesare più di tanto sull’imminente apertura delle Borse europee, che sono attese a un avvio prudente dopo i buoni rialzi di ieri (a Milano FtseMib +0,5%, EuroStoxx 50 +0,8%). Il future sull’indice EuroStoxx 50 è poco mosso.

E’ il rialzo dell’inflazione e la conseguente previsione di un rialzo dei tassi che stamattina allarma gli investitori. Ne fanno le spese i titoli tech asiatici. A Tokio l’indice Nikkei perde lo 0,4%, la Borsa di Hong Kong scende dell’1,4%, Shanghai -1,2%, Seul -0,9%.

Fra i ribassi più significativi citiamo il calo del 2,9% di Alibaba e di Tencent, la caduta di Meituan -4,4%, Baidu -4%, Pinduoduo -7%.

Gli ultimi dati dall’Australia mostrano un balzo dell’inflazione al livello più alto degli ultimi sei anni e i tassi di mercato correre ben più in alto dei tassi di riferimento fissati dalla banca centrale.

L’inflazione sarà al centro della riunione di domani del consiglio direttivo della Banca centrale europea, ma non sono previsti annunci di variazioni della politica monetaria. In settimana si riuniscono gli organi anche della Banca del Giappone e della Banca del Canada. Si arriverà così a martedì prossimo, quando prenderà il via il cruciale meeting di due giorni del Fomc, il comitato per la politica monetaria della Federa Reserve americana. Secondo le previsioni, in quella riunione la Fed dovrebbe decidere di avviare il tapering, ovvero la riduzione degli stimoli monetari all’economia.

La Borsa americana ha chiuso sostanzialmente piatta (S&P500 +0,1%, Nasdaq invariato). Dall’economia Usa arrivano buoni segnali per quanto riguarda gli utili aziendali. Ieri sera sia Microsoft che Alphabet (Google) hanno annunciato risultati del terzo trimestre migliori delle attese. La stessa cosa hanno fatto General Electric e United Parcels (UPS).

Tornando alla Cina, le autorità di governo hanno intimato al miliardario Hui Ka Yan, fondatore e azionista di controllo di Evergrande, di utilizzare la sua ricchezza personale per favorire la soluzione della crisi di liquidità che affligge il colosso immobiliare cinese.

Dopo il balzo di ieri sera, il prezzo del petrolio stamattina arretra con il Brent a 85,9 dollari al barile (-0,6%) e il Wti a 84 dollari (-0,7%).

Invariato il cambio euro/dollaro a 1,160.

Oro in calo a 1.788 dollari l’oncia (-0,2%).

Bitcoin a 60.990 dollari.

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Campari - All'indomani della pubblicazione dei dati del trimestre, Barclays alza il target price a 12,90 euro.

Eni - Ha comunicato ieri sera insieme al partner norvegese Point Resources l'avvio di una revisione strategica che potrebbe anche portare alla quotazione in Borsa di Var Energi, gruppo petrolifero indipendente della Norvegia che nel primo semestre del 2021 ha prodotto 239.000 barili al giorno.

Tim - La controllata brasiliana Tim SA presenterà oggi un'offerta per partecipare all'asta per l'assegnazione dello spettro della rete mobile 5G. Tim Brasil sta inoltre valutando uno spinoff delle attività relative all'intelligenza artificiale e al mobile advertisement.

Enel - E' passato ieri sera a Madrid l'emendamento alla legge sugli extra guadagni delle società produttrici di energia elettrica: il sistema di abbassamento dei guadagni non riguarderà il settore delle rinnovabili. 

Generali - Cattolica - Le adesioni all'Opa lanciata da Generali hanno raggiunto, nella giornata di ieri il 26,06% dell'offerta, pari al 19,9% circa del capitale complessivo della compagnia veronese. Generali sale così al 43,56% del capitale avvicinandosi sempre di più alla soglia del 50% più un'azione che è l'obiettivo minimo dell'operazione che termina il prossimo venerdì, mentre in borsa il titolo Cattolica è sceso ieri a 6,785 euro a ridosso del prezzo dell'Opa di 6,75 euro per azione.

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