Inflazione Usa, il ritorno della bestia
Analizziamo i dati macroeconomici recenti degli Stati Uniti, che potrebbero rendere più difficile per la Federal Reserve raggiungere il target di inflazione al 2%, nonostante il possibile taglio dei tassi a dicembre. Guardiamo anche all’Europa, dove lo spread francese è ai massimi. In Italia, attenzione sulla potenziale acquisizione di Banco BPM da parte di UniCredit. Uno scenario complesso che influisce sui mercati globali.
Analizziamo insieme i dati macroeconomici principali.
DATI MACRO DEGLI STATI UNITI
Spesa dei consumatori
- Aumento dello 0,4% a ottobre: un dato superiore alle attese degli economisti, che avevano previsto un incremento dello 0,3%. A settembre la crescita era stata dello 0,5%.
- Rettificato per l’inflazione: la spesa reale è aumentata dello 0,1%, portando il tasso di crescita annualizzato al 2,5%.
- Contributo al PIL: gli economisti stimano che, nel trimestre luglio-settembre, la spesa abbia sostenuto un ritmo di crescita economica del 2,8%. La FED di Atlanta prevede un PIL al +2,7%, leggermente superiore alle attese.
I driver principali della forte domanda sono stati:
- Servizi (assistenza sanitaria, alloggi e utenze).
- Servizi finanziari e assicurazioni (+0,5%).
- Spese per beni: rimaste invariate.
Questo quadro preoccupa la Federal Reserve (Fed), poiché la corsa dei consumi rende più complesso raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2%. Tuttavia, nonostante questa crescita, molti economisti stimano un ulteriore taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre, il terzo dell’anno.
Tasso di risparmio e reddito disponibile
- Risparmio degli americani: in aumento al 4,4% (dal 4,1% di settembre).
- Reddito disponibile: cresciuto dello 0,6% (+0,4% al netto dell’inflazione), confermando un incremento rispetto a settembre (+0,1%).
Gli americani si avvicinano al periodo natalizio con un reddito elevato e una buona fiducia nei consumi.
Secondo Adobe Analytics, lo shopping natalizio sarà molto movimentato. Gia nei primi 24 giorni di novembre sono stati spesi 77,4 miliardi di dollari online, con un incremento del 9,6% rispetto all'anno scorso. Anche il MasterCard Economics Institute prevede consumatori fiduciosi e propensi alla spesa. Queste due società sono ascoltate con più attenzione proprio alla fine dei periodi di saldi (black friday) e forniscono al mercato il sentiment su come andrà la stagione natalizia.
Prezzi al consumo (PCE)
L'indice PCE Core (Personal Consumption Expenditures), escluse le componenti volatili di cibo ed energia, è salito dello 0,3% a ottobre, in linea con il dato di settembre. Su base annua, l’inflazione di base è aumentata del 2,8% a ottobre contro il 2,7% di settembre. Questo indice, monitorato con attenzione dalla Fed, segnala che la politica monetaria non sta contenendo efficacemente l’inflazione.
Di fronte a questi dati i mercati sono spaventati perché associano anche le tariffe annunciate dal presidente eletto Donald Trump (25% su Messico e Canada, 10% aggiuntivo sulla Cina). Goldman Sachs ha stimato che le tariffe, se implementate potrebbero aumentare l’inflazione PCE dello 0,9%.
Il Peterson Institute ha stimato un aumento dell'inflazione dell'1,3%. In caso di ritorsioni da parte della Cina, l'istituto stima un'inflazione in aumento di un ulteriore 0,7%, per un totale del 2% oltre a quella attuale, già spaventosa.
Mercato del lavoro
- Richieste di sussidi di disoccupazione: diminuite di 2.000 unità, attestandosi al numero destagionalizzato di 213.000, il livello più basso da aprile. C'è da ricordare però l'impennata il mese di scorso per i licenziamenti e gli scioperi di Boeing, oltre agli uragani che hanno colpito gli Stati Uniti.
- Richieste continue di sussidi: aumentate di 9.000 unità, raggiungendo il livello più alto da novembre 2021. Questo dato implica che chi è stato licenziato sta facendo più fatica a rientrare nel mercato del lavoro.
- Tasso di disoccupazione: stabile al 4,1% per il secondo mese consecutivo, un dato comunque basso.
Investimenti aziendali
Gli ordini di beni strumentali non destinati alla difesa, esclusi gli aerei, sono calati dello 0,2% (rispetto a un aumento dello 0,3% nel mese precedente). Questo calo indica una riduzione degli investimenti aziendali, segnale di timori per un possibile rallentamento economico.
Questo quadro macroeconomico negli Stati Uniti suggerisce che la Federal Reserve potrebbe dover affrontare una situazione che richiede maggiore determinazione. In passato, il calo dell'inflazione aveva giustificato i precedenti tagli dei tassi di interesse. Tuttavia, la situazione attuale presenta un quadro diverso: a dicembre, la Fed potrebbe ancora optare per un ulteriore taglio di 25 punti base, dimostrando coraggio nel mantenere il supporto all'economia.
Ciononostante, osservando i dati macroeconomici, emerge la possibilità di un congelamento dei tagli dei tassi dopo questa eventuale mossa. Non si può escludere che la Fed sorprenda il mercato decidendo di non procedere con il taglio, benché questa non sia l'aspettativa prevalente. I dati che la Federal Reserve analizza, tuttavia, indicano chiaramente che ci sono aspetti dell'economia che non stanno evolvendo nella direzione desiderata.
EUROPA: SITUAZIONE MACRO E POLITICA
Spread Francia-Germania al massimo (Differenziale di rendimento dei tassi di interesse). I titoli di Stato francesi rendono molto più di quelli tedeschi (+87 basis point), il massimo storico.
Le ragioni di tale rialzo è da ricercare nelle difficoltà del governo francese nell’approvare la manovra di bilancio: circa il 50% dei francesi ha cambiato idea su questo governo e vorrebbe che non cadesse, alimentando le ambizioni politiche di Marine Le Pen.
Analizziamo ora il comportamento del CAC 40, osservando i dati relativi alla borsa francese e confrontandoli con l'andamento delle principali borse europee, rappresentate dall'indice STOXX 600, il sottoindice STOXX Europe 600 Banks (che isola il settore bancario) e il DAX di Francoforte. Dal 9 giugno ad oggi, il mercato francese ha chiaramente sottoperformato rispetto agli altri, mostrando segni di difficoltà.
Un elemento di riflessione è arrivato anche da Christine Lagarde, che ha fatto un appello piuttosto insolito per "comprare americano" al fine di evitare una guerra commerciale. Questo ci porta a fare un salto in Italia, per discutere brevemente della vicenda UniCredit-Banco BPM.
Giuseppe Castagna, CEO di Banco BPM, sta preparando un'assemblea straordinaria per difendersi dall’OPS lanciata da UniCredit. Banco BPM, essendo soggetta alle passivity rules, non può attuare manovre che ostacolino l’offerta pubblica senza l'approvazione dell’assemblea straordinaria, che richiede una maggioranza privilegiata di due terzi per operazioni straordinarie. Tra le strategie considerate, si sta valutando la distribuzione di un dividendo straordinario, che avrebbe lo scopo di rendere Banco BPM un obiettivo meno appetibile. Altre operazioni straordinarie potrebbero essere messe sul tavolo.
C'è poi il rischio che, per evitare di cedere Banco BPM a UniCredit, l’istituto venga invece venduto al Credit Agricole, che già possiede il 9% delle quote. In questo contesto, Matteo Salvini si è dichiarato curioso di incontrare Andrea Orcel, CEO di UniCredit. Resta da capire se intenda abbassare i toni o negoziare su obiettivi specifici. I prossimi sviluppi saranno decisivi.
La situazione economica in Europa appare stagnante, con la Germania che dovrebbe confermare la chiusura dell'anno con un PIL in calo dello 0,2%.
Tornando agli Stati Uniti, le tensioni sul fronte economico restano alte. L'inflazione continua a rappresentare una sfida complessa. Secondo l'economista tedesco Schäuble, membro della BCE, il tasso neutrale potrebbe essere più vicino al 3%. Questo suggerisce che il target di un'inflazione al 2% potrebbe risultare irrealistico nel contesto attuale. Se il tasso neutrale fosse effettivamente al 3%, si prospetterebbe uno scenario molto diverso per il mercato obbligazionario, che finora ha puntato su un mondo con tassi più bassi, allineati o inferiori al livello dell’inflazione.
Tutto questo evidenzia una forte differenza tra le due sponde dell'Atlantico, con gli Stati Uniti che continuano a correre, insieme all'inflazione, e un'Europa con un'economia stagnante.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!