Investire in due settori azionari penalizzati dalla pandemia


I mercati azionari europei stentano ancora a superare gli effetti della pandemia, ma non mancano le potenziali opportunità, come il settore delle compagnie aeree e del commercio al dettaglio.

A cura di Tawhid Ali, Chief Investment Officer-European Value Equities e Andrew Birse, Portfolio Manager-European Value Equities presso AllianceBernstein (AB)


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Aerospaziale e commercio al dettaglio: due settori sorprendenti

I mercati azionari europei stentano ancora a superare gli effetti della pandemia, ma gli investitori che sanno guardare oltre la crisi possono trovare candidati all’investimento sorprendenti, persino in settori particolarmente penalizzati come l’aerospaziale e il commercio al dettaglio.

I titoli azionari europei sono in ritardo sui loro omologhi globali dall’inizio dell’anno. Al 24 settembre 2020 l’MSCI Europe Index era in calo del 12,2%, in valuta locale, mentre l’MSCI World Index aveva ceduto solo l’1,7% e l’S&P 500 aveva guadagnato l’1,9%. Crediamo che ciò sia dovuto in parte alla percezione, diffusa all’inizio della crisi, che l’Europa avrebbe faticato più di altre regioni a contenere la diffusione del virus. Tuttavia, nonostante i successi incoraggianti in molti paesi europei, le decisive misure di lockdown e la sorprendente cooperazione nella regione, la traiettoria della ripresa in Europa non ha ancora trovato pieno riflesso nei corsi azionari.

Domande difficili per mercati impegnativi

Questa crisi, naturalmente, è diversa da tutte le altre. Pertanto, oltre alla consueta due diligence, nelle proprie analisi delle aziende gli investitori dovrebbero porsi le seguenti domande: Come è stata influenzata esattamente la domanda, e per quanto tempo? L’erosione della domanda è dovuta a cambiamenti comportamentali o strutturali? Le dinamiche competitive del settore sono cambiate? L’impresa ha una situazione patrimoniale sufficientemente solida per resistere a questi tempi difficili? E infine, quanta fiducia possono avere gli investitori nelle risposte a queste domande, data l’incertezza sulla pandemia e sulla crescita macroeconomica?

Nel porsi queste domande, gli investitori non dovrebbero automaticamente escludere i settori in difficoltà. In effetti, suggeriamo di prestare particolare attenzione a due aree che potrebbero sembrare ambiti improbabili per gli investimenti: il commercio al dettaglio e il comparto aerospaziale.

Aerospaziale: trovare società in grado di resistere allo stress

Il settore aerospaziale europeo è alle prese con tensioni senza precedenti. Le compagnie aeree si confrontano con una significativa distruzione della domanda causata dalla chiusura quasi totale dell’aviazione commerciale. Anche i cambiamenti comportamentali hanno il loro peso: i turisti sono ancora riluttanti a prendere l’aereo e preferiscono trascorrere le vacanze vicino a casa, mentre i viaggi d’affari sono stati in gran parte sostituiti dalle videoconferenze.

I pacchetti vacanze e le trasferte di lavoro sono forse un ricordo del passato? Probabilmente no. La gente ama viaggiare. In Cina, il primo paese a uscire dalle misure di lockdown, il volume dei passeggeri è ritornato a circa l’80% dei livelli pre-pandemia. L’Europa dovrebbe seguire un percorso simile, a nostro parere, una volta che la pandemia si sarà placata (cfr. Grafico).

In questo contesto, alcuni vettori tradizionali potrebbero non sopravvivere. Tuttavia, le società più agili e direttamente esposte alle interruzioni a breve termine potrebbero essere meglio posizionate per una ripresa a lungo termine. Ad esempio, l’irlandese AerCap noleggia aeromobili alle compagnie aeree. In una fase in cui i grandi vettori sono restii ad acquistare nuovi aerei, AerCap può beneficiare delle incertezze che circondano la pianificazione, e viene pagata anche quando i suoi aerei volano mezzi vuoti o rimangono a terra. Un altro esempio è quello del vettore low cost ungherese Wizz Air. La società offre voli a basso costo e non punta sui viaggi d’affari per generare ricavi.

Commercio al dettaglio: l’impennata delle vendite online dà impulso alla transizione digitale

Il settore europeo del commercio al dettaglio presenta un quadro differente. Si rileva infatti un netto contrasto tra le aziende avvantaggiate e quelle penalizzate dal lockdown. Le imprese che operano completamente online o che avevano già una forte presenza nell’e-commerce stanno prosperando. Per contro, le catene tradizionali che dipendono fortemente dai punti vendita fisici risentono di difficoltà ancora maggiori di quelle incontrate prima dell’inizio della pandemia.

Prima del COVID-19 i consumatori europei si dedicavano allo shopping online meno dei loro omologhi americani o asiatici. Alcuni segmenti della popolazione, come gli anziani, erano scettici riguardo agli acquisti su Internet. Il lockdown li ha praticamente costretti a cimentarsi e ha generato una fonte di domanda sostenibile per il settore dell’e-commerce al dettaglio. Nel Regno Unito, ad esempio, la crescita mensile dello shopping online è balzata da meno del 10% all’inizio del 2020 a oltre il 40% negli ultimi mesi, incrementando il tasso di penetrazione del retail digitale (cfr. Grafico).

Queste tendenze operano una cernita tra le imprese più preparate ad affrontare la transizione verso lo shopping online. Il rivenditore di abbigliamento Next Retail e il produttore di gioielli PANDORA rispondono entrambi a questa descrizione. La britannica Next, con le sue radici storiche nelle vendite per corrispondenza, ha sempre avuto una forte presenza online. I prodotti PANDORA sono fatti su misura per l’e-commerce, e l’azienda danese aveva già avviato un programma per rafforzare la sua presenza online prima della crisi. Di recente entrambe queste realtà hanno prodotto risultati superiori alle attese. Le aziende che non sono riuscite a modernizzare tempestivamente il proprio modello di business iniziano solo adesso a ridurre la propria dipendenza dai negozi fisici, e ci vorrà tempo prima che si rimettano in pari.

I mercati azionari europei sono ancora molto indietro rispetto ai loro omologhi statunitensi. Questa sottoperformance, però, ha creato opportunità per gli investitori che adottano un approccio selettivo e basato sulla ricerca all’investimento nelle imprese europee. In settori in maggiore difficoltà come l’aerospaziale e il commercio al dettaglio, gli investitori possono trovare a nostro avviso società incomprese con dinamiche aziendali sorprendentemente solide che possono favorire la generazione di interessanti rendimenti a lungo termine con il consolidamento della ripresa nella regione.

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