Kering, profumo di M&A dopo un 2021 di forte crescita

Kering, profumo di M&A dopo un 2021 di forte crescita

Il gruppo del lusso ha visto il fatturato crescere di oltre un terzo nel corso del 2021, superando i livelli pre-pandemia, mentre il management lascia intravedere importanti novità nel prossimo futuro del gruppo.

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Settore del lusso in verde

Pioggia di acquisti su Kering a Parigi nonostante il principale indice francese resti intorno alla parità, grazie ai risultati del gruppo diffusi oggi e all’annuncio di possibili future operazioni di M&A.

Le azioni del colosso del lusso guadagnano oltre il 6% dopo circa due ore di contrattazioni e toccano un massimo di 682 euro per azione.

Il rally di Kering trascina con sé tutto il settore, con Moncler, Brunello Cucinelli e Ferragamo in crescita di oltre l’1% a Milano, in controtendenza rispetto al Ftse Mib (-0,50%).

Viaggiano positive anche Richemont e Burberry, entrambe a +1%, mentre resistono alle vendite odierne sui mercati anche Hugo Boss e Louis Vuitton.

I risultati di Kering

Il 2021 di Kering si è chiuso con un fatturato di oltre 17,6 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita del 35% rispetto al 2020 e del 13% sul 2019.

Supera i livelli pre-pandemici anche l’utile netto, arrivato a 3,17 miliardi di euro, mentre il reddito operativo ricorrente è cresciuto notevolmente (+60% rispetto al 2020), per raggiungere il nuovo record di 5,017 miliardi.

Le vendite complessive del gruppo sono aumentate del 31,9% su base comparabile a 5,41 miliardi di euro (6,14 miliardi di dollari) negli ultimi tre mesi dell'anno.

“Kering ha realizzato ottime performance nel 2021, consolidando ulteriormente la sua posizione di rilievo nel Lusso del futuro”, sottolinea François-Henri Pinault, Presidente e Amministratore Delegato.

“Grazie alla loro capacità di fondere autenticità e audace creatività, tutte le nostre Maison hanno ottenuto un forte rimbalzo delle vendite, ben oltre i livelli del 2019, rafforzando al contempo l'esclusività della loro distribuzione e valorizzando ulteriormente la loro brand equity”, aggiungeva il manager.

Gucci rafforza l’autorità del marchio

Particolarmente importante il contributo del marchio Gucci, parte del gruppo Kering insieme a nomi come Yves Saint Laurent, Pomellato e Bottega Veneta.

I ricavi del marchio sono aumentati del 31% nel 2021, crescita superiore al 17% previsto dagli analisti, arrivando così a 9.731 milioni di euro e superando i livelli del 2019 grazie anche “alla razionalizzazione delle sue operazioni wholesale”, spiega la società.

Le vendite nella rete retail sono cresciute del 37% su base comparabile rispetto al 2020 e del 10% rispetto al 2019, mentre le vendite dei negozi a gestione diretta sono aumentate del 35% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e del 25% se paragonato agli ultimi tre mesi del 2019.

Infine, i ricavi operativi ricorrenti di Gucci sono stati pari a 3.715 milioni di euro nel 2021, il 42% in più rispetto al 2020, con un margine operativo ricorrente particolarmente solido al 38,2% nel 2021, mentre la Maison ha mantenuto il ritmo degli investimenti e delle iniziative di clienteling.

Dividendo e outlook

Il consiglio di amministrazione di Kering ha deciso di proporre agli azionisti un dividendo in contanti pari a 12 euro per azione, da approvare nel corso dell’assemblea generale convocata per il 28 aprile per approvare il bilancio.

La cedola si aggiunge ad un acconto sul dividendo di 3,50 euro per azione già pagato il 17 gennaio 2022.

Dopo la crisi sanitaria del 2020 con la conseguente perturbazione economica che ha colpito i consumi, il turismo e la crescita globale, insieme a tutto il settore del lusso, il Gruppo Kering “è stato profondamente colpito dagli effetti della pandemia nei primi sei mesi del 2020”, ma “tendenze più favorevoli, emerse nella seconda metà del 2020, sono state confermate nel 2021”.

“Sebbene queste tendenze rimangano condizionate dagli sviluppi della situazione sanitaria e dalle restrizioni associate nei vari paesi, il mercato del lusso assiste a un significativo rimbalzo”, e Kering risulta “perfettamente posizionata per beneficiare pienamente di questa ripresa”, concludono dalla società.

Profumo di M&A

Per quanto riguarda il futuro, Pinault si attende il rispetto degli “ambiziosi impegni di sostenibilità” del gruppo, aggiungendo di essere fiducioso di poter estendere lo slancio dell'anno scorso nel 2022 e negli anni a venire”.

Slancio che potrebbe vedere la realizzazione di ulteriori acquisizioni, anche alla luce di un bilancio definito “sano” dal manager.

“Sicuramente le acquisizioni potrebbero avere un senso nel prossimo futuro per il gruppo”, dichiarava l’ad di Kering nel corso di una conference call con gli analisti convocata per illustrare i risultati.

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Codice: KER.PA
Isin: FR0000121485
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