La guerra commerciale frena il dollaro, ma gli americani continuano a spendere

La guerra commerciale resta al centro dell'attenzione globale, ma i mercati attendono ancora sviluppi concreti dai negoziati. L'incertezza pesa sulla fiducia nell'economia statunitense e spinge il dollaro ai minimi dal 2022, mentre le vendite al dettaglio di marzo superano le attese, segnalando la tenuta dei consumi.
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Dollaro sui livelli più bassi da inizio 2022
La guerra commerciale continua a essere il tema all’ordine del giorno, ma non ci sono ancora grandi aggiornamenti. Trump ha affermato che l'amministrazione Usa sta facendo grandi progressi e che sta ricevendo molte richieste tema dazi. Purtroppo, però, il mercato è ancora in attesa di un annuncio sui negoziati.
Come spiega Damian McIntyre di Federated Hermes, "questa incertezza ha compromesso ulteriormente la fiducia nell'economia statunitense e ha messo sotto pressione il dollaro. Il Dollar Index (DXY), che misura il valore del dollaro su scala globale, è sceso sotto quota 100 nelle scorse settimane ed è scambiato al livello più basso dall'inizio del 2022" con una performance negativa del 8% circa da inizio 2025.
I consumatori Usa non hanno paura dei dazi
I dati di marzo sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno superato le aspettative su quasi tutti i parametri. Come sottolinea McIntyre, "l'inflazione complessiva negli Stati Uniti è cresciuta dell'1,4% su base mensile, mentre il dato che esclude i settori delle automobili e dei carburanti è stato molto solido, pari allo 0,8%. Cosa vuol dire? Nonostante l’incertezza causata dalle tariffe, i consumatori statunitensi continuano a spendere".
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