La ‘nuova Tim’ parte con ricavi e margini in crescita

La semestrale preliminare approvata ieri dal cda ha simulato gli effetti della separazione della rete, operazione perfezionata lo scorso luglio e che ha confermato le previsioni di una riduzione del debito.
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Tim positiva
Arrivata ieri sera la semestrale di Telecom Italia, l’ultima con la rete, ma il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati preliminari e gestionali ‘like-for-like’ di Tim ServCo, simulando così gli effetti dell’operazione di separazione di NetCo, perfezionata a inizio luglio.
Accoglienza positiva a Piazza Affari per il titolo del gruppo dopo gli incerti primi minuti di scambi e il titolo guadagnava l’1,60% nella prima ora di contrattazione, portandosi così a 0,26 euro per azione.
La semestrale di ServCo
ServCo, che comprende Tim Consumer, Tim Enterprise, Tim Brasil e Sparkle, ha chiuso il primo semestre 2024 con una crescita del 3,5% dei ricavi, arrivati a 7,1 miliardi di euro, segnando un +1,6% nel domestico a 4,9 miliardi di euro, +7,8% in Brasile a 2,3 miliardi.
I ricavi da servizi sono aumentati del 4% a 6,7 miliardi (+2,2% nel domestico a 4,5 miliardi di euro, +7,6% in Brasile a 2,2 miliardi di euro) e l’Ebitda sale del 9,4% a 2,1 miliardi (+8,5% nel domestico a 1 miliardo di euro, +9,9% in Brasile a 1,1 miliardi di euro). Crescita a doppia cifra per l'Ebitda after lease (+13%), arrivando a 1,8 miliardi (+8,8% nel domestico a 1 miliardo di euro, +17,8% in Brasile a 0,8 miliardi di euro).
Nel dettaglio, Tim Consumer ha registrato ricavi totali sostanzialmente stabili a 3 miliardi e ricavi da servizi pari a 2,7 miliardi (+0,5% anno su anno), proseguendo nel percorso di stabilizzazione intrapreso nei trimestri precedenti mentre Tim Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 1,5 miliardi (+4,9% anno su anno) e ricavi da servizi pari a 1,4 miliardi (+6,4% anno su anno).
Cala il debito e guidance confermata
La vendita di NetCo ha portato alla riduzione del debito di Tim a 8,1 miliardi e ad una generazione di 600 milioni di cassa, prevista arrivare a 7,5 miliardi nel secondo semestre. L'evoluzione della posizione finanziaria netta nel secondo semestre prevede un net cash flow positivo per circa 0,6 miliardi di euro, che beneficerà dell'andamento della generazione di cassa operativa, del contributo positivo del net working capital ordinario, della riduzione degli oneri finanziari e dell'andamento del net working capital straordinario, che nella seconda parte dell'anno sarà neutro.
Il margine di liquidità pro-forma in seguito alla cessione di NetCo e alla conseguente riduzione dell'indebitamento copre le scadenze finanziarie fino al 2028. Sulla base dei risultati preliminari al 30 giugno, Tim conferma tutte le guidance fornite al mercato per l'anno in corso.
Jefferies taglia il target price
Dopo la diffusione della semestrale gli analisti di Jefferies hanno confermato il loro giudizio ‘buy’ sul titolo, rivedendo al ribasso a 0,28 euro da 0,38 il prezzo obiettivo.
Il gruppo è “ben posizionato per proseguire la riduzione dell'indebitamento netto con eventuale ritorno a utile e flusso di cassa positivi, con un potenziale di upside in termini di remunerazione degli investitori”, mentre “la revisione del prezzo obiettivo deriva dall'indebitamento più elevato e dagli aggiustamenti al closing del deal NetCo”, spiegano dal broker.
Più nel dettaglio, lo scenario di base elaborato da Jefferies include un tasso medio annuo composito di crescita dei ricavi dell'1,4% tra 2023 e 2026 (circa la metà del +3% indicato dal management) e del 2,1% a livello di Ebitda. Le stime non tengono conto del closing del deal NetCo, completato il primo luglio.
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