La nuova Volkswagen di Diess? Bella ma guadagna poco

Approvato il nuovo piano di investimenti. Il margine operativo del 2025 sarà all’8%, la metà di quello di Tesla, e più basso degli attuali margini di Bmw, Daimler e Stellantis. Il Ceo si tiene stretto lo sviluppo del software che nel 2030 genererà un terzo dei ricavi
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Piano di investimenti da 159 miliardi, di cui il 56% per la mobilità elettrica.
Il Ceo di Volkswagen, Herbert Diess, ha vinto una dura battaglia e resterà alla guida del primo gruppo automobilistico mondiale, ma ha dovuto accettare notevoli compromessi e anche un ridimensionamento del suo potere. Ieri il Consiglio di Sorveglianza della Casa tedesca ha approvato il gigantesco piano di investimenti per i prossimi cinque anni che stanzia in totale 159 miliardi di euro, di cui 89 miliardi (il 56%) per la mobilità elettrica, le motorizzazioni ibride e la digitalizzazione. L’obiettivo di Volkswagen è diventare leader del mercato globale della mobilità elettrica entro il 2025.
Dopo mesi di duro confronto, il Consiglio di Sorveglianza ha confermato la fiducia a Diess, 63 anni, che però ha dovuto cedere un’importante responsabilità al più giovane e rampante to Ralf Brandstätter, 53 anni, che diventa responsabile del business in Cina, il primo mercato del gruppo, ed entra nel board della società.
Per contro Diess assume in prima persona la responsabilità di Cariad, la neonata business unit che si occupa dello sviluppo del software. Nel piano sono previsti 30 miliardi di investimenti per la digitalizzazione, compresa la guida autonoma. L’obiettivo è aumentare la quota delle elettriche a batteria nelle vendite totali, passando dal 5/6% attuale al 25% circa nel 2026, e di arrivare nel 2030 a generare quasi un terzo dei ricavi con servizi basati su software.
Rientrato lo scontro con il sindacato. Reazione fredda in Borsa.
La Borsa non si è emozionata particolarmente a queste notizie: oggi l’azione privilegiata (quella che fa parte dell’indice Dax) è scambiata a 182,14 euro, sostanzialmente invariata. Da una decina di giorni il titolo è in netto recupero: dal minimo di 161 euro del 30 novembre ha guadagnato il 12%, dopo avere perso il 35% dal picco dello scorso aprile (245 euro).
L’accelerazione alle strategie di elettrificazione, attribuita alla necessità di soddisfare le aspettative del Green Deal europeo, alle esigenze legate alla realizzazione delle gigafactory e all'integrazione verticale nella catena del valore delle batterie, è destinata a sostenere il piano industriale New Auto e i relativi obiettivi strategici.
Sembra rientrato il duro scontro fra Diess e il sindacato, partito a settembre con la proposta del Ceo di dimezzare l’occupazione nello storico stabilimento di Wolfsburg, la sede centrale del gruppo, dove oggi lavorano 60mila persone. A Diess che giustificava la richiesta con l’enorme divario di efficienza fra Tesla, che nella nuova fabbrica di Berlino ci metterà 10 ore per assemblare un’auto, e Volkswagen che in media ci mette il doppio del tempo, il sindacato ha risposto lanciando pesanti critiche al management sulla gestione della fornitura di semiconduttori. La mancanza di chip ha costretto il gruppo nel terzo trimestre a ridurre la produzione del 24% mettendo molti lavoratori in cassa integrazione.
Wolfsburg, nuovo centro dell’auto elettrica.
l sito produttivo di Wolfsburg sarà trasformato attraverso investimenti per le nuove tecnologie. “Daremo a Wolfsburg, sede storica del nostro gruppo, una nuova identità”, ha detto Diess. A Wolfsburg sarà realizzata la vettura elettrica ID.3 e, soprattutto, prenderà vita il progetto Trinity, ovvero l’auto elettrica di seconda generazione che arriverà gradualmente a un livello 4 di guida autonoma. La nuova fase si baserà su un’unica piattaforma, la SPP, per i 40 milioni di veicoli che saranno prodotti.
Redditività: Volkswagen resta l’ultima ruota del carro
Fra gli obiettivi finanziari del piano c’è quello di raggiungere un margine operativo (Ebit su fatturato) tra l’8% e il 9% per il 2025/2026 e flussi di cassa netti per le attività automobilistiche per oltre 15 miliardi. Per il 2021 il management ha confermato vendite per circa 9 milioni di veicoli e un margine del 6/7,5%, obiettivi possibili anche grazie al continuo taglio dei costi fissi.
Se per Diess l’ossessione è inseguire Tesla, sul piano dei risultati finanziari la distanza da colmare sembra un abisso. Il gruppo di Elon Musk chiuderà il 2021 con un margine operativo dell’11,6%, e gli analisti si aspettano una consistente crescita nei prossimi due anni fino ad arrivare al 15,4% nel 2023. Volkswagen è decisamente meno redditizia anche di Bmw (margine operativo 2021 del 12%), di Daimler (10,9%) e di Stellantis (9,8%).
L’opinione degli analisti prima della presentazione del piano era decisamente favorevole a Volkswagen, con 18 giudizi Buy su 23 broker censiti da MarketScreener. La media dei target price è 245 euro.
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