La pandemia affonda i conti di Saipem


La società fanalino di coda a Piazza Affari dopo la diffusione dei contri trimestrali. A deludere gli investitori la scarsa chiarezza sul 2021 e la performance della divisione E&C Offshore. L’ad Cao ha sottolineato gli obiettivi green della società e l’intenzione di tornare dentro «margini standard» entro il 2022.


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Tonfo di Saipem in Borsa

A fine mattinata, la società dell’Oil si colloca in coda al Ftse Mib con una perdita dell’8,87% a 2,40 euro all’indomani dei dati sul quarto trimestre 2020.

Nel dettaglio i risultati dell’ultimo trimestre mostrano ricavi in calo del 16% a 1,96 miliardi (contro un consensus di 1,9 miliardi), il margine operativo lordo a 428 milioni di euro, di cui 75 milioni nel quarto trimestre; Ebitda adj a 614 milioni di euro (1,22 miliardi nel 2019), di cui 123 milioni nel quarto trimestre; e perdite nette a 1,13 miliardi a fronte di un utile di 12 mln nel 2019, a seguito di oneri e svalutazioni per 868 milioni di euro.

La differenza rispetto alle attese degli analisti, a livello di Ebitda, è spiegata principalmente dalla performance della divisione Engineering & Construction (E&C) Offshore, che registra difficoltà operative di progetto e un fatturato di 610 milioni (contro un’attesa per 779 milioni). Per Kepler Cheuvreux (rating buy, prezzo obiettivo a 3,5 euro) la performance negativa è «spiegata al 100% dal debole andamento della divisione E&C offshore».

Scarsa chiarezza sull’outlook 2021

Gli analisti lamentano anche poca chiarezza sull’outlook 2021 per cui «Saipem non è stata in grado di fornire una guidance ferma». Lo scenario è ancora caratterizzato dalla pandemia, in particolare nella prima metà dell’anno. Anche Equita Sim sottolinea la scarsa visibilità sul periodo ma mantiene comunque rating Hold con Target Price 2 euro.

Anche Mediobanca Securities (neutral, con un target price di 2,10 euro) sottolinea i risultati inferiori alle attese su margini e ricavi dell'ultimo trimestre dell'anno, ma riporta il buon andamento degli ordini (3,32 miliardi euro contro una stima di 2,66) e il solido backlog di 22,4 miliardi di euro (+6% su base trimestrale).

L’ad Cao: obiettivo “green”

Secondo l’ad Stefano Cao l’evoluzione delle attività del gruppo è stata condizionata principalmente dalla pandemia. «Vediamo però dei punti di forza – ha detto nella call con gli analisti –. In primis il nostro portafoglio ordini, il livello di indebitamento e una struttura finanziaria che vede una liquidità di 2 miliardi di euro. Fino a ora abbiamo portato avanti la nostra attività. Adesso ci aspettiamo di vedere la luce in fondo al tunnel».  Guardando al futuro, il ceo ha spiegato che «la perforazione resta il core business dell’azienda», e si continua a guardare a opportunità per valorizzare al meglio il business nell’ottica di possibili combinazioni.

La società continuerà a mantenere al centro dei propri obiettivi la scelta green. «Lo dimostra il fatto che il 76% del nostro backlog non è legato al petrolio», ha detto il Ceo. «Sulle rinnovabili abbiamo una visibilità per un portafoglio di 4 miliardi». Cao ha sottolineato l’obiettivo di tornare a margini «più standard» entro il 2022.

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