La stella del lusso è Hermès: record di crescita e redditività


Nel primo trimestre i ricavi sono saliti del 22%, meglio di tutti gli altri brand. Per l’intero 2023 gli analisti stimano profitti al 29% del fatturato, 10 punti percentuali in più di Lvmh. In Europa per ora si vedono pochi cinesi, ma sono ricchissimi e spendono tantissimo.


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Nel primo trimestre fatturato a 3,4 miliardi, sopra le attese

La ripresa dei viaggi da parte dei cinesi più ricchi ha fatto decollare le vendite dei gruppi europei del lusso nel primo trimestre. La francese Hermès International è la società che ne ha tratto il maggiore beneficio con una crescita dei ricavi del 22%, superiore a quella del gigante Lvmh (+18%). Hermès ha annunciato i risultati il 14 aprile e nell’ultimo mese l’azione è salita del 6% segnando il nuovo massimo storico a 2014 euro. La performance a un mese di Hermès è la migliore fra i grandi marchi del lusso: nello stesso periodo Lvmh ha guadagnato il 4,9%, Kering +0,7%, Dior +3,7%, L’Oreal +2,54%.

Hermès  ha annunciato un fatturato di 3,4 miliardi di euro, superando le previsioni degli analisti di 3,2 miliardi di euro. “Il primo trimestre del 2023 mostra una continuazione dei buoni risultati del 2022”, ha commentato il presidente Axel Dumas. “A medio termine, nonostante le incertezze economiche, geopolitiche e monetarie nel mondo, il gruppo conferma un ambizioso obiettivo di crescita delle vendite a tassi di cambio costanti”.

Il 48% dei ricavi è realizzato in Asia

“Un ottimo Capodanno cinese” ha permesso all'Asia (Giappone escluso) di crescere del 21,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche le vendite di Hermès in Europa e in America sono aumentate del 23,9%.

La domanda è stata così forte per tutti i suoi prodotti (come abbigliamento e accessori, in crescita del 33,7%; seta e tessuti, in crescita del 18,4%; profumi e bellezza, in crescita del 6,1%; e orologi, in crescita del 23,6%, che Hermès ha inaugurato una nuova sede in Cina, oltre a un nuovo sito di pelletteria nella regione francese dell'Eure.

Controllata con il 66,7% del capitale dalla famiglia Hermès, la società ha in Asia (Giappone escluso) il suo maggior mercato con il 48% dei ricavi nel 2022. L’America rappresenta il 18,4%, la Francia il 9% e il resto d’Europa il 13%. Da solo il Giappone vale il 9,5% del fatturato.

La principale voce di ricavi di Hermès è rappresentata da borse e pelletteria (43%), seguita da abbigliamento e calzature (27%). Seta e tessuti rappresentano il 7% dei ricavi.

In Borsa Hermes guida la volata del lusso

Grazie a un rialzo dall’inizio dell’anno del 36%, Hermès capitalizza oggi la cifra record di 211 miliardi di euro, che corrisponde a 53 volte gli utili previsti per quest’anno. Un multiplo altissimo, addirittura doppio rispetto a quello di Lvmh che ha un P/E 2023 di 26,6 volte.

PERFORMANCE DALL’INIZIO DEL 2023

Nonostante i risultati boom del primo trimestre, gli analisti al momento confermano una stima media di crescita dei ricavi nell’intero 2023 a 13,6 miliardi di euro (+17%) con un utile di 3,9 miliardi (+18%). Il margine netto di Hermès (utile netto/ricavi) è pari al 29,8%, dieci punti percentuali in più rispetto a Lvmh, e secondo gli analisti resterà costante anche nel 2024.

Superato il target price medio degli analisti

Intanto il titolo ha ampiamente superato il target price medio degli analisti, fermo a 1.855 euro. Su 21 broker che coprono il titolo, la metà consiglia di comprare le azioni  l’altra metà ha una raccomandazione neutrale.

Per quanto riguarda le prospettive di crescita dei beni di lusso, tutti gli occhi sono puntati sul mercato cinese. Le aziende del settore hanno ampiamente beneficiato della riapertura della Cina dall'inizio del 2023, dopo due anni di pandemia che hanno minato la domanda dei consumatori cinesi.

Adesso gli analisti aspettano i dati relativi alle vendite dei cinque giorni di vacanza per la festa del Lavoro in Cina a inizio maggio, che per i ricchi cinesi sono stati una buona occasione per un veloce viaggio in Europa e per un giro di shopping di lusso.

La riapertura della Cina non è un ritorno al passato

Secondo un’inchiesta di Reuters, i manager del settore retail e gli analisti sottolineano che potrebbe essere più importante considerare il tipo di visitatori cinesi in Europa, piuttosto che il solo numero. Il numero di viaggiatori nel periodo delle vacanze di maggio è stato inferiore del 64% rispetto al 2019, ma quelli che viaggiano ora non sono masse di turisti, ma piccoli numeri di persone molto facoltose.

Il valore medio delle transazioni dei viaggiatori cinesi in Europa a marzo è stato del 28% superiore ai livelli del 2019, secondo Ubs, che cita i dati di Planet, società che si occupa di servizi per il rimborso dell'Iva. Richemont, Hermès e Lvmh sono nella posizione migliore per beneficiare dei ricchi consumatori cinesi, sostiene Ubs.

Secondo Antonio Belloni, direttore generale di Lvmh, il cambiamento delle tendenze di viaggio post-pandemia comporterà probabilmente che i gruppi di turisti cinesi saranno gli ultimi a tornare in Europa, se mai lo faranno. "Nessuno è pronto a gestire un totale cambiamento dei flussi di traffico, che si tratti di negozi, hotel o aerei", ha detto a proposito di una eventuale brusca ripresa del turismo. In generale, le aziende del lusso si stanno concentrando sul corteggiamento dei clienti più facoltosi con un grande potere d'acquisto.

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