Le banche centrali aumentano le dotazioni in risposta al Coronavirus

Ieri la Bce ha diffuso i numeri sui primi due mesi di Pepp. Il totale delle attività acquistate da Francoforte ammonta a 234,665 miliardi, di cui 186,6 in titoli di Stato. L’Italia seconda beneficiaria del programma dietro la Germania, con l’acquisto di 37,36 miliardi di Btp. Intanto anche la Banca popolare cinese mette in campo un programma di sostegno agli istituti del Paese.
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Bce e Pboc aprono i rubinetti
Le banche centrali aprono i rubinetti per sostenere le finanze dei Paesi colpiti dalla pandemia di Coronavirus.
Ieri la Bce ha diffuso i dati sugli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi membri sotto l’egida del Pepp, il Pandemic Emergency Purchase Programme da 750 miliardi di euro istituito lo scorso 18 marzo (e attivato il 26).
Sempre ieri il vicegovernatore della banca centrale cinese (Pboc) Pan Gongsheng, nel corso di una conferenza stampa, ha comunicato la necessità di ulteriori misure di sostegno monetario alle imprese cinesi perché il danno economico inflitto dalla pandemia di Covid-19 sarebbe superiore a quanto inizialmente previsto.
I conti della Bce
Nei primi due mesi dall’attivazione del Pepp, la Bce ha acquistato 37,36 miliardi di euro di Btp italiani, il 20% del totale degli acquisti di titoli di stato all’interno del Public Sector Purchase Programme, a cui si sommano 2,85 miliardi di acquisti tramite il Quantitative easing (Qe) ordinario.
Il maggiore beneficiario del Programma di acquisto straordinario non è l’Italia ma la Germania: la Bce ha acquistato 46,74 miliardi di Bund tedeschi. Seguono la Francia (23,57 miliardi di euro) e la Spagna, con acquisti per 22,39 miliardi.
Il totale delle attività acquistate da Francoforte ammonta a 234,665 miliardi, di cui 186,6 in titoli di Stato.
Attese per il 4 giugno
Secondo gli esperti, la prossima riunione della Bce del 4 giugno sancirà un consolidamento del programma straordinario di acquisti (con scadenza al 31 dicembre). In base alle stime la dotazione da 750 miliardi di euro potrebbe essere rafforzata in una forbice compresa tra i 250 miliardi di euro (per un totale di mille miliardi) e i 750 miliardi di euro (1.500 miliardi in tutto).
La riunione di domani, riferisce radiocor, potrebbe anche essere l'occasione per fornire maggiori informazioni sulla politica di reinvestimenti del Pepp, analogamente a quanto già avviene per il Quantitative easing. Anche alla luce dei recenti dissapori tra Banche centrali.
Il mese scorso con una sentenza inattesa la Corte costituzionale tedesca aveva dato tre mesi di tempo a Francoforte per giustificare gli acquisti di bond o per continuare il programma senza la Bundesbank. Quest’ultima, infatti, dovrebbe effettuare più di un quarto degli acquisti obbligazionari. Secondo le fonti la Bce si starebbe preparando a uno scenario «incredibile» in cui la corte vieta alla Banca centrale tedesca di prendere parte al Pspp.
Gli stimoli messi in campo dalla Pboc
Ieri anche la Banca centrale cinese ha messo in campo un programma di sostegno agli istituti del Paese.
La Pboc acquisterà prestiti dagli istituti di credito regionali per incoraggiare le banche a intensificare le operazioni di prestito e a estendere i termini di rimborso per le piccole imprese, i soggetti più colpiti dalla pandemia di coronavirus.
La Banca Popolare Cinese ha dichiarato che utilizzerà una quota destinata a questo scopo da 400 miliardi di yuan (50,5 miliardi di euro) per acquistare prestiti emessi da istituti di credito regionali, con l'intenzione di stimolare le banche a fornire credito alle piccole imprese fino a mille miliardi di yuan (circa 126 miliardi di euro).
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