Le borse salgono anche sulle buone notizie


I segnali di tenuta dell’occupazione hanno spinto i mercati delle obbligazioni a temperare le aspettative di un avvio a breve del ciclo ribassista dei tassi d’interesse, le borse invece, sono tornate a interpretare le buone indicazioni arrivate venerdì pomeriggio, per quel che sono, buone notizie. In Cina scendono più del previsto i prezzi al consumo e alla produzione. Il Politburo sceglie la via del progresso che promuove la stabilità. Torna a indebolirsi lo yen e si riprende la borsa del Giappone. Il governo Meloni rimanda ancora la decisione sul MES.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Wall Street ha trovato venerdì delle ragioni per accogliere le buone notizie in arrivo dal contesto macro economico, dopo aver festeggiato in precedenza, ogni uscita di conferme del rallentamento.

I 199.000 nuovi salariati agricoli hanno battuto, ma non di troppo, le aspettative del consensus, mostrando che il deterioramento del mercato del lavoro non è poi così brutale. L’indice della fiducia dell’Università del Michigan, salito ben oltre le previsioni, ha mostrato che i consumatori, sempre meno preoccupati dall’inflazione, hanno voglia di spendere.

Il mercato delle obbligazioni ha visto in queste due indicazioni un allontanamento del taglio dei tassi, infatti il tasso di rendimento del Treasury Note a dieci anni è salito di dieci punti base, il mercato delle azioni ha seguito una rotta opposta. L’S&P500, in rialzo dello 0,4%, ha toccato nuovi massimi dal 2023. Il benchmark è così arrivato alla settimana consecutiva di rialzo. In una seduta di pacifico rialzo, l’indice Vix della volatilità è sceso del 5%.

Le comunicazioni dei prossimi giorni delle banche centrali degli Stati Uniti, della zona euro, del Messico e della Svizzera, dovrebbero movimentare nuovamente i mercati, anche se per quanto riguarda le prime due, nessuno si aspetta annunci capaci di condizionare quel che resta del 2023.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità. Future Dax di Francoforte invariato. L’indice della borsa tedesca ha chiuso venerdì in rialzo dello 0,8%, +2,2% la settimana.

ASIA

La debolezza dello yen riporta su la borsa di Tokyo, l’indice Nikkei guadagna l’1,6% nel finale di seduta. Stanno rapidamente rientrando le aspettative di una sterzata nella politica monetaria innescatesi nei giorni scorsi a seguito delle ultime dichiarazioni del governatore della banca centrale. Lo scandalo dei finanziamenti illeciti che ha portato alle dimissione di tre ministri nel giro di poche settimane potrebbe spingere il premier Fumio Kishida a rimandare il momento del cambio di rotta dopo un decennio di Abenomics.

L’Hang Seng di Hong Kong perde l’1,2%. Lo Shanghai Composite ha girato al rialzo nel finale di seduta, +0,3%.

In Cina, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,5% mese su mese in novembre, dal -0,2% di ottobre: -0,2% l’attesa. Più pronunciato delle aspettative anche il calo dei prezzi alla produzione. Nel commento ai dati diffusi sabato sera, l’economista di Bloomberg, Eric Zhu scrive che le pressioni deflazionistiche non si allenteranno presto. “Senza interventi capaci di contrastare il crollo del settore immobiliare, uno dei principali fattori di deflazione, vediamo il 50% di possibilità che la deflazione nei prezzi alla produzione persista almeno fino alla prima metà del 2024”.

Venerdì i vertici politici della Cina hanno detto di voler sostenere l’economia e hanno sottolineato l'importanza del "progresso" economico. Il Politburo, l’organismo che comprende i 24 maggiori funzionari del Partito Comunista, ha annunciato che la politica fiscale sarà intensificata "in modo appropriato”, ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale Xinhua.

L'introduzione da parte del Politburo di un nuovo slogan - "utilizzare il progresso per promuovere la stabilità" - spinge a pensare che l'obiettivo di crescita del prossimo anno potrebbe essere fissato al 5%, come quest’anno.

Xing Zhaopeng, stratega senior dell'Australia & New Zealand Banking ritiene che ripetere nel 2024 la performance del 2023, sarà più difficile, perché la base di confronto è molto più sfavorevole.

CINA/STATI UNITI

Gli Usa hanno chiesto a Pechino di fermare le sue azioni "pericolose e destabilizzanti" nel conteso Mar Cinese Meridionale, dopo che una barca filippina e una nave della guardia costiera cinese si sono scontrate vicino a una barriera corallina oggetto di disputa territoriale. "Queste azioni riflettono non solo un disprezzo sconsiderato per la sicurezza e i mezzi di sussistenza dei filippini, ma anche per il diritto internazionale", ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, aggiungendo che gli Usa invitano Pechino "a rispettare le regole e a desistere dalla sua condotta pericolosa e destabilizzante”.

BTP/MES

Il decennale italiano si è indebolito nell’ultima seduta della settimana, a 4,05%. Anche se alla fine dell'anno mancano oramai appena tre settimane, il governo non se la sente di dire se ratificherà il Meccanismo europeo di stabilità. L’Ansa riporta che l’argomento non sarà discusso almeno fino a quando non si sarà chiusa a Bruxelles la trattativa sul Patto di Stabilità, anche se formalmente il Mes compare ancora nel calendario come ultimo punto in agenda il 14 dicembre. Ma nel frattempo dal Senato è arrivato il decreto Anticipi che va approvato in via definitiva assolutamente prima di domenica, quando scade. Quasi scontata, quindi, la richiesta di fiducia che, anche se posta subito martedì, porterà al voto finale non prima di giovedì. Quando la premier sarà impegnata proprio con l'ultimo vertice Ue dell'anno, mentre i suoi parlamentari apriranno, nel pomeriggio, la kermesse di Atreju.

Il ministro Raffaele Fitto: il Mes, ribadisce l'alfiere della premier nei rapporti con l'Europa, "è un pezzo di ragionamento ampio, andrei per ordine, vediamo in questo Consiglio Ue cosa si definisce, non può essere visto in modo autonomo". Una teoria che però inizia ad andare stretta a Forza Italia, che insiste sull’opportunità di approvarlo proprio come "contrappeso" per il Patto di stabilità.

TITOLI

Banco BPM. La Bce, al termine del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale (SREP), ha fissato un requisito minimo di Cet1 da rispettare per il 2024 pari al 9,07% rispetto all'8,7% stabilito per il 2023. A fine settembre l'istituto ha registrato un Cet1 del 14,33%.

Utility. L'autorità per l'energia (ARERA) ha annunciato con un comunicato pubblicato sabato che le aste competitive tra le utility per accaparrarsi gli utenti che usciranno dal mercato tutelato ma non sceglieranno un contratto a mercato libero slitteranno al 10 gennaio da dicembre.

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile premio del 12% annuo con il certificate sul petrolio grezzo Brent e WTI
Rendimento p.a.
12%
Cedole
1% - €10,00
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
CH1325429418
Emittente
Leonteq
Comunicazione Pubblicitaria
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy