Leonardo brilla su aumento spese militari, Intesa Sanpaolo alza il target price

Leonardo brilla su aumento spese militari, Intesa Sanpaolo alza il target price

Indiscrezioni di stampa rivelano che il vincitore delle elezioni in Germania starebbe trattando per aumentare le spese militari, favorendo così l’azionario legato al settore della Difesa.

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Azioni Leonardo in crescita

Sembra non volersi fermare la corsa di Leonardo a Piazza Affari, con il titolo che continua a viaggiare ai suoi massimi storici grazie alle prospettive di un futuro aumento delle spese militari.

Le azioni Leonardo oggi guadagnano oltre il 2% nelle prime due ore di contrattazioni, salendo così a 36,63 euro e portando a +40% la loro performance da inizio anno.

Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo la corsa potrebbe continuare: oggi hanno alzato da 35,5 a 40 euro il loro prezzo obiettivo sul titolo, confermando la raccomandazione ‘buy’.

I conti del quarto trimestre 2024 sono stati "buoni, con nuovi ordini, ricavi e Focf ben oltre il consenso", spiegano gli esperti della banca, che hanno aumentato le loro previsioni 2025-2027 in media intorno al 5% in termini di Eps adjusted e al 3% sul Focf.

Maggiori spese militari in Germania

Oggi Bloomberg scrive che il leader della Cdu e vincitore delle elezioni, Friedrich Merz, si appresta a diventare il nuovo cancelliere ed è in trattativa con la Spd per approvare 200 miliardi di euro di spese di emergenza per ricostruire le forze armate tedesche: si tratterebbe del doppio di quanto stabilita con il pacchetto approvato tre anni fa, agli albori della guerra in Ucraina.

Il piano dovrebbe permettere di aggirare le rigide restrizioni sui prestiti statali e potrebbe essere votato entro il 24 marzo, prima dell'insediamento della nuova legislatura, per evitare ostacoli costituzionali. Inoltre, la decisione sarebbe in linea anche con le pressioni del presidente americano Donald Trump su un aumento delle spese militari da parte degli Stati europei.

Leonardo favorita secondo Banca Akros

Gli analisti di Banca Akros ricordano come la Germania abbia già recentemente raggiunto il target Nato di una spesa per la Difesa pari ad almeno il 2% del Pil.

Per gli esperti, "le società italiane esposte al settore della Difesa sono Leonardo (circa 75% dei ricavi; rating accumulate, tp a 32 euro), Ala (circa 55% dei ricavi; rating buy, tp a 28,5 euro), Fincantieri (considerando l'acquisizione di Uas circa il 30% dei ricavi; rating accumulate, tp a 6,5 euro), Avio (circa 14% dei ricavi; rating buy, tp a 20 euro) e Iveco (circa 8% dei ricavi)”.

Tra queste, “pensiamo che Leonardo sia la società che potrebbe beneficiare di più di eventuali ulteriori investimenti da 200 miliardi di euro nell'esercito tedesco grazie alla sua quota del 22,8% in Hensoldt e alla sua leadership nell'elettronica di difesa", conclude Akros.

Le trattative con l’Arabia Saudita

Le azioni Leonardo trovano sostegno anche dalla notizia dell’arrivo in visita di una delegazione saudita agli impianti della società di Nola, Pomigliano, Grottaglie e Foggia, siti che ospitano principalmente le attività della divisione Aerostrutture del gruppo.

Alla visita dovrebbero essere presenti anche i vertici di Leonardo e l’incontro arriva dopo il memorandum siglato a fine gennaio tra la società, il ministero degli Investimenti dell'Arabia Saudita e l’Autorità Generale per l'Industria militare per valutare investimenti e opportunità per collaborare nell'aerospazio e nella difesa. “E' in questa chiave che questa visita va interpretata”, scrive Radiocor, aggiungendo che sarà da capire “se sarà anche funzionale al possibile investimento saudita nella divisione Aerostrutture per la quale Leonardo è alla ricerca di un coinvestitore”, così come dichiarato ieri dal presidente Pontecorvo, ricerca che potrebbe concludersi positivamente entro la fine di marzo. Anche l'a.d. Cingolani, in occasione della presentazione dei risultati preliminari 2024, aveva lasciato intendere che la ricerca si sarebbe potuta concludere presto.

“Qualunque soluzione che possa portare la divisione a break-even (l'anno scorso ha perso altri 168 milioni a livello di Ebitda) rappresenta un catalyst positivo”, spiegano gli analisti di EQUITA, che hanno sul titolo la raccomandazione 'buy' con target price a 37 euro.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: LDO.MI
Isin: IT0003856405
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