Leonardo, i derivati mettono al sicuro i conti dall’inflazione energetica
L’amministratore delegato rassicura sulle conseguenze dell’aumento dell’inflazione sullo stato di salute della società, mentre annuncia obiettivi di piano superiori ai precedenti e il completamento entro fine mese dell’operazione in Israele con Rada.
Leonardo al sicuro
Mentre l’inflazione impazza in tutto il mondo, Leonardo non vedrà i suoi conti particolarmente colpiti dal continuo aumento dei prezzi da energia.
A rassicurare sulla condizione futura della società italiana attiva nella difesa, l’aerospazio e la sicurezza è lo stesso amministratore delegato della ex Finmeccanica, Alessandro Profumo, nel corso del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria in corso a Capri.
“La mia azienda non è particolarmente impattata dall'aumento dei costi dell’energia perché abbiamo delle coperture, che si chiamano derivati, fino alla fine del prossimo anno, questo ci ha generato assicurazioni che hanno un costo, ma oggi ne beneficiamo”, spiegava sabato scorso il manager della società con il Ministero dell’Economia e Finanze azionista al 30%.
Le rassicurazioni stanno sostenendo il titolo Leonardo a Piazza Affari, oggi in crescita dell’1,70% dopo un’ora di contrattazioni, trend migliore rispetto a quello odierno del Ftse Mib (+0,30%).
Notizie positive
Lo stesso Profumo indicava sempre sabato nel corso di un’intervista a Class Cnbc quali obiettivi nel periodo di piano 2022-2026 per Leonardo pari a 80 miliardi di euro di ordini, rispetto ai 57 miliardi del precedente (2018-21).
Inoltre, il manager parlava del completamento previsto per fine mese dell’operazione con l’israeliana Rada Electronic Industries, pertanto Leonardo avrà “una presenza locale anche in Israele che, dal punto di vista della tecnologia e degli strumenti di difesa, è obiettivamente fra i migliori nel mondo”, sottolineava Profumo.
Si tratta di “un set di notizie positive”, sottolineano da WebSim, che “ci consentono di rafforzare la view positiva”, pertanto gli esperti della sim mantengono il giudizio ‘interessante’ sul titolo Leonardo, con target price di 11,60 euro rispetto agli odierni 7,2 euro.
L’importanza dell’export
Proseguendo nell’intervista, Profumo ha definito l’export un “motivo di vita” per Leonardo, visto che in Italia la società vende solo il 17% di quello che fattura.
In particolare, il fatturato realizzato all’estero (83%) è risultato di 14,1 miliardi di euro, con gli Stati Uniti primo mercato (25% delle vendite) dove opera con Leonardo DRS, seguito dall’Europa (22%) e Regno Unito (9%).
Inoltre, i prodotti di Leonardo “sono presenti in 150 paesi e vediamo nel mondo della difesa un trend di crescita sostanzialmente dappertutto, quindi penso che le prospettive di mercato siano molto positive”, continuava Profumo.
“Per noi è fondamentale avere questi che chiamiamo ‘home market’, mercati domestici, perché ci danno una capacità prima di tutto di ascolto”, e anche se “non è tutto export perché una parte viene prodotta direttamente all’estero, è assolutamente fondamentale per noi avere questa fortissima proiezione internazionale”, sottolineava il manager.
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