Manifattura italiana ancora in calo a febbraio: diciassettesimo mese consecutivo

Ancora un dato negativo sull’economia italiana mentre il governo mette in atto la procedura per chiedere all’Unione europea flessibilità sui conti
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Manifattura italiana ancora in calo
Proseguono le difficoltà per economia italiana, con il coronavirus che sta avvicinando sempre più il rischio di una nuova recessione per il nostro paese.
Alle preoccupazioni per la diffusione del virus in Italia, infatti, oggi si aggiungono i negativi dati sulla manifattura nel nostro paese. Nel mese di febbraio si è assistito al diciassettesimo calo consecutivo del settore, con i dati diffusi da Ihs Markit che indicano 48,7 punti rispetto al precedente dato che arrivava a 48,9.
I dati di febbraio hanno sottolineato “l’ennesima prestazione deludente del settore manifatturiero italiano, con le condizioni operative in peggioramento per il diciassettesimo mese consecutivo”, spiega Lewis Cooper, economista di Ihs.
“La produzione è diminuita a uno dei tassi più veloci dell’attuale sequenza di contrazione di 19 mesi, mentre i nuovi ordini hanno continuato a riportare crolli e i tagli occupazionali sono aumentati più velocemente", aggiunge l’esperto.
“Sul fronte dei prezzi, quelli di acquisto sono diminuiti lievemente e le aziende del settore lo hanno attribuito al declino delle materie prime. Alla luce della riduzione dei costi e delle pressioni competitive, le aziende hanno diminuito le loro tariffe al tasso più veloce da gennaio 2015", conclude Cooper.
L’Italia chiede flessibilità alla UE
Nel frattempo, il governo italiano ha approvato un pacchetto di misure per un totale di 3,6 miliardi per cercare di arginare l’impatto economico del coronavirus in Italia per poi chiedere che tali misure vengano lasciate fuori dal conteggio del deficit e debito di bilancio ed evitare la procedura di infrazione.
Il provvedimento corrisponde ad un totale calcolato nello 0,2% del Pil e proprio il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, invierà alla Commissione europea una lettera ai responsabili europei per spiegare nel dettaglio come saranno impiegate le risorse previste, dopo aver già incassato l’approvazione preventiva.
“In casi eccezionali come questo, la flessibilità è prevista e regolata” ha spiegato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, aggiungendo che “non c’è solo la flessibilità”, ma che la Commissione sta lavorando “per condividere una risposta coordinata a livello europeo”.
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