Mediobanca, è il giorno della decisione su Banca Generali

Mediobanca, è il giorno della decisione su Banca Generali

Oggi ci sarà l’assemblea degli azionisti di Piazzetta Cuccia che dovrà esprimersi sull’Ops lanciata su Banca Generali ma il fronte contrario all’operazione appare ben organizzato.

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Al via l’assemblea di Mediobanca

Arrivata l’ora della decisione per gli azionisti di Mediobanca, convocati questa mattina a partire dalle ore 10 per deliberare sull’Offerta Pubblica di Scambio lanciata su Banca Generali lo scorso aprile, secondo molti per bloccare l'assalto di Mps.

Indiscrezioni di stampa indicano una possibile partecipazione corrispondente ad una rappresentanza tra il 77% e il 78% del capitale e, per l’approvazione dell’Ops, sarà necessario il sì della maggioranza del capitale presente, tenendo conto che le astensioni vanno ad alimentare di fatto il fronte dei contrari all’operazione.

L’offerta prevede lo scambio del 13,2% di Generali detenuto da Piazzette Cuccia con l’intero capitale della banca guidata da Gian Maria Mossa. L'assemblea, d'obbligo per la passivity rule a cui Mediobanca deve sottostare per l'OPS di Mps su di essa, si terrà a porte chiuse con il metodo del rappresentante designato.

Secondo l'attuale management, il successo dell’operazione trasformerebbe Mediobanca in un campione del risparmio, completando il percorso "iniziato oltre dieci anni fa quando, alla progressiva vendita del portafoglio partecipazioni, si è affiancato l'avvio delle attività di Wealth Management e il forte potenziamento di quelle di Investment Banking e di Credito al Consumo", spiega l'ad Alberto Nagel.

Il fronte contrario

La settimana scorsa Mediobanca ha difeso la sua decisione di anticipare il voto degli azionisti sull'Ops su Banca Generali sottolineando che sia "non solo doveroso, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche".

Lo scorso giugno, di fronte a una possibile sconfitta, Piazzetta Cuccia ha rinviato all'ultimo minuto il voto degli azionisti sull'operazione Banca Generali. L'assemblea era stata inizialmente spostata al 25 settembre, ma poi è stata anticipata al 21 agosto.

Contrario all’operazione sarebbero, secondo quanto trapelato in questi giorni, ci sarebbe un fronte accreditato del 40-41% del capitale, composto da Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio), il gruppo Caltagirone, Enpam, Enasarco, Cassa Forense, Benetton e probabilmente anche UniCredit, anche se la posizione di quest’ultima non è del tutto chiara.

Luce verde BCE all’Ops su Banca Generali

A soli tre giorni dall’assemblea, la Banca centrale europea aveva approato l’Ops.

La Vigilanza ha autorizzato Mediobanca “ad acquisire il controllo diretto di Banca Generali e l’autorizzazione della Banca d’Italia ad acquisire il controllo indiretto di Generfid, Intermonte Partners sim e Intermonte sim e la partecipazione qualificata indiretta in Bg Saxo sim, in Nextam Partners sim, in 8a+ Investimenti sgr e in Tosetti Value sim”.

Inoltre, la BCE “ha rilasciato contestualmente anche l’autorizzazione all’acquisizione di partecipazioni dirette e indirette che, complessivamente, superano il dieci per cento dei fondi propri consolidati del gruppo bancario Mediobanca”.

“A nostro avviso, la richiesta di autorizzazione alla BCE era attesa, in quanto volta a ridurre il rischio di dover procedere a cessioni rilevanti di quote post-offerta negli scenari di adesioni inferiori al 100%”, scrivono gli analisti di Equita.

Attualmente, Delfin detiene il 9,9% di Mps, il 19.5% di Mediobanca e circa il 10% di Generali. “È opportuno evidenziare che, qualora a valle dell’offerta, Mps venisse a detenere una partecipazione almeno pari al 66,67% delle azioni di Mediobanca (obiettivo dichiarato), la partecipazione di Delfin raggiungerebbe il 20,1% del capitale di Mps. Tale peso risulterebbe ancora più significativo in scenari di adesioni inferiori alla soglia del 66,67%, raggiungendo un massimo nell’ipotesi di raggiungimento di una partecipazione pari al 35% dei diritti di voto di MB, con una partecipazione di Delfin del 26,8%”, concludono da Equita che in passato ha prestato servizi di finanzia aziendale a favore di Mediobanca nell’ambito dell’Ops su Mps.

A che punto è l’Ops di Mps su Mediobanca

Intanto, l’Ops lanciata da Mps sulle azioni ordinarie di Mediobanca sembra essersi fermata dopo lo scatto dei giorni scorsi.

Alla chiusura di ieri (20 agosto), sono state presentate 27.090 richieste di adesione, portando il totale a quota 161.830.384, pari al 19,4209% delle azioni oggetto dell'offerta (o al 19,0510% sulle eventuali massime 849.458.551 azioni oggetto di offerta emesse a favore dei beneficiari dei Piani di Incentivazione).

"L'incremento nel numero di adesioni all'offerta di Mps su Mediobanca sarebbe stato determinato principalmente dal conferimento della quasi totalità della partecipazione di circa il 20% detenuta da Delfin", ricordano gli analisti di Banca Akros che su Mediobanca hanno un target price di 20 euro (neutral). Inoltre, gli esperti sottolineano che la soglia minima fissata da Mps per il buon esito dell'offerta è pari al 35%.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: MB.MI
Isin: IT0000062957
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Codice: BMPS
Isin: IT0005218752
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Isin: IT0001031084
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