Mediobanca, Opas di Mps oltre il 40%

Il rilancio della banca senese permette all’Offerta lanciata su Piazzetta Cuccia di superare la soglia minima di partecipazione richiesta per il buon esito.
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Le adesioni all’Ops di Mps su Mediobanca
Continuano ad aumentare le adesioni all’Opas di Banca Monte dei Paschi di Siena lanciata su Mediobanca e ieri hanno superato anche la soglia del 40% del capitale, al 40,4254%, dopo che erano stati apportati oltre 15 milioni di titoli.
L’operazione “ha ormai superato la soglia minima del 35% di partecipazione richiesta per il buon esito dell’offerta”, sottolineano gli analisti di Banca Akros, confermando la raccomandazione neutral e il target price a 20 euro sulle azioni Mediobanca rispetto ai 19,235 euro di questa mattina (-0,50%).
“Il periodo di adesione all'offerta potrebbe essere riaperto il 16 settembre fino al 22 settembre, dopo la scadenza prevista per l'8 settembre. Ciò a seguito della rinuncia da parte di Mps alla condizione dellasoglia del 66,7%", aggiungono dal broker.
I pattisti vendono
Intanto, ieri sono state cedute oltre 4,2 milioni di azioni da parte di azionisti aderenti all'Accordo di consultazione tra soci di Mediobanca.
Nel dettaglio, Valsabbia ha venduto 1,2 milioni di azioni per un prezzo medio ponderato medio di 19,24 euro. Fin.Fer ha ceduto 1,6 milioni di azioni, rispettivamente: 400 mila azioni per un prezzo ponderato medio di 19,436 euro, 200 mila per 19.30067 euro, 400 mila per 19,172 euro, 600 mila per 19,257 euro, 300 mila per 19,26687 euro.
Aurelia ha ceduto 470 mila azioni a un prezzo ponderato medio di 19,2216 euro e ha acquistato con opzione 'call' (con scadenza il prossimo 19 settembre) 375mila azioni per 0,55 euro. Gilpar ha venduto 170.457 azioni per 19,28447 euro.
Beniamino Gavio ha venduto 200 mila azioni per 19,236 euro, mentre ha venduto con opzione 'put'(con scadenza il prossimo 19 settembre) per 0,75956 euro. Infine, Regem ha ceduto 597.018 azioni per un prezzo ponderato medio di 19,26453 euro.
Resta il premio dell’Opas
Il rilancio di martedì scorso da parte di Mps portava la componente in denaro dell’offerta a 0,90 euro per azione portata in adesione per un totale di 750 milioni di euro.
Con la rinuncia della condizione soglia, Siena dovrà acquistare tutte le azioni oggetto dell'offerta portate in adesione all'offerta anche qualora si trattasse di un quantitativo di azioni inferiore rispetto al 66,67% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell'emittente, fermo restando che l'offerta non si perfezionerà e si intenderà venuta meno qualora la partecipazione che l'offerente venga a detenere all'esito dell'offerta sia inferiore al 35% dei diritti di voto esercitabili nelle assemblee dell'emittente. Soglia, quest'ultima, non rinunciabile.
"A seguito del miglioramento dell'offerta di Mps, Mediobanca è valutata a 20,8 euro, ovvero un leggero premio (0,6%) rispetto ai prezzi di mercato”, calcolano gli analisti di Deutsche Bank che sul titolo Mediobanca mantengono la raccomandazione hold, con prezzo obiettivo di 18,80 euro.
“Tale condizione limita i rischi al ribasso nel breve. In futuro, se l'offerta avrà successo, vediamo rischi al ribasso dati il potenziale overhang dagli azionisti che sostengono l'attuale ceo e la possibile revisione della politica di distribuzione", spiegano dalla banca.
Il cda boccia il rilancio
Il rilancio in contanti "esprime una valorizzazione di Mediobanca che non riconosce in maniera adeguata il valore intrinseco dell’azione anche alla luce della prospettiva del Piano" di Piazzetta Cuccia esteso al 2028 e "non remunera adeguatamente il contributo che Mediobanca darebbe al valore della combined entity". Con queste parole il cda dell’istituto bocciava il rilancio di Mps.
Sintetizzando, il concambio proposto da Rocca Salimbeni, sia cash che in azioni, "continua a porre a carico degli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’offerta definiti da Mps".
Il nuovo corrispettivo "non è dunque di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’offerta, a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza" già espressa dal board nei mesi scorsi.
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