Mega profitti delle banche nel mirino della BCE

Indiscrezioni del FT parlano dell’intenzione dell’istituto centrale europeo di colpire i profitti extra delle banche derivanti dal programma TLTRO III, attirando così vendite sul settore bancario europeo.
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Le indiscrezioni del FT
Il rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea previsto per la prossima riunione del 21 luglio potrebbe segnare anche la fine dei mega utili delle banche della zona euro.
Secondo un’indiscrezione del Financial Times, infatti, l’istituto centrale guidato da Christine Lagarde starebbe studiando un modo per limitare i guadagni delle banche derivanti dal programma TLTRO III.
Se la BCE ha fornito finora 2.200 miliardi di euro di prestiti agevolati alle banche, evitando così una stretta creditizia al momento dello scoppio della pandemia, a questo punto le banche potrebbero guadagnare profitti extra dai prestiti sovvenzionati a basso costo, semplicemente rimettendoli in deposito presso lo stesso istituto centrale, in quanto il tasso di deposito è destinato a tornare sopra lo zero entro fine anno.
Questi mega guadagni potrebbero arrivare alla cifra di 24 miliardi di euro, calcola il quotidiano britannico, secondo il quale “sarebbe politicamente inaccettabile per la BCE fornire alle banche un profitto garantito dai contribuenti mentre queste ultime stanno aumentando i costi dei prestiti per famiglie e imprese e la maggior parte delle banche commerciali sta pagando bonus al personale e distribuendo dividendi agli investitori”.
Il programma TLTRO III
Questo programma, con il quale la BCE concede finanziamenti a tassi agevolati, ha permesso alle banche di accedere ad un tasso del -0,50% (50 punti base sotto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali), e fino al -1% a condizione di non ridurre i prestiti netti all’economia reale.
Il programma di TLTRO III ha visto un’ampia partecipazione da parte del sistema, che ha "tirato" originariamente circa 2,3 trilioni (2,1 trilioni outstanding), con le banche italiane che contano per oltre il 20% del totale.
L’analisi di WebSim
Secondo stime di WebSim, “con tassi di riferimento in aumento a +1,50% a fine 2023, il beneficio per le banche da noi seguite sarebbe pari a < 2 miliardi di euro (gross) o 6%/7% a livello di utile adjusted medio”.
“Sottolineiamo che questi potenziali benefici non sono attualmente incorporati nelle nostre stime”, aggiungono dalla sim, indicando tra gli istituti che potevano beneficiare maggiormente dall’arbitraggio sui tassi Banco BPM e BPER in primis e Unicredit e Intesa Sanpaolo tra le grandi banche.
Banche in calo a Piazza Affari
Intanto, le indiscrezioni diffuse dal FT attirano vendite sui bancari, con l’indice europeo di settore in calo dell’1% dopo circa due ore di contrattazioni, mentre il corrispondente italiano (Ftse Italia All Share Banks) cede il 2,70%.
A trascinare l’indice bancario italiano troviamo Monte dei Paschi di Siena, DoValue e Intesa Sanpaolo, tutte in flessione del 3%, seguite da Banco BPM, Bper Banca e Banca Popolare di Sondrio, con un calo del 2%.
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