Meta: nuovo top grazie all’AI e “Zuck” umilia Bezos

Con il nuovo massimo storico segnato ieri, il fondatore Zuckerberg diventa il secondo uomo più ricco al mondo. Analisti tutti positivi sul titolo, ma emerge un punto di debolezza: il business manca di diversificazione.

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In 12 mesi il titolo è salito del 90%

Con un rialzo dell’1,7%, giovedì 3 ottobre Meta Platforms ha segnato il nuovo massimo storico a 582,77 dollari. Per gli investitori che hanno puntato sulla strategia di Mark Zuckerberg incentrata sullo sviluppo di servizi di AI, la performance è da sogno: +68% dall’inizio dell’anno e +90% negli ultimi 12 mesi. Andando più indietro nel tempo, il guadagno diventa addirittura del 548% dal minimo del 2022, quando le azioni finirono a 90 dollari.

Il primo a beneficiare di una simile corsa è lo stesso Zuckerberg: il fondatore e Ceo di Meta oggi ha scavalcato Jeff Bezos ed è salito al secondo posto nel Bloomberg Billionaires Index, con un patrimonio netto di 206,2 miliardi di dollari. Il gran capo di Amazon è attestato a 205,1 miliardi di dollari. Il numero uno della classifica, Elon Musk, ha un distacco di circa 50 miliardi dal suo più vicino inseguitore. Dopo avere giocato sull’ipotesi di un duello fisico al Colosseo (lotta, arti marziali, pugilato?), Musk e “Zuck” si sono concentrati sul terreno a loro più congeniale, quello della sfida imprenditoriale.

Raccomandazioni Buy dall’86% degli analisti

Zuckerberg ha una quota del 13% di Meta il cui valore dall’inizio dell’anno è aumentato di 78 miliardi di dollari. Come al solito la domanda vera è sulle prospettive di ulteriore crescita del titolo. Meta gode da mesi di un consenso estremamente favorevole da parte degli analisti, con l’86% degli esperti che coprono il titolo (68 in tutto) che consiglia di continuare a comprare le azioni (raccomandazioni Buy o Outperform). Fa riflettere, però, un target price medio sostanzialmente allineato al prezzo attuale (589 dollari). Che cosa trattiene gli analisti dall’aumentare i loro obiettivi di prezzo?

Meta Platforms è riconosciuta a livello mondiale per la sua famiglia di app e piattaforme, tra cui Facebook, Instagram e WhatsApp, che aiutano le persone di tutto il mondo a rimanere in contatto. La sua vasta base di utenti e la sua significativa portata (3,3 miliardi di persone attive quotidianamente) sono uno strumento formidabile per gli inserzionisti pubblicitari.

Con l’AI aumento del 10% delle impression pubblicitarie

Quest'anno i trend di Meta sono stati impressionanti. Nel secondo trimestre i ricavi totali sono aumentati del 22% rispetto all'anno precedente, grazie a un incremento del 10% delle impression generate dalla sua famiglia di app, mentre il prezzo medio per annuncio è aumentato del 10%.

Gran parte di questo slancio è dovuto all'impatto delle nuove funzioni AI nella gestione della pubblicità. Il miglioramento del targeting degli annunci basato sull'intelligenza artificiale ha portato a un aumento delle conversioni per gli inserzionisti, e questo successo dovrebbe portare a un aumento degli investimenti. Meta ha anche lanciato strumenti di AI come l'assistente virtuale MetaAI con generazione di testi e immagini che hanno l’effetto di mantenere gli utenti più a lungo sulle sue piattaforme.

Per l’intero 2024 attesa una crescita dell’utile del 41%

Queste dinamiche, insieme al controllo dei costi, si sono tradotte in una forte redditività. L’utile del secondo trimestre è aumentato del 74% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il prossimo 30 ottobre Meta diffonderà i dati del terzo trimestre e il consensus prevede una crescita del 17% sia per i ricavi (40,1 miliardi di dollari) che per i profitti (13,5 miliardi). Per l’intero anno 2024 la stima media è di un fatturato di 162 miliardi di dollari (+20%) e di un utile di 55,3 miliardi (41%). Gli analisti prevedono una crescita sostenuta anche nel 2025, seppure a ritmi meno travolgenti: l’incremento di utili e fatturato è stimato del 13%.

Meta Platforms ha dimostrato di poter continuare a innovare attraverso l'intelligenza artificiale che ha dato una forte spinta alla raccolta di pubblicità e alla redditività, la fonte quasi esclusiva dei suoi ricavi. Ma proprio questo può essere il punto debole del gruppo, quello che trattiene gli analisti dall’alzare il target price.

La diversificazione che non c’é: il timore del mercato

La preoccupazione è rappresentata dal fatto che l'azienda non ha una diversificazione rispetto alla pubblicità, un business fortemente ciclico e quindi molto esposto negativamente in caso di recessione. Altri giganti tecnologici come Microsoft e Amazon potrebbero dimostrarsi più resistenti.

Meta ha sviluppato la linea di cuffie per la realtà virtuale Oculus e gli occhiali intelligenti per la realtà aumentata Orion, recentemente presentati al pubblico, ma non si prevede che questi prodotti siano in grado di realizzare in tempi brevi ricavi significativi.

In questo Meta è diversa da Alphabet, che con Google è un importante operatore pubblicitario su Internet, ma possiede anche la piattaforma di condivisione video YouTube, oltre ai sistemi operativi Chrome e Android.

Si può dire, però, che il mercato tenga già conto di tutto questo. Infatti, in termini di valutazione le azioni di Meta Platform sono scambiate a 27 volte gli utili stimati per l’intero 2024. Un multiplo P/E a sconto rispetto a Microsoft e Apple, che si collocano al di sopra delle 32 volte.

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Codice: NASDAQ:META
Isin: US30303M1027
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