Meta offre 200 milioni per un ingegnere di Apple

Per la corsa all’AI più evoluta (superintelligenza), Zuckerberg punta sui migliori cervelli e non solo sui chip. Ruoming Pang, ex responsabile dei modelli AI di Cupertino, è l’ultimo colpo di una campagna di assunzione delle menti più brillanti. Il mercato premia la visione: il titolo è salito da gennaio del 25%, più di Nvidia e di Microsoft.
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Ingegneri pagati più dei Ceo delle top banche mondiali
Mentre il mondo guarda incantato al valore di mercato record raggiunto da Nvidia, un’altra corsa si sta consumando dietro le quinte della Silicon Valley. È una corsa silenziosa, non fatta di chip né di server, ma di persone: i talenti umani dell’intelligenza artificiale. E al centro di questa sfida c’è Meta, la creatura di Mark Zuckerberg, che ha appena messo a segno un colpo clamoroso nella “caccia ai cervelli”.
Secondo un’inchiesta di Bloomberg, Meta avrebbe offerto un pacchetto di compensi superiore ai 200 milioni di dollari per strappare Ruoming Pang ad Apple. Pang, fino a poco tempo fa, guidava il team dei modelli AI di Cupertino. L’offerta di Menlo Park è stata così generosa che Apple ha deciso di non provare neppure a rilanciare. Bloomberg, citando fonti interne, rivela che si tratta di una strategia più ampia: le nuove reclute del team “superintelligence” di Meta – tra cui anche l’ex CEO di GitHub Nat Friedman, l’imprenditore Daniel Gross e Alexandr Wang di Scale AI – stanno ricevendo compensi che in alcuni casi superano quelli dei top manager delle grandi banche mondiali.
Salario base, bonus, e soprattutto stock option
La struttura di queste mega-retribuzioni è articolata: salario base, bonus di ingresso e, soprattutto, stock option. Gran parte del valore è legato a obiettivi di performance e alla permanenza pluriennale in azienda. In alcuni casi, i nuovi contratti superano il tradizionale ciclo di maturazione di quattro anni per le stock option, rendendo l’operazione un investimento a lungo termine per entrambe le parti.
Il messaggio è chiaro: dopo aver investito miliardi di dollari in infrastrutture hardware per l’intelligenza artificiale – Meta ha costruito uno dei più grandi supercomputer AI al mondo e acquisito un’intera partecipazione da 14,3 miliardi in Scale AI – ora Zuckerberg vuole assicurarsi che le menti migliori del settore lavorino con lui.
La sfida di Zuckerberg: creare la prima superintelligenza
L’obiettivo dichiarato di Zuckerberg è arrivare primo nella creazione della superintelligenza: un sistema di intelligenza artificiale in grado di superare le capacità cognitive umane nella maggior parte delle attività, dall’analisi scientifica alla comprensione del linguaggio, fino alla risoluzione di problemi complessi. È la frontiera più ambiziosa dell’AI, e chi ci arriverà per primo potrebbe riscrivere gli equilibri tecnologici – e geopolitici – del mondo.
Secondo Parmy Olson, opinionista di Bloomberg, il denaro conta, ma non è tutto. “Molti di questi ricercatori sono già ricchi”, scrive, “e sono motivati anche dal prestigio accademico, dall’impatto culturale, e dalla possibilità di firmare il prossimo paper su Nature”. Zuckerberg ha saputo attirare scienziati anche grazie alla sua apertura sul fronte open-source, in particolare con i modelli LLaMA, messi a disposizione della comunità. Una scelta che ha affascinato molti, anche se non priva di critiche: i modelli di Meta restano inferiori, per ora, a quelli di OpenAI e Google DeepMind, e i costi di utilizzo sono elevati. Ma il vero punto di forza dell’offerta di Meta, dice Olson, è l’accesso a una quantità senza precedenti di potenza di calcolo.
Meta è la più piccola delle SuperTech americane
Eppure, questa strategia non è solo tecnologia: è finanza, è visione. Perché mentre Nvidia è oggi celebrata per aver superato i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, Meta rimane la “piccola” delle SuperTech americane, con i suoi 1.840 miliardi di valore borsistico. Tuttavia, è proprio Meta ad aver registrato il miglior rialzo da inizio anno: +25%, contro il +21% di Nvidia e il +19% di Microsoft.
Gli investitori stanno premiando la direzione strategica di Zuckerberg. L’intelligenza artificiale non è per Meta solo una scommessa sul futuro: è già oggi una leva concreta di crescita del business pubblicitario. L’AI viene impiegata per ottimizzare le inserzioni, migliorare il targeting, e automatizzare la creazione dei contenuti, con un impatto diretto sui ricavi. I dati di bilancio mostrano infatti un’accelerazione del fatturato nel segmento advertising, in parte attribuibile proprio all’adozione delle nuove tecnologie.
Confronto fra i multipli delle Magnificent Seven
Anche i multipli di valutazione offrono spunti interessanti. Se Nvidia tratta oggi a 40 volte gli utili attesi e Microsoft a 37 volte, Meta è ancora scambiata a un più contenuto P/E di 28 volte. Tra le Magnifiche Sette, solo Alphabet ha un P/E inferiore (18 volte). Ma mentre il potenziale di rivalutazione di Alphabet resta legato all’efficienza operativa e alla tenuta della pubblicità su Google e YouTube, Meta ha davanti un ventaglio più ampio di scommesse: realtà virtuale, messaggistica, social e, naturalmente, intelligenza artificiale.
Gli analisti si dimostrano fiduciosi: su 69 esperti che coprono il titolo Meta, ben 60 consigliano l’acquisto. Il target price medio è di 736 dollari, sostanzialmente in linea con le attuali quotazioni. Un’indicazione di attesa. Ma è probabile che eventuali aggiornamenti arriveranno presto: a fine mese Zuckerberg presenterà i risultati del secondo trimestre e offrirà indicazioni per la seconda metà dell’anno. È in quella sede che gli investitori valuteranno se le assunzioni milionarie e la nuova “guerra dei cervelli” stiano davvero dando i loro frutti.
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