Meta Platforms, perché è un titolo da scegliere per il 2026

Meta Platforms, perché è un titolo da scegliere per il 2026

La società di Zuckerberg ha sottoperformato nel 2025 rispetto ad altri big tech e oggi tratta a multipli interessanti mentre annuncia nuove iniziative come quella per valorizzare i podcast su Threads. Gli investimenti in AI e smart glasses rafforzano le prospettive di crescita. Il consenso degli analisti resta ampiamente positivo.

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Un titolo che ha sofferto di eccesso di pessimismo

Nel grande racconto dei titoli tecnologici statunitensi, Meta Platforms rappresenta oggi una delle storie con le maggiore potenzialità per essere fra i protagonisti di Wall Street nel 2026.

Dall’inizio del 2025 la società di Mark Zuckerberg ha messo a segno un rialzo del 13%, una performance positiva ma nettamente inferiore a quella di altri big del settore come Alphabet (+63%) e Microsoft (+15%). Proprio questa apparente “sottoperformance” rappresenta uno dei principali argomenti a favore di Meta.

Oggi le azioni Meta trattano a un multiplo P/E di circa 22 volte gli utili stimati per il 2026, un livello che appare contenuto se confrontato con il potenziale di crescita del gruppo e con le valutazioni di altri colossi tecnologici. Non sorprende, quindi, che il sentiment degli analisti resti ampiamente favorevole: su 67 esperti che coprono il titolo, ben 60 raccomandano l’acquisto. Il target price medio è pari a 837 dollari, con un upside potenziale del 26% rispetto alle quotazioni attuali.

Numeri solidi e utili attesi in accelerazione

Dal punto di vista dei fondamentali, il quadro resta robusto. Secondo il consensus, Meta chiuderà il 2025 con ricavi in crescita del 21% a 199 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è atteso a 59,5 miliardi, in lieve flessione rispetto ai 62,3 miliardi dell’anno precedente, soprattutto a causa di oneri straordinari e di investimenti elevati. Il vero salto, però, è atteso nel 2026: gli analisti stimano profitti per 75,9 miliardi di dollari (+27%), su ricavi in aumento a 235 miliardi (+18%). 

Un contesto che porta diversi broker a indicare Meta come uno dei titoli tecnologici con le migliori prospettive per il prossimo ciclo di mercato. Wedbush, ad esempio, la considera la miglior scommessa nel settore advertising per il 2026, grazie alla resilienza della domanda pubblicitaria digitale, alla diffusione delle soluzioni di advertising basate su intelligenza artificiale (come Advantage+) e alla monetizzazione di nuovi canali. Anche Bank of America sottolinea come il titolo abbia sofferto un eccesso di pessimismo legato agli investimenti in AI e al livello dei costi, creando ai prezzi attuali un’opportunità di ingresso a valutazioni più interessanti.

L’ultima novità: rafforzare Threads con i podcast

Accanto al core business pubblicitario, Meta sta costruendo con decisione le sue opzioni strategiche per il futuro. Un segnale importante in questa direzione arriva da Threads. La piattaforma, lanciata nel 2023 come alternativa a X, ha superato i 150 milioni di utenti attivi giornalieri e sta ampliando il proprio perimetro funzionale. La novità annunciata pochi giorni fa riguarda l’introduzione dei podcast direttamente nel feed: creator ed editori potranno caricare brevi clip audio o video dei propri show, riproducibili senza uscire dall’app. L’obiettivo è trasformare Threads nel luogo “canonico” della conversazione attorno ai podcast, favorendo community, engagement e tempo speso sulla piattaforma. Un passaggio chiave in ottica futura, perché apre la strada a nuove forme di monetizzazione e rafforza il posizionamento di Threads come hub culturale e informativo.

Occhiali smart e superintelligenza: le scommesse di lungo periodo

Ma il vero elemento differenziante della strategia Meta resta l’intelligenza artificiale. L’adozione crescente di strumenti come Advantage+ sta già migliorando l’efficacia della pubblicità sulle app del gruppo, che ogni giorno raggiungono oltre 3,5 miliardi di utenti. Parallelamente, il gruppo sta investendo nello sviluppo di modelli linguistici proprietari e, soprattutto, nella costruzione di quella che Mark Zuckerberg ha definito “superintelligenza artificiale” (ASI). Un progetto ambizioso, che mira a superare le capacità cognitive umane in diversi ambiti e che, secondo il fondatore di Meta, non è più un orizzonte puramente teorico.In questo ecosistema, un ruolo centrale è giocato dagli occhiali intelligenti. Meta è oggi leader nel segmento degli smart glasses, grazie al successo dei Ray-Ban Meta AI e dei più recenti Oakley Meta AI. Per Zuckerberg, gli occhiali rappresentano il “form factor ideale” per l’AI: un’interfaccia naturale, sempre indossabile, capace di integrare visione, audio e assistenza intelligente nella vita quotidiana. Se questa scommessa dovesse rivelarsi vincente, Meta si troverebbe in una posizione di vantaggio difficilmente colmabile dai concorrenti.

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