MFE, raggruppamento azioni al via il 23 ottobre

Ogni cinque azioni ordinarie dell’ex Mediaset delle rispettive categorie verranno convertite in un titolo e cambiano anche i codici ISIN, mentre la società ‘perde’ la partita dei diritti TV degli incontri di Serie A.

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Il raggruppamento azioni MEF

Fissata la data dell’avvio del raggruppamento delle azioni di MediaForEurope (MFE), la ex Mediaset, attualmente divise tra A e B.

La data fissata sull’agenda è quella del 23 ottobre, giorno in cui verrà data esecuzione alla delibera assembleare di raggruppamento, operazione finalizzata alla riduzione del numero delle azioni in circolazione.

La notizia è stata diffusa dalla stessa società ieri a mercato chiuso con una nota nella quale si ricorda che a partire da tale data ogni 5 azioni ordinarie saranno raggruppate in una ordinaria della rispettiva categoria, mantenendo il relativo valore nominale di ciascun titolo.

Nel dettaglio ogni cinque azioni ordinarie A saranno raggruppate in una ordinaria A, con mantenimento del valore nominale unitario di ciascuna nuova azione A all’ammontare ante-raggruppamento, ossia 0,06 euro, mentre per le B il valore è di 0,60 euro.

Per effetto del raggruppamento cambieranno i codici ISIN di entrambe le categorie di azioni e i nuovi riferimenti sono NL0015001OI1 per le azioni ordinarie A e NL0015001OJ9 per le B.

Nuovo target price

Gli analisti di WebSim Intermonte spiegano che, “dal punto di vista dei fondamentali e delle stime, non ci sono variazioni”.

Con il raggruppamento, il loro target price fissato sulle azioni MFE A passerà “dagli attuali 0,77 a 3,85 euro”, con giudizio confermato a ‘interessante’.

A Piazza Affari, intanto, le azioni MFE A scambiano sotto la parità nei primi minuti di contrattazioni, scendendo (-0,10%) così a 0,3808, mentre le B guadagnano mezzo punto percentuale a 0,571 euro.

I diritti TV sulla Serie A

Nel frattempo, l’ultimo rilancio di Dazn in coppia con Sky mette fuori gioco la ex Mediaset nella partita dei diritti televisivi per trasmettere le dieci partite del campionato di Serie A, che aveva fin qui provato a conquistare la partita in chiaro del sabato sera-.

Secondo fonti del RadioCor, l’offerta delle due società ammonterebbe a 900 milioni di euro annui per cinque anni, soglia minima fissata da alcuni club della massima serie da raggiungere per provare a chiudere l'accordo con i broadcaster.

L’opzione Danz-Sky rappresenta il proseguimento dell’attuale schema dei turni di campionato, con tre partite dal 2024-25 in co-esclusiva tra i due broadcaster (e le altre sette solo a Dazn).

In ogni modo, si tratta in ogni caso di un incasso inferiore a quanto attualmente percepito dalle 20 società, che sempre con il duo Dazn-Sky in questo triennio hanno preso circa 927 milioni all'anno.

Qualora l’offerta verrebbe bocciata, l’alternativa sarebbe quella dell’avvio del canale ufficiale della Lega Serie A per vendere direttamente agli utenti la trasmissione delle partite, con l'eventuale supporto dei fondi d'investimento o comunque di un partner finanziario (le cui buste verrebbero aperte solo dopo il 'no' ai broadcaster).

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