Misure forti in arrivo su un’inflazione scatenata


I future anticipano un avvio in calo delle borse dell’Europa. Il rendimento del buono del Tesoro USA è sui massimi da metà 2019. Salgono le materie prime. In Asia, Hong Kong +2,2%. Leonardo vende per 450 milioni di dollari attività negli Stati Uniti.


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L’ipotesi concreta di un prossimo aumento dei cinquanta punti base dei tassi di interesse negli Stati Uniti potrebbe raffreddare le borse, reduci da un rally che secondo molti, tra cui JP Morgan, è stato guidato soprattutto dagli acquisti dei grandi fondi bilanciati in vista dell’appuntamento di fine primo trimestre.
Ieri sera il Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,4% ed il Dow Jones dello 0,6%. Stamattina il future dell’indice dei tech perde lo 0,2%. Future del Dax -0,2%.

Rimbalzo da coperture

Dietro alla miglior settimana degli ultimi due anni ci sarebbero i colossi del risparmio gestito, che per rispettare il loro statuto, si sarebbero messi a comprare, spesso tutti insieme, per riportare al livello prescritto, la componente equity, sottopesata nella prima parte dell’anno, soprattutto nelle settimane seguenti lo scoppio della guerra in Ucraina. Il Sole 24Ore di oggi fa qualche esempio di quel che è successo nelle scorse sedute. “Norges Bank, la Banca centrale norvegese che gestisce il gigantesco fondo sovrano da 1.300 miliardi di dollari, non poteva (e non può) restare sbilanciata. Dopo il forte crollo dei mercati azionari di fine febbraio-inizio marzo, causato dalla guerra in Ucraina e dalle tensioni legate alle politiche delle banche centrali, non aveva altra scelta: per ripristinare il giusto mix tra azioni e obbligazioni nel suo gigantesco portafoglio, doveva (e probabilmente deve ancora completare l’opera) comprare azioni per qualcosa come 22 miliardi di dollari.”
Della possibilità di un rialzo di 50 punti base ha parlato ieri in modo esplicito Jerome Powell.

50 è meglio di 25

Il governatore ha avvertito che la banca centrale Usa deve muoversi "speditamente" per ridurre un'inflazione troppo elevata, se serve anche con un incremento superiore al quarto di punto percentuale. "Il mercato del lavoro è molto forte e l'inflazione è troppo alta", ha detto Powell nelle osservazioni preparate per una conferenza della National Association of Business Economics. "C'è un'ovvia necessità di muoversi speditamente per ricondurre la politica monetaria a un livello più neutrale, per poi passare a livelli più restrittivi se necessario per ripristinare la stabilità dei prezzi”. In particolare, ha aggiunto, "se convenissimo che è opportuno muoversi in maniera più aggressiva aumentando il tasso dei Federal funds di oltre 25 punti base in una o più riunioni, lo faremo”. Powell "non avrebbe potuto essere più chiaro", dice Ray Attrill della National Australia Bank a CNBC. "I futures sui Fed Funds statunitensi ora hanno 42 punti base di rialzo a maggio, da 4 punti base di venerdì, 80 punti base sulle riunioni combinate di maggio-giugno, quindi ora sta passando l'idea di aumenti consecutivi di 50 punti”. Per la Fed, procedere con incremento di mezzo punto percentuale sarebbe un segnale di discontinuità con una pratica di moderazione che va avanti da due decenni, l’ultima volta che è stata usata opzione 50 punti base era il maggio del duemila, nel pieno dell’euforia delle dot.com, quando Alan Greenspan alzò i tassi al 6,50% per placare l’esuberanza irrazionale.
Anche per effetto del rincaro delle materie prime, il rendimento del buono del Tesoro degli Stati Uniti si spinge sui massimi di medio periodo, stamattina è a 2,33%, da 2,15% di ieri.

Petrolio

Il greggio del Texas (WTI) è intorno ai 115 dollari il barile, in rialzo di quasi il 3%. Bloccare le importazioni di petrolio russo, togliendo così a Vladimir Putin risorse decisive: ne hanno discusso, ieri a Bruxelles, i ministri degli Esteri della Ue, consapevoli che le sanzioni sul settore energetico sono lo strumento più potente per tentare di convincere Mosca a mettere fine all’invasione dell’Ucraina, ma anche il più divisivo e difficile da attuare, per le inevitabili, pesantissime ricadute sulle economie europee, fortemente dipendenti da petrolio e gas russi. “Ci stiamo confrontando su quali sanzioni aggiuntive potranno essere imposte, comprese quelle legate all’energia”, ha detto il capo della politica estera della Ue, Josep Borrell. La trattativa sul nucleare dell’Iran sembra in questo momento congelata: ieri il leader supremo dell’Iran, Ali Khamenei, ha dato il suo sostegno ai negoziati sull’allentamento delle sanzioni, ma Teheran e Washington sembrano prigioniere del solito dilemma. Chi comincia per primo? L’Iran chiede a Washington di rimuovere prima tutte le sanzioni, la Casa Bianca chiede a Teheran di tornare prima a rispettare gli accordi del 2015.

Ucraina

Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia hanno riaffermato l’importanza dell'unità di intenti e di azione dimostrata di fronte alla guerra in Ucraina e alle sue ripercussioni. È l'esito di una telefonata che il premier Mario Draghi ha avuto oggi pomeriggio con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il primo ministro britannico, Boris Johnson, in preparazione del vertice Nato di giovedì prossimo e della partecipazione del presidente Biden al prossimo Consiglio Europeo.

Asia

La borsa di Tokyo, ieri chiusa per festività chiude in rialzo dell’1,5%. Hong Kong, +2%, anche per effetto del rally di Alibaba +5%. Il colosso dell’e-commerce cinese ha annunciato un aumento del programma di riacquisto titoli a 25 miliardi di dollari, dieci in più del precedente.

Euro

La Banca centrale europea dovrebbe continuare a normalizzare la sua politica e alzare i tassi di interesse, possibilmente già quest'anno se le prospettive di inflazione lo giustificano. Lo ha detto ieri sera il presidente di Bundesbank, Joachim Nagel. Con la guerra russa in Ucraina che rende più cupe le prospettive, la Bce ha fatto solamente un piccolo passo verso il ritiro delle misure di stimolo nelle scorse settimane e alcuni banchieri centrali invocano massima cautela per le prossime mosse, anche se l'inflazione si attesta al livello record del 5,9%, quasi tre volte l'obiettivo della Bce. Nagel, tuttavia, ha una visione più conservatrice ed ha ribadito che l'alta inflazione rischia di radicarsi, oltre a sottolineare che se la Bce agisse troppo tardi, la stretta di politica monetaria dovrebbe essere così brusca da rischiare di soffocare la crescita. "È chiaro per me che se le prospettive di inflazione lo richiedono, dovremo continuare a normalizzare la politica monetaria e anche iniziare ad aumentare i nostri tassi di interesse chiave", ha detto Nagel.

Tra i titoli a Piazza Affari segnaliamo

Leonardo ha annunciato stamattina la cessione di alcune attività negli Stati Uniti. La controllata Leonardo DRS, ha firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions a SES, per un importo pari a USD 450 milioni al lordo della tassazione. GES è il più grande fornitore di comunicazioni satellitari commerciali per il governo degli Stati Uniti e offre comunicazioni satellitari mission-critical e soluzioni di sicurezza. L’Unione Europea ha approvato una nuova dottrina militare dopo due anni di negoziato e una evidente accelerazione sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Tra le altre cose viene confermata la nascita di una nuova capacità di rapido intervento

Snam. L'AD Marco Alvera lascerà la società alla fine del suo secondo mandato in aprile, ha detto una fonte a Reuters confermando la notizia data da Bloomberg.

Telecom Italia. Assieme a Leonardo, Cdp e Sogei ha presentato l'offerta finale per la creazione del polo strategico nazionale con cui si mira a fornire alla pubblica amministrazione soluzioni e servizi cloud. Lo stesso hanno fatto Fastweb e Aruba. In caso di aggiudicazione, costituiranno una NewCo. Il ministero per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale ha pubblicato i due bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia. Il finanziamento pubblico coprirà fino al 90% del costo complessivo delle opere. Inoltre, queste non hanno vincoli di aggiudicazione: possono essere destinate ad un lotto o a tutti quelli posti a gara.
Tim e Open Fiber riaprono il capitolo delle sinergie, necessario per arrivare a far quadrare il cerchio sul progetto di rete unica. A quanto Il Sole 24 Ore ha potuto verificare, in Tim, ma anche in Open Fiber, ci si è rimessi al lavoro per “quantificare” i vantaggi dell’unione delle reti di Tim e della controllata di Cdp (60%) e Macquarie (40%)

Popolare di Sondrio ha deciso di posporre l'approvazione del nuovo piano industriale, previsto a fine mese, a causa delle tensioni geopolitiche e delle conseguenti incertezza sul fronte macro.

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