Moody’s promuove Mps ma taglia Mediobanca

Le azioni di rating dell’agenzia riflettono il profilo creditizio fondamentale del nuovo gruppo e la valutazione sull’impatto sui rating di entrambe le entità, basata sulla struttura prevista delle passività sotto un perimetro di risoluzione combinato.
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Il report di Moody’s
Cambiano i rating di Moody’s su Banca Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca dopo il successo dell’Opas lanciata su Piazzetta Cuccia, con i nuovi giudizi che riflettono “la formazione di un gruppo bancario più grande e diversificato, con un patrimonio vicino a 130 miliardi di euro al giugno 2025”.
In particolare, su Mps le azioni di rating comprendono l’upgrade dei rating a lungo termine (LT) sui depositi a Baa1 da Baa2, dei rating sul debito senior non garantito a Baa3 da Ba1 e degli altri rating di breve termine a (P)Prime-3 da (P)Not Prime. Gli outlook sui rating LT dei depositi e sul debito senior non garantito restano positivi. Anche il Baseline Credit Assessment (BCA) di Mps e il BCA aggiustato sono stati confermati a ba1.
Per Mediobanca, il downgrade dei rating LT di emittente e debito senior non garantito a Baa3 da Baa1, del debito subordinato a Ba2 da Ba1 e degli altri rating di breve termine a (P)Prime-3 da (P)Prime-2, oltre alla conferma del rating LT depositi a Baa1. L’outlook sul rating LT depositi rimane positivo, mentre quello sui rating LT emittente e debito senior non garantito passa da stabile a positivo. Inoltre, il BCA e il BCA aggiustato sono stati portati a ba1 da baa3.
L’Opas su Mediobanca
L’offerta di Mps prevedeva uno scambio azionario valutato 13,3 miliardi di euro, concluso il 2 settembre 2025 con un incentivo in contanti di 750 milioni di euro.
Siena ha comunicato l’intenzione di togliere Mediobanca dalla quotazione in Borsa ma “al momento, resta incerto se Mps procederà alla fusione delle due entità o manterrà Mediobanca come controllata separata”, sottolineano da Moody’s, specificando che questa incertezza riguarda anche “la chiarezza su costi di integrazione e potenziali sinergie di costi e ricavi future. Inoltre, non sono stati ancora comunicati dettagli sul piano di finanziamento del gruppo combinato e sui requisiti minimi di capacità di assorbimento delle perdite fissati dalle autorità”.
Pertanto, aggiungono dall’agenzia, “le azioni di rating di oggi riflettono il profilo creditizio fondamentale del gruppo combinato, nonché la nostra valutazione sull’impatto sui rating di entrambe le entità, basata sulla struttura prevista delle passività sotto un perimetro di risoluzione combinato”.
I benefici per Siena
La conferma del BCA di Mps a ba1 tiene conto dei benefici di scala derivanti dalla creazione del terzo gruppo bancario italiano, che comprenderà attività complementari, con franchise consolidate nei settori retail banking, finanziamento al consumo, wealth management, nonché banking commerciale, corporate e investment banking, diversificando così le fonti di ricavo.
Il gruppo intende operare con un Common Equity Tier 1 capital ratio superiore al 16%, anche distribuendo integralmente i futuri utili, e continuerà comunque a mostrare un rischio attivo moderato, con rischi di concentrazione legati principalmente alla partecipazione del 13% di Mediobanca in Assicurazioni Generali S.p.A. (Generali, A3 positivo), mitigati dalla maggiore dimensione della nuova entità. Tuttavia, “non è chiaro se Mps manterrà l’investimento in Generali” e “una vendita di una partecipazione così ampia potrebbe influenzare notevolmente la redditività del gruppo, salvo che non venga compensata da altre fonti di ricavo equivalenti”.
I rischi di esecuzione
Il BCA della banca riflette però anche la valutazione secondo cui vi sono significativi rischi di esecuzione legati ad un’acquisizione tanto trasformativa. Le attività di Mediobanca rappresentano il 45% dell’entità combinata e hanno storicamente operato secondo un modello di business diverso da quello di Mps. Le esigenze per la combinazione commerciale, organizzativa e operative di Mediobanca sono senza precedenti per il management di Mps. Inoltre, Siena non ha ancora rilasciato un piano industriale con dettagli sull’integrazione o sui cambiamenti di perimetro. Questi rischi strategici e operativi sono riflessi da una correzione negativa di un notch per comportamento aziendale.
Di conseguenza, “nell’ambito del framework ambientale, sociale e di governance (ESG), continuiamo a tenere conto dei rischi di esecuzione e delle esigenze poste al management di Mps, che portano ad un punteggio invariato di governance issuer profile score (IPS) pari a G-4 e ad un ESG credit impact score di CIS-4, che indica un impatto sostanziale dei rischi di governance elevati sugli attuali rating”, spiegano da Moody’s.
Legame di Mediobanca con Mps
Passando a Mediobanca, il downgrade del BCA e del BCA aggiustato a ba1 da baa3 “deriva dall’associazione della banca con la nuova controllante, Mps. Qualsiasi rischio evento o questione di fiducia su Mps potrebbe influenzare Mediobanca, che si presume sarà soggetta ad approccio di risoluzione di gruppo in uno scenario avverso. Pertanto, si considera la probabilità di default di Mediobanca essenzialmente indistinguibile da quella dell’intero gruppo Mps, e quindi il BCA e il BCA aggiustato di entrambe le entità sono ora allo stesso livello”.
Inoltre, il BCA di Mediobanca include ora un aggiustamento qualitativo negativo di un notch, che riflette potenziali rischi di discontinuità operativa e commerciale durante la riorganizzazione delle aree chiave nel processo di integrazione nel nuovo gruppo e con il subentro del nuovo management. Si considerano anche le sfide nella gestione della franchise e la potenziale perdita di clienti in tale contesto.
Pertanto, è stato abbassato il punteggio di governance IPS di Mediobanca a G-4 da G-2 nel framework ESG. Tuttavia, il credit impact score rimane CIS-2, riflettendo il limitato impatto dei rischi ESG stand-alone di Mediobanca sui suoi rating, dato il progressivo ingresso nel gruppo Mps che le garantisce supporto di gruppo in caso di necessità.
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