Mps, Fitch migliora i rating ma avvisa dei rischi su Mediobanca

Mps, Fitch migliora i rating ma avvisa dei rischi su Mediobanca

L’agenzia di rating ritiene che l’istituto senese abbia ottenuto miglioramenti strutturali rilanciando il proprio modello di business ma l’acquisizione di Piazzetta Cuccia potrebbe comportare dei rischi in quanto non ha esperienza nella gestione di acquisizioni di grandi dimensioni.

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Azioni Mps positive

Giudizio positivo su Banca Monte dei Paschi di Siena arrivato in queste ore dagli analisti di Fitch, sostenendo così il titolo in apertura di seduta a Piazza Affari: le azioni Mps guadagnano l’1% nella prima ora di contrattazioni, superando quota 7 euro, livello abbandonato venerdì scorso.

Resta positivo l’andamento del titolo della banca senese in questo anno, con un +4% messo a segno da inizio gennaio, quando quotava 6,71 euro.

Fiducia da Fitch

Venerdì scorso gli analisti di Fitch Ratings hanno migliorato i rating dell’istituto, portando in area Investment Grade il Longterm Issuer Default Rating (da ‘BB+’ a ‘BBB-’) e il Viability Rating (da ‘BB+’ a ‘BBB-’), con outlook che passa a stabile.

L’upgrade riflette i “miglioramenti strutturali ottenuti da Mps nel rilancio del proprio modello di business, con una solida propensione al rischio, una presenza domestica in moderata crescita nel settore bancario commerciale tradizionale e nella distribuzione di prodotti di wealth management (WM) e assicurativi”, scrivono dall’agenzia, secondo la quale “questo ha favorito un miglioramento della redditività operativa che dovrebbe essere sostenibile nel medio termine” e la banca è vista mantenere “un’adeguata capitalizzazione e metriche moderate di qualità degli attivi e liquidità".

Gli upgrade tengono conto anche che, qualora dovesse procedere l’acquisizione di Mediobanca, l’impatto sul capitale e i rischi di esecuzione dovrebbero essere gestibili e coerenti con il rating. Tuttavia, “la dimensione dell’acquisizione e le diverse culture aziendali potrebbero comportare rischi di esecuzione superiori alle attese”, avvisano da Fitch.

Profilo solido e buona capitalizzazione

Per l’agenzia i rating di Mps riflettono un modello di business stabile con una buona diversificazione dei ricavi e una presenza adeguata in Italia dopo anni di ristrutturazione. Questi elementi portano a una redditività solida e a buffer di capitale soddisfacenti, superiori ai requisiti regolamentari.

I rating riflettono anche un profilo di rischio adeguato, una raccolta stabile con riduzione della dipendenza dalla Banca centrale europea e un miglioramento della qualità degli attivi, sebbene ancora inferiore rispetto ai concorrenti.

Fitch ritiene che il modello di business e il franchise di Mps siano stati ripristinati, portando a un miglioramento strutturale della redditività “che si prevede sostenibile durante il ciclo economico e dei tassi di interesse”, questo “grazie anche a un miglior mix dei ricavi, con crescente contributo di WM e assicurazioni”.

Rischi per l’operazione Mediobanca

Fitch ha poi analizzato l’operazione Mediobanca scattata con l’Ops sul capitale di Piazzetta Cuccia. Per gli analisti un’eventuale acquisizione comporterebbe rischi di esecuzione, in quanto Mps non ha esperienza nella gestione di acquisizioni di grandi dimensioni. I rischi legali sono significativamente diminuiti.

Dal lato positivo, “se realizzata con successo, potrebbe accelerare il rafforzamento di Mps nel Wealth Management e nel consumer finance e ampliare le attività rivolte alle PMI tramite la divisione CIB di Mediobanca”.

In assenza dell’acquisizione, Mps “dovrebbe beneficiare delle buone prospettive di crescita dell’economia italiana nel medio termine”, prevede Fitch.

Redditività migliorata

La redditività di Mps “è migliorata strutturalmente”, sottolineano dall’agenzia, “grazie a una maggiore generazione di commissioni, ottimizzazione dei costi ed una riduzione delle rettifiche su crediti”.

Fitch prevede che il rapporto utile operativo/RWA, pari al 3,6% nel 1° trimestre 2025 (3% nel 2024), si ridurrà nei prossimi due anni con la diminuzione dei tassi, ma “rimanga solido intorno al 2,6% grazie a una crescita moderata di prestiti e commissioni e a costi e rettifiche gestibili”. L’operazione Mediobanca permetterebbe efficienze di ricavo e operative nel lungo termine.

Il CET1 ratio della banca al 19,6% a fine marzo 2025 presenta buffer soddisfacenti rispetto ai minimi regolamentari. Senza acquisizione, Fitch prevede una lieve riduzione nel 2025-2026, “ma il dato dovrebbe restare sopra il 18%, sostenuto dalla crescita e dagli aggiornamenti del modello, parzialmente compensando il sollievo sugli RWA derivante dall’implementazione di Basilea III”.

In caso di acquisizione di Mediobanca, l’agenzia prevede che il CET1 “dovrebbe calare di circa 100 punti base, restando comunque ben sopra i minimi e in linea con i concorrenti di pari rating”.

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