Mps stravince su Mediobanca. Ora il delisting?

Mps stravince su Mediobanca. Ora il delisting?

L’istituto senese ha superato l’80% del capitale di Piazzetta Cuccia al termine del periodo supplementare dell’Offerta Pubblica di Scambio e ora il management dovrà decidere sul futuro dello storico istituto milanese.

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Mps supera l’80% di Mediobanca

Vittoria netta. Così si conclude l’Offerta Pubblica di Scambio lanciata da Banca Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca che ieri ha visto l’ultimo atto di un’operazione che punta a cambiare lo scenario finanziario italiano.

Al termine del periodo di riapertura dell’offerta avvenuta ieri, i titoli consegnati sono balzati all’86,3% dal 70,5% di venerdì scorso e dal 62,3% di due settimane fa, quando si era conclusa la prima parte dell’Opas.

A determinare il balzo sono stati i conferimenti dei fondi passivi e di parte del retail e i risultati definitivi della riapertura dei termini saranno resi noti il prossimo 26 settembre.

La nuova governance

Una maggiore adesione porterà ad una maggiore diluizione dei soci maggiori, con Delfin che deterrà il 16,5% della nuova entità, evitando così di dover chiedere l’autorizzazione alla Banca centrale europea per superare il 20%, Caltagirone resterà a doppia cifra (10%), il Tesoro scenderà al 4,5% e Banco Bpm al 3,5% insieme ad Anima.

Parte ora l’operazione per il rinnovo consiglio di amministrazione di Mediobanca ed entro il 3 ottobre dovrà essere depositata la lista per il nuovo board, previsto scendere da 15 a 9 membri, in vista dell’assemblea in agenda per il 28 ottobre. Da Siena puntano a figure esterne in contrasto con l’era Nagel, anche se alla fine potrebbe virare su alcuni manager interni.

Giovedì potrebbe riunirsi il cda di Mps che sarà chiamato a selezionare i profili adatti per il ruolo e avviare passaggi formali per procedere al delisting di Mediobanca.

A questo scopo sarà fondamentale decidere cosa fare con il restante 13,7% del capitale ancora flottante e, tra le ipotesi, ci sono quella di una nuova offerta di scambio per superare la soglia del 90% che consente l’Opa residuale, oltre alla permanenza temporanea in Borsa in attesa di migliori condizioni di mercato.

A Piazza Affari, intanto, le azioni Mediobanca aprono in netto calo la seduta post Opas, segnando un -2,70% a 20,25 euro, la peggiore tra le blu chip del FTSE MIB, mentre Mps scambia sopra la parità (+0,30%), sopra gli 8 euro.

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