Musk annuncia: “Ampliamo la fabbrica Tesla di Shanghai”


Sulla base dei contatti avuti con il governo di Pechino, l’imprenditore dice che il lockdown in Cina sta per finire. “Mai nessuno nella storia è cresciuto più velocemente di Tesla”. Entro fine anno pronto il sistema di guida autonoma più sicuro dell’uomo.


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La crescita più veloce del mondo: il paragone con la storica Ford T.

I problemi di produzione nella fabbrica Tesla di Shanghai non hanno sgualcito l’ottimismo e la baldanza di Elon Musk, che martedì 10 maggio in un intervento di 80 minuti alla conferenza “Il futuro dell’auto” del Financial Times ha inventato un nuovo record mondiale di cui vantarsi: quello di avere conseguito con Tesla “il tasso di crescita più veloce di qualsiasi produzione industriale su larga scala mai visto sulla Terra”.

Per dimostrare con i numeri questa assunzione, Musk ha scelto di confrontarsi con la pietra miliare dell’industria moderna: “Siamo più veloci della Model T”, ha detto. Prodotta dal 1908 al 1927, la Model T della Ford, ideata da Henry Ford, è stata la prima auto realizzata in serie adottando la tecnica della catena di montaggio. In 10 anni, da quando ha avviato la produzione della Model S nel 2012, fino alla fine del 2022, Tesla avrà venduto complessivamente 3,8 milioni di veicoli elettrici. Su un arco di tempo simile Ford aveva venduto 3,2 milioni di Model T.

Previste quest’anno vendite per 1,4 milioni di vetture.

Trionfalismi a parte, analisti e investitori si chiedono per quanto tempo ancora Tesla sarà in grado di mantenere un tasso di crescita superiore al 50%. Negli ultimi cinque anni le vendite di Tesla sono cresciute a un tasso medio annuo del 65% e nel 2022 sono previste crescere del 56% a 1,4 milioni di veicoli.

Come prima cosa bisognerà vedere nelle prossime settimane con che velocità tornerà a produrre a pieno ritmo la GigaFactory di Shanghai, che è stata ferma per quasi tutto il mese di aprile a causa del lockdown deciso dalle autorità cinesi nell’ambito della politica di tolleranza zero verso il Covid. Ad aprile Tesla ha venduto in Cina solo 1.512 auto, con un crollo del 95% rispetto al mese precedente (66mila). Per il secondo trimestre 2022 gli analisti hanno abbassato il consensus di produzione da 350mila vetture a 300mila, di cui 135mila realizzate a Shanghai, 150mila nello stabilimento storico di Fremont in California, e 5/10mila ciascuna dalle nuove fabbriche di Berlino e Austin (Texas).

“La Cina conterà per il 25-30% dei ricavi di Tesla”.

Inutile dire che Musk alla conferenza del Financial Times si è mostrato ottimista: “Negli ultimi giorni ho avuto contatti con il governo cinese – ha detto – ed è chiaro che i lockdown stanno per essere tolti rapidamente, per cui non mi aspetto ulteriori problemi nelle prossime settimane”. Per Tesla l’ultimo guaio a Shanghai, pochi giorni fa, è stata l’interruzione della produzione della Model Y a causa del mancato arrivo di speciali cavi per la batteria forniti da Aptiv, un’azienda di Shanghai costretta a chiudere temporaneamente per un caso di Covid fra i suoi dipendenti.

Su Shanghai e sulla Cina Musk si è mostrato molto determinato. “Amplieremo la fabbrica”, ha detto l’imprenditore. La Cina è il primo mercato mondiale per le auto e per i veicoli elettrici. La previsione di Musk è che nel lungo periodo la Cina conterà per 25-30% dei ricavi totali di Tesla. La Cina è anche il Paese dove arrivano le maggiori minacce per Tesla in termini di concorrenza: “Ci sono tantissime persone piene di talento, fortissimi lavoratori”.

Sistema di guida autonoma di massimo livello entro la fine dell’anno.

Non poteva mancare alla conferenza del Financial Times un aggiornamento sul sistema di guida autonomo di Tesla. Musk ha confermato l’obiettivo di avere entro quest’anno un sistema in grado di guidare la macchina in maniera completamente autonoma con un livello di sicurezza superiore a quello umano. Ovviamente il sistema sarà installato a pagamento e diventerà una fonte di reddito per Tesla.

Interpellato da Barron’s, Gary Black, fondatore e gestore del fondo Future Fund Active ETF, dice che al momento non attribuisce nessun valore all’evoluzione del sistema di guida autonomo all’interno del suo target price di 1.600 dollari, che è decisamente più alto della media dei target price di tutti i 37 analisti che coprono il titolo, pari a 1.003 dollari. Di questi analisti, 19 consigliano di comprare le azioni Tesla e 8 consigliano di vendere, 10 raccomandano di avere il titolo in portafoglio (Hold).

Cathie Wood, fondatrice e Ceo dei fondi ARK Invest, prevede che il software per la guida autonoma sarà in grado di generare circa 150 miliardi di dollari di maggiore Ebitda nei bilanci di Tesla a partire dal 2025-2026. Sulla base di questa convinzione (estremamente ottimista), la Wood ribadisce il suo target price di 4.600 dollari per il 2026.

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